#Come fissare i propri obiettivi 2021 e raggiungerli con successo
#Per non dimenticare! Perché Gorla non è solo una fermata del metrò
GORLA FERMATA GORLA
regia: Renato Sarti


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C’è una bambina di nome Graziella che il 20 ottobre del 1944, come in un qualsiasi giorno, sta andando a scuola. La scuola Crispi in zona Gorla a Milano.
Graziella non è una bambina qualsiasi.
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Il 20 Ottobre 1944 non è un giorno qualsiasi.
Graziella è una bambina sopravvissuta.
{loadposition banner2}Il 20 Ottobre 1944 è il giorno che segnerà per sempre la vita di molte famiglie del quartiere, la vita di Graziella e quella di quei pochi bambini sopravvissuti nel più tragico e fatale “errore” della Seconda Guerra Mondiale.
In un giorno con un cielo così limpido non si dovrebbe andare a scuola, si dovrebbe stare al sicuro nelle proprie case (furono queste le parole che la maestra rivolse alla mamma di Graziella quella mattina, un’insolita mattina. Perché la mamma di solito non l’accompagnava a scuola perché andava a prendere il tram per andare al lavoro).
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A raccontarci la storia è Giulia Lazzarini in una lettura monologo supportata da Federica Fabiani, Matthieu Pastore ad interpretare due bambini vittime della tragedia.
{loadposition banner3}Alla fine della rappresentazione 6 sopravvissuti sono saliti sul palco e hanno raccontato i loro ricordi. E a distanza di 73 anni ancora vivi erano in loro la paura, l’angoscia il dolore.
Le parole che più colpiscono nella storia di Graziella è quando racconta che tutte le donne del condominio chiesero alla sua mamma di “sfollarla” di mandarla via da li, lontano più lontano possibile, perché altrimenti l’avrebbero uccisa loro con le loro stesse mani perché erano stanche di sentire tutto il giorno “mamma, mamma, mamma”, loro che non avrebbero più sentito quella parola uscire dalla bocca dei loro figli. Ecco in queste semplici e dirette parole è racchiusa tutta la tragedia, il dolore, l’angoscia che molte famiglie si ritrovarono a vivere. In un luogo apparentemente sicuro, una scuola, il posto dove nessun bambino dovrebbe essere protetto, invece,184 di loro trovarono la morte.
Andate a vederlo, non solo per far si che non ci si dimentichi ma anche per promuovere la pace.
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Per chi volesse approfondire ecco il sito.
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Avete gia’ visto lo spettacolo? Lo andrete a vedere? Condividete l’opinione di Tiziana o siete di un altro parere? Lasciateci un commento con i vostri pensieri sotto!
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