Angelica ha ventisette anni, vive a Milano, è laureata in Lingue e letterature straniere e dopo aver svolto un periodo di supplenza a scuola, attualmente lavora in una panetteria che sta per chiudere. Non ha ancora capito qual è la sua strada e non sa ancora cosa fare della sua vita, a differenza dei due fratelli gemelli maggiori che hanno già costruito splendide carriere. Quando l’anziana nonna Edvige la coinvolge in un’indagine sul proprio padre originario di Mondello, partito in guerra e mai più tornato. Davanti ad Angelica si dipana un fitto mistero familiare che la porterà sino in Inghilterra, precisamente a Chaverton house, antica tenuta nella campagna del Dorset, set di una fortunata telenovela.
“In un posto così i tesori sono incalcolabili e sono ovunque. Ma naturalmente non tutti sono in grado di riconoscerli.”
Elemento più affascinante di questo breve romanzo – scritto durante il lockdown di un anno fa – è, senza dubbio, l’ambientazione. Chaverton house trasporta il lettore in un’atmosfera d’altri tempi con la sua elegante austerità e soprattutto grazie all’immensa biblioteca ricca di prime edizioni di alcuni grandi classici inglesi. È qui che Angelica ama perdersi. Camminare tra i suoi corridoi è un’immersione nella storia ben diversa da quella che viene mostrata nella telenovela che ha reso celebre la tenuta.
Angelica è una giovane donna che sta disperatamente cercando il suo posto nel mondo. Non ha ancora compreso cosa esattamente la vita voglia da lei, qual è la sua reale inclinazione. La sua famiglia ripone altissime aspettative in lei, è circondata da persone che si sono realizzate e si sente a disagio nel non sapere cosa fare. In questo contesto il viaggio in Inghilterra rappresenta per lei la possibilità di allontanarsi per un periodo in attesa di sviluppi.
Alessandro, l’estate manager della tenuta, appare più vecchio della sua età. Imbalsamato in un tempo che non esiste, a un primo sguardo appare duro e arcigno, invece i suoi atteggiamenti non sono altro che reazioni a quello che la vita gli ha riservato.
Inseriti nella splendida cornice d’epoca, i due pian piano inizieranno a rimettersi in gioco e a trovare il coraggio di compiere delle scelte.
Interessante è l’elemento mistery che arricchisce la trama rendendola più accattivante.
La prosa è scorrevole e arricchita da riferimenti letterari; il ritmo piuttosto serrato, forse, a mio parere, leggermente frettoloso il finale che lascia il lettore leggermente confuso.
Un romanzo con una protagonista davvero niente male. Una lettura ricca di sentimenti con un pizzico di humour.
In collaborazione con ragazzainrosso
Silvia Devitofrancesco, classe 1990, è nata a Bari, dove vive tuttora.
Ha conseguito la Maturità Classica e successivamente la Laurea triennale in Lettere (Curriculum “Editoria e giornalismo”).
Dopo aver pubblicato racconti in antologie, approda al romanzo con Lo specchio del tempo (pubblicato per la prima volta nel 2014 dalla Casa Editrice Libro Aperto International Publishing e ripubblicato nel 2016 in versione Self Publishing) col quale si classifica prima al contest “Autore possibile 2016” nell’ambito della quindicesima edizione del Festival del Libro Possibile di Polignano a Mare.
Nel 2016 pubblica Ultimo accesso alle…; firma assieme ad Arianna Berna, Monica Coppola e Loriana Lucciarini il volume solidale 4 petali rossi – frammenti di storie spezzate (Arpeggio Libero Editore) e pubblica la commedia romantica natalizia Un secondo, primo Natale.
Nel 2017 omaggia le donne con la raccolta di racconti Essenzialmente donna e pubblica l’opera natalizia umoristica Buon Natale 2.0.
Nel 2018 torna alla commedia romantica natalizia con Un giallista sotto l’albero.
Nel 2019 pubblica la commedia romantica Occasione inaspettata.
Nel 2020 pubblica Giochi del destino.
Gestisce il blog letterario Ragazza in rosso, nel quale recensisce le sue letture.