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Follow The Money. I banchieri e il riciclaggio di denaro “sporco”

Ed è proprio nella più antica democrazia europea che il Parlamento ha approvato una legge che vuole vietare ai giornalisti di raccontare degli scandali bancari.

I titolari dei conti che stiamo scorrendo provengono da decine di Paesi diversi. …. Inizia un’indagine mondiale a cui finiscono per partecipare 150 giornaliste e giornaliste.

Le società di comodo dei dittatori e dei criminali saranno anche a Panama, alle Bermuda, ma spesso i soldi sono ben nascosti in Svizzera. …. La Svizzera è sicura. La Svizzera è il paradiso dei conti nascosti.

Ci imbattiamo in conti con somme di un ordine di grandezza allucinante intestati a persone che non abbiamo mai sentito nominare e che nemmeno Google conosce. … Troviamo: “Ala’ Mubarak” e “Gamal Mubarak” i figli dell’ex presidente dell?egitto Hosni Mubarak.

Olivier Longchamp dichiara che le banche svizzere hanno sempre accettato senza indugio anche soldi di dubbia provenienza. … avere un posto in Svizzera dove nascondere il denaro sporco è un must.

Negli ultimi decenni sono venuti a galla scandali che avevano al centro denaro di diversi dittatori custodito in Svizzera. …. L’autocrate haitiano François “Papa Doc” Duvalier, il filippino Ferdinand Marcos il presidente messicano Carlos Salinas e Mobutu Sese Seko, della Repubblica Democratica del Congo, l’autocrate della Liberia Charles Taylor, il dittatore della Nigeria Santi Abacha, il presidente ucraino Viktor Janukovič, il tiranno libico Mu’ammar Gheddafi, l’autocrate Zine El-Abidine Ben Ali,

Spuntano tra i nostri dati sei conti del Credit Suisse che apparterrebbero alle società del re. ….. mentre i soldi si accumulavano, in Giordania arrivavano miliardi di dollari sotto forma di aiuti ai Paesi in via di sviluppo.

Ci imbattiamo nel nome di Eduard Seidel ……. era un dirigente della Siemens ed era invischiato nello “scandalo Siemens” del 2006, il più grosso scandalo di corruzione che si sia mai stato in Germania.

Il server con le coordinate bancarie viene custodito come se fosse il sacro Graal in un caveau, una sorta di gabbia sotterranea nella filiale Uetlihof, sul monte Uetliberg, a Zurigo.

Nel 2009 c’era stata una fuga di notizie dalla più importante banca svizzera, la Ubs, motivo per cui erano state avviate delle indagini negli Stati Uniti nei confronti delle banche.

Il 5 febbraio 2003 le figlie di un veterano dei servizi segreti egiziani, Omar Suleiman, aprono un conto in Svizzera. In questo periodo Suleiman è una spia. … Negli anni Novanta viene nominato capo del famigerato Apparato d’informazioni generali o Mukhabarat.

Alla fine degli anni Novanta, i servizi segreti guidati da Omar Suleiman iniziano a fare il lavoro sporco per gli americani. ….. è l’uomo a cui si rivolge la Cia quando vuole interrogare qualcuno che però non può interrogare ufficialmente e con metodi prettamente legali.

Nel 2008 la Ubs è infatti sospettata di aver aiutato decine di migliaia di statunitensi a evadere le tasse. Le autorità americane non parlano di un «meccanismo di frode» ma persino del «più grosso attentato agli Usa dopo l’11 settembre».

Le banche svizzere sono state o sono complici di quegli stessi potenti. Praticamente in ognuno dei grossi casi di riciclaggio e corruzione che abbiamo analizzato erano presenti le banche svizzere. Restano a guardare mentre interi continenti vengono depredati dalle élite.

 

Un informatore anonimo, tramite il sistema sicuro di Drop, invia al team investigativo della Süddeutsche Zeitung una mail in cui informa i giornalisti che è in possesso di documenti segreti, o meglio i nomi di alcuni clienti del Credit Suisse, il cosiddetto “Leaks”.

I giornalisti Munzinger, Obermaier e Obermayer, già noti al grande pubblico per l’inchiesta giornalistica Panama Paper prima e del libro poi, iniziano, insieme ad un gran numero di giornalisti di tutto il mondo, ad indagare. Serviranno giorni, settimane, mesi per controllare le informazioni contenute nel “leaks”, confronteranno di dati con ricerche, con dati già in loro possesso per inchieste del passato. Più passano i giorni, più informazioni emergono il team di giornalisti si rende conto di trovarsi di fronte ad uno scandalo di proporzioni mondiali.

Emergono nomi di dittatori, capi dei servizi segreti come Ghaleb Al-Qamish dello Yemen, l’ex ufficiale della Stasi, l’ex capo dei servizi segreti venezuelano, l’agente segreto del Mossad Ashraf Marwan, al direttore dei servizi segreti iracheno sotto il regine di Saddam Hussein, ai figli del generale che per molti anni fu direttore dell’Isi, dei servizi segreti pakistani, degli agenti dei servizi segreti dell’Egitto, dell’Iraq, della Giordania, del Montenegro, del Marocco, della Nigeria, dell’Ucraina, dell’Ukbekistan. Persone con un potere enorme e conoscenze discutibili e risorse finanziarie per nulla trasparenti.

Conti intestati al re di Giordania, il Presidente Armeno ancora in carica e innumerevoli ex Presidenti di Stato.

Ed, inoltre, la banca Vaticana.

Milioni di persone pagano le tasse, mentre magnati ricchi, Presidenti di Stato, Dittatori, persone con una fedina penale altamente discutibile, aprono conti a cifre stratosferiche nelle banche svizzere sicuri che la politica di segretezza non chiederà mai da dove provenga quel denaro.

Ogni giorno, soldi destinati alle scuole, alla sanità e alle infrastrutture nelle economie nazionali più deboli del pianeta vengono sottratti e nascosti in centri finanziari e paradisi fiscali di tutto il mondo.

Recensione di Segreti svizzeri di Hannes Munzinger; Frederik Obermaier; Bastian Obermayer, Follow The Money. I banchieri e il riciclaggio di denaro “sporco”

Segreti svizzeri

di Hannes Munzinger; Frederik Obermaier; Bastian Obermayer
Rizzoli 2023 – (310 pp.)
Traduzione di Lorenza Gambini

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