Tutti vorremmo sapere la verità, tutti ne abbiamo diritto.
Anche qui a Marcedusa tutti vogliono saperla, la verità. Ma nessuno è disposto a raccontarla. Le uniche cose che vengono raccontate sono i pettegolezzi, e i pettegolezzi ti possono anche rovinare la vita. Non si fa per cattiveria, è solo che qui non c’è niente da fare, i sogni muoiono prima delle farfalle …..
Ho nella testa una serie di domande che continuano a moltiplicarsi e delle risposte che non si presentano neanche all’appello.
Vorrei poter dire perché in tutti questi anni ho sentito sempre quella piccola punta d’ansia nel cuore, quella malinconia di chi sta aspettando qualcosa che alla fine non succede mai.
La vita è fatta di momenti brevissimi che poi hanno conseguenze lunghissime. … Un solo secondo e tutto cambia per sempre.
«Quando amiamo davvero, smettiamo di nasconderci dietro le bugie che raccontiamo a noi stessi, dietro la voglia di apparire migliori, dietro la paura di soccombere, il timore di non essere il centro del mondo.»
La verità era che avevo troppa paura a uscire da Marcedusa.
Quando te ne vai devi mettere in conto che una parte di te muore. E non muore da sola, devi essere tu a metterci una pietra sopra e lasciare che smetta di soffrire, che smetta di esistere.
… Ricordo, un sogno poco nitido, qualcosa di lontano e remoto che è stato bello, bellissimo, ma che adesso non c’è più. Qualcosa che è esistito e che echeggia come un fantasma nelle pareti di una mente che è troppo esausta per scacciare gli spiriti che continuano a tornare per spaventarla.
Dovresti essere lì, nel posto giusto e invece non ci sei, ti sei perso e chissà dove sei finito, chissà se qualcuno ti troverà mai e chissà se qualcuno invece di arrendersi alla tua assenza e alzare le spalle si rimboccherà le maniche e cercherà di ritrovare quella parte di te che non c’è più.
Forse per una volta non mi sarei sentito solo nel silenzio delle cose che non so dire.
La mia vita si divide a metà tra quello che non so e quello che conosco fin troppo bene.
Ci sono alcuni momenti della nostra vita, alcuni attimi così piccoli da non vedersi quasi, che però hanno un impatto diverso su tutto quello che conosciamo.
Pensi che attraverso quegli occhi stanchi lui non veda la strada sotto i suoi piedi, ma che stia ripercorrendo tutta la sua vita, le sue domande senza risposta, il suo futuro che ancora non esiste.
Ti chiedi se dieci minuti bastano per dire tutto quello che ti è successo, se bastano per far capire quello che hai e quello che non hai più. Ti chiedi se le parole ti possano bastare per dire tutto.
«La verità è che noi siamo le cose che facciamo, le cose che ci sono successe e le loro conseguenze. Noi siamo tutto quello che è successo, che sia stato fatto da noi o da altri. Noi siamo la nostra storia.»
Quelle parole mi risuonano nella testa più volte nei secondi successivi. Sento una strana sensazione salire dentro di me. Un fuoco che brucia, la rabbia che si accende, l’ira che si libera delle catene e prende il controllo …
… a Marcedusa il pettegolezzo è una tradizione che tutti osservano con rigoroso rispetto e grande costanza.
«Siamo tutti un mucchio di macerie. Un mucchio di scuse ed emozioni sovrapposte male.»
Nei suoi occhi leggo fermezza, leggo rassegnazione. Leggo resa.
Sono ripartito con un sorriso, una lacrima e una tela bianca davanti a me. Con la paura di non sapere e la voglia di crederci.
… quando avremo finito l’ultimo giro di giostra tutti i nostri errori, tutte le nostre paure, i nostri ricordi, le vittorie, i pianti, tutto quello che avremo fatto sarà cancellato e di noi non resterà che una storia che nessuno saprò mai.
Ci sono libri che ti capita di vedere da qualche parte e a cui riservi solo un fugace sguardo. Passano mesi e ti ricapita di rivederlo. Nemmeno ci pensi ma poi capita che quel libro pare cercare proprio te e ti finisce tra le mani casualmente. Allora lo inizi a leggere e scopri che quel libro è scritto bene, che racconta una storia dentro la storia nella storia di un’altra vita.
Un intreccio di personaggi, situazioni, drammi, paure, rimpianti, speranze, ricerche, di crescita personale. Abbandonare la propria casa natia, il paesello dove si è cresciuti, la sicurezza di una routine tranquilla e conosciuta, approdare in una grande città, costruirsi una nuova rete di conoscenze e di abitudini.
La vita di Livio si intreccia nel vortice della vita di Damiano e poi in quella più tranquilla di Alessia.
La ricerca di un passato, delle radici, di sapere chi si è. La voglia di costruirsi il proprio futuro, di superare i propri limiti, accettare il passato e superare le avversità.
La redenzione per qualcosa che è successo di cui si crede di esserne stato la causa.
La paura di amare, di ricominciare a vivere, di tornare laddove tutto è precipitato dissolvendosi in polvere.
La rinascita, l’accettazione, il ricominciare a provare dei sentimenti, tramutare il dolore nell’aiutare gli altri.
Perché la vita, in fondo, non è altro che perdersi e ritrovarsi, perdere qualcosa e tramutarlo in un dono verso gli altri.
Crescere è sempre complicato ma una nuova strada la si trova sempre.
Una storia che nessuno saprà mai
di Vittorio Mancuso
ScatoleParlanti 2021 (173 pag.)