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I segreti nascosti in una boccetta di profumo

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Esistono ingredienti che non ci aspetteremmo mai di trovare dentro un flacone di fragranza. Inchiostro, fuliggine di pino, secrezioni animali: materie prime che raccontano storie millenarie, attraversano oceani e deserti, evocano rituali antichi e geografie lontane. Dall’Estremo Oriente al Medio Oriente, dalle montagne dell’Himalaya ai laboratori di sintesi contemporanei, ogni essenza custodisce un potere evocativo unico. Stéphane Humbert Lucas, artista sinesteta e fondatore dell’omonima maison di profumeria artistica, svela cinque curiosità su alcuni degli ingredienti più affascinanti utilizzati nelle fragranze moderne.

Quando l’arte della calligrafia diventa profumo

L’inchiostro nero, quello usato nella tradizione calligrafica cinese e giapponese, nasce da un processo rituale: bastoncini solidi strofinati lentamente su pietra con acqua. La fuliggine ricavata dalla combustione delle radici di pino viene impastata con leganti e arricchita da pigmenti come seppia e indaco, che conferiscono quel profumo caratteristico e inconfondibile. In profumeria, questa nota intellettuale aggiunge un fascino seducente che ricorda canfora e fuliggine, portando una profondità terrosa e scura simile al patchouli. Evoca l’atto della calligrafia, una lettera d’amore scritta con piuma e calamaio.

Dal cervo muschiato al laboratorio: l’evoluzione del muschio

Un tempo il muschio era una secrezione prodotta dal cervo muschiato, piccolo mammifero delle regioni montuose asiatiche. L’estrazione era invasiva e spesso fatale per l’animale. Oggi, per motivi etici e di tutela della specie, il muschio naturale è stato sostituito dai muschi sintetici, i cosiddetti “muschi bianchi”, che insieme ad alternative vegetali come i semi di ambretta hanno ridefinito completamente la sensualità olfattiva. L’odore si è trasformato: da animale e prepotente è diventato pulito, dolce, talcato, persino lattiginoso. È il profumo della pelle pulita, di una camicia fresca, della dolcezza di un abbraccio.

L’accordo cuoio: una sinfonia di note fumate

A differenza di un fiore o di un legno, la nota cuoio in profumeria non è una singola materia prima ma un accordo, una composizione artistica. Viene ricreata combinando note fumose e animaliche come il catrame di betulla, l’essenza di ginepro rosso e il castoreum, con il supporto di innovative note cuoiate di sintesi. Questa iconica fragranza, che evoca lusso e raffinatezza, si declina in molteplici forme: pelle scamosciata, grezza o fumosa, donando profondità unica a ogni creazione.

Oud e vaniglia: la potenza dell’Oriente

L’oud è molto più di una semplice nota legnosa: un ingrediente intrinsecamente complesso, definito da un intreccio di note fumose e animali, con inaspettate sfaccettature balsamiche, cuoiate e speziate. Nelle creazioni della maison viene utilizzato per la sua eccezionale persistenza e per la capacità di conferire calore sensuale e avvolgente. La vaniglia del Madagascar, invece, si distingue per una ricchezza aromatica che va oltre la semplice dolcezza: le sue note sono gourmand, legnose e talvolta speziate o animali, risultato di un processo tradizionale che massimizza la concentrazione di vanillina.

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