I cultori dei concerti dal vivo lo sanno, la bellezza sta proprio nel godersi il momento con tutti i sensi di cui siamo dotati, e quello dei Muse è un evento da vivere ad alto tenore.
La rock band britannica ha deciso di omaggiare i fans italiani con ben sei date al Forum di Assago, tutte sold-out in poche ore… segno che siamo davanti a qualcosa di grandioso. Le aspettative non sono state disattese, lo spettatore è calato in un mondo distopico, una fusione futuristica che richiama il tema del controllo e della paranoia.
L’apertura è affidata alla band olandese De Staat, scelta direttamente dai componenti dei Muse. Famosi per la hit Witch Doctor e che da pochi giorni ha pubblicato “O” un album ove l’immagine del cerchio è ripresa numerose volte: hanno infatti registrato in cerchio, con un ritmo ripetitivo all’infinito.
Il cerchio è anche uno dei temi dominanti del concerto dei Muse che allestiscono un palco circolare, in rotazione continua, 12 droni sferici che percorrono il soffitto del palazzetto, palloni gonfi riempiti di coriandoli che saltellano di mano in mano per la platea in cerca di una vivace deflagrazione; poi luci ed effetti 3D dall’alto e dal basso ed un inquietante velivolo nero che percorre tutto il Forum, completano quello che non si può non definire un vero concerto a 360°.
Scaletta del concerto dei Muse del 14-15-17-18-20-21 Maggio 2016 al Forum di Assago
- Psycho
- Dead Inside
- Map Of the Problematique
- Bliss
- The 2nd Law: Isolated System
- The Handler
- Stockholm Syndrome
- Supermassive Black Hole
- Prelude
- Starlight
- Apocalypse Please
- Munich Jam
- Madness
- Undisclosed Desires
- JFK
- Revolt
- Time Is Running Out
- Uprising
- The Globalist
- Drones (Reprise)
- Mercy
- Knights Of Cydonia (Ennio Morricone’s Man With A Harmonica intro)
La prima parte dello show è incentrata sulle cupe atmosfere a sottolineare il tema della disumanizzazione, con l’apertura sulle note di Drones (con la band assente dal palco) ed il deliro di Psyco e la furia di Reapers. Trova qui spazio il discorso di JFK del 1961 al Waldorf Astoria di NY che parlando di cospirazioni cela al suo interno un significato a tratti enigmatico, che fornisce l’attacco per Stockholm Syndrome.
Via via il concerto muta registro e inoltrandoci verso la parte finale con Take a Bow, le atmosfere si fanno meno minacciose, un invito a svegliarsi e sprigionare le energie per liberarsi dell’invisibile giogo della società moderna. Sulle note di Mercy cannonate di coriandoli e stelle filanti avvolgono platea e spalti, spronando a dare libero sfogo all’euforia della ritrovata autodeterminazione.
Un’esperienza che riempie a tal punto di emozioni, che non si fa nemmeno caso ai problemi di acustica e si esce con un senso totale di appagamento per il momento appena vissuto: due ore di delirante viaggio in un oscuro futuro.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.