Il profumo di mare si mescola alle note di un pianoforte. Le luci soffuse accarezzano i tavoli del dehor mentre la città si prepara a voltare pagina. Il Capodanno 2025 al Mercato Centrale Milano promette di essere diverso dal solito: niente dress code obbligatorio, niente menù imposti, solo la libertà di scegliere come salutare l’anno che se ne va.
Due anime, un solo brindisi
Per chi ama la libertà di movimento, la formula “Mangia & Bevi” trasforma la serata in un viaggio gastronomico tra le botteghe. Con una card prepagata da 60 euro (25 per i bambini), ogni ospite ha il suo tavolo riservato nel dehor grande, ma può esplorare le specialità di tutti gli artigiani del gusto presenti. Dalle 20.30 si comincia a degustare, mentre dalle 22 la musica dal vivo e il DJ set accompagnano fino alle due del mattino.
Per gli spiriti più raffinati, la Bottega Bistrot Pedol offre un percorso dedicato alle eccellenze ittiche: ostrica bretone, risotto ai crostacei, grigliata alla carbonella e il panettone di mezzanotte che suggella la tradizione. Ogni portata trova il suo vino d’accompagnamento, mentre una bottiglia di prosecco per due attende lo scoccare della mezzanotte. Cento euro per un’esperienza che trasforma la cena in un rituale.
Sapori e storie sotto le volte della stazione
La location non è casuale. Il Mercato Centrale, incastonato nella Stazione Centrale di Milano, rappresenta da anni un presidio di qualità gastronomica accessibile. Via Sammartini, angolo piazza Quattro Novembre, diventa così teatro di una festa che sa di autenticità, lontana dai fasti eccessivi ma ricca di sostanza.
I posti disponibili non sono infiniti e la prenotazione diventa necessaria per chi vuole garantirsi un posto in questo teatro del gusto. Due link, due esperienze, una sola certezza: il 2026 si accoglie meglio quando si è circondati da cibo vero, musica che emoziona e persone con cui condividere.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
Una rivista che osserva e narra il fermento delle “nove arti” e che indaga la società odierna al fine di fornire approfondimenti meditati e di lungo respiro.

