Sabato 1 novembre si aprono le porte di Fiera Milano Rho per un anniversario speciale. Golosaria compie vent’anni e lo fa con l’energia di sempre, trasformando 17mila metri quadrati in un viaggio sensoriale attraverso il gusto della contemporaneità. Più di quattrocento aziende, piccoli produttori visionari e grandi nomi dell’enogastronomia italiana si danno appuntamento fino al 3 novembre per raccontare come tradizione e innovazione possano danzare insieme, senza mai perdersi di vista.
“L’unicità di Golosaria è la scoperta di chi ha saputo innovare”, spiega Paolo Massobrio, fondatore e anima della manifestazione. Quest’anno riflettori puntati su chi ha fatto della tradizione il trampolino verso il futuro: artigiani che hanno trasformato antichi saperi in linguaggi nuovi, capaci di parlare al presente senza rinnegare il passato.
Alici e gorgonzola, tra audacia e memoria
Passeggiare tra gli stand significa imbattersi in storie che sanno di mare e di montagna, di intuizioni felici e di coraggio. Le alici di Fuscaldo si confrontano con ostriche italiane, il Kombucha friulano – quell’antica bevanda fermentata che oggi è tornata di moda – convive con prodotti nati dagli scarti agricoli: vinacce, trebbie di birra, mele che diventano materia prima preziosa nelle mani di Macino Fine Food.
C’è il carciofino marchigiano grande quanto una moneta da cinque centesimi, tesoro violetto delle colline, e poi le provocazioni per palati curiosi: il gelato al gorgonzola di Sottozero Pennestrì, la crema spalmabile Serenella con nocciole modenesi e aceto balsamico tradizionale. Ogni assaggio è una scommessa, ogni banco un manifesto di ciò che significa essere contemporanei: osare senza tradire le radici.
Vino e panettone, aristocrazie democratiche
Nello spazio dedicato al vino, la geografia italiana si fa liquida. Dalla Lombardia con i suoi cinque Consorzi di Tutela al Piemonte della Barbera, dalla Calabria con quindici cantine ai bianchi del Friuli Venezia Giulia, fino alle bollicine toscane. Marco Gatti e Paolo Massobrio proclameranno i cento vini migliori d’Italia in un rito che si ripete da ventiquattro edizioni, mentre le masterclass collettive faranno scoprire i Top Hundred 2025 tra rossi, bianchi e spumanti.
Ma se il vino è aristocrazia che si fa popolare, il panettone ne è l’altro volto: dolce milanese per eccellenza, qui celebrato attraverso quindici pasticcerie che dalla Valtellina alla Sicilia hanno fatto di una tradizione natalizia un’arte quotidiana. Lieviti madre centenari, ricette custodite come segreti di famiglia, interpretazioni che sfidano la stagionalità.
Quando il passato diventa presente
Una mostra fotografica accompagna i visitatori attraverso due decadi di storia. Dal 2006, quando Bottura, Cracco e Scabin segnarono la nascita della Nuova Cucina Italiana, passando per il 2007 con la scoperta della birra artigianale che avrebbe cambiato il panorama nazionale. Nel 2008 l’attenzione alle Denominazioni Comunali, nel 2010 “L’idea del cavolo” per salvare i negozi di montagna, nel 2012 la pizza contemporanea.
Ogni anno un tema, un’intuizione, un passo avanti. Il 2020 digitale durante la pandemia, il ritorno in presenza con “Colleganza” e “Distinzione”, fino al 2024 a Fiera Milano Rho per celebrare territori, identità e futuro. Vent’anni che sono un atlante del gusto italiano, raccontato attraverso chi lo produce, lo trasforma, lo interpreta.
L’area Agorà e le nuove generazioni
Nell’area centrale della fiera, che prende il nome dall’antica piazza greca, si alterneranno mille ristoratori e cuochi per la presentazione de IlGolosario Ristoranti 2026. Qui si premiano le botteghe più belle d’Italia e i dieci Comuni virtuosi scelti con Comieco per il progetto IlGusto Circolare: buono da mangiare, buono per l’ambiente.
Novità di quest’anno, uno spazio dedicato ai bambini con laboratori quotidiani curati da Le Bontà di Rudy e le storie di Mamma Oca. Perché educare al gusto significa educare al rispetto, alla curiosità, alla capacità di distinguere. E poi l’area barbecue, gli showcooking regionali con Lombardia, Piemonte e Liguria protagonisti, Cortilia che porta la sua filosofia di filiera corta.
I partner del gusto olimpico
A sostenere la manifestazione, nomi che sono diventati compagni di viaggio: Lauretana, l’acqua più leggera d’Europa che porterà il trofeo originale del Giro d’Italia, e il Grana Padano che si presenta come il formaggio delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Poi le farine di Petra di Molino Quaglia, Banco BPM che sostiene i vini Top Hundred, AGN Energia con il premio alle dodici migliori esperienze di enoturismo italiano.
Sponsor che non sono semplici insegne ma interpreti di una visione condivisa: quella che vede nell’eccellenza agroalimentare italiana non solo un patrimonio da preservare, ma un linguaggio vivo, capace di evolversi senza snaturarsi. Perché la contemporaneità non è rottura col passato, ma sua reinterpretazione consapevole.

No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
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