Ci sono momenti in cui la tecnologia smette di essere fredda materia e diventa strumento di umanità. È quello che accade sfogliando i progetti finalisti del James Dyson Award 2025, il concorso internazionale che ogni anno premia le menti più brillanti tra gli studenti di ingegneria e design. Venti invenzioni, provenienti da ogni angolo del mondo, che non inseguono la spettacolarità fine a se stessa ma cercano risposte concrete a problemi reali, quelli che toccano la vita quotidiana di milioni di persone.
La salute diventa accessibile
Tra i corridoi degli ospedali e le case di chi vive con la paura della malattia, nascono strumenti che potrebbero cambiare il rapporto con la prevenzione. OncoALERT, ideato dalla dottoressa indiana Jayanti Kumari, è un test per il cancro orale che non richiede aghi: solo un semplice foglio di carta trattato con nanotecnologie. Nel Regno Unito, Yidan Xu ha trasformato una banale pastiglia per il WC in Urify, un dispositivo capace di rilevare precocemente le malattie renali. L’ispirazione? Il padre, la cui malattia è stata diagnosticata troppo tardi. A volte il dolore personale si trasforma in dono per gli altri.
Quando la disabilità incontra l’innovazione
C’è un filo sottile che lega tutte queste invenzioni: l’attenzione a chi viene spesso dimenticato. Bradley Wagman e Viktor Bokisch hanno creato Sole¹, un calzino robotico dotato di muscoli artificiali per aiutare chi soffre di piede cadente a muoversi con naturalezza. In Turchia, un gruppo di studenti ha progettato BrailleSteps, un tappetino interattivo che rende l’apprendimento del Braille un gioco fatto di movimento e suoni. E poi c’è OnCue, la tastiera olandese pensata per chi convive con il Parkinson, che si adatta ai tremori invece di subirli.
Sostenibilità senza compromessi
La sfida ambientale non poteva restare fuori. In Malesia, il team di UNBLOK ha trasformato gli scarti dell’olio di palma in filtri biodegradabili per lo scarico della cucina. Nei Paesi Bassi, Pablo Yániz González ha ripensato un dispositivo medico usa e getta, il gonfiatore per procedure vascolari, rendendolo POMPA: sterilizzabile e riutilizzabile. Piccoli gesti che, moltiplicati, potrebbero alleggerire il peso dell’umanità sul pianeta.
Il verdetto di Sir James Dyson
La giuria, composta da quindici ingegneri Dyson provenienti da Regno Unito, Stati Uniti, Singapore, Malesia e Filippine, ha dovuto scegliere tra centinaia di proposte valutando funzionalità, originalità e fattibilità commerciale. “Quest’anno le proposte sono state molto varie e innovative”, ha dichiarato Robyn Coutts, responsabile dell’innovazione Dyson. Ora la parola passa a Sir James Dyson in persona, che il 5 novembre annuncerà i vincitori globali. Ognuno riceverà trentamila sterline per sviluppare la propria idea.
Ma forse il vero premio è già stato vinto: quello di dimostrare che l’ingegneria, quando mette al centro l’essere umano, può davvero fare la differenza.
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