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Consigli di lettura settembre 2025

novità editoriali settembre 2025, Consigli di lettura settembre 2025

Settembre apre le porte a nuovi orizzonti letterari, e con esso arriva una stagione ricca di titoli che promettono di sorprendere, emozionare e far riflettere. Dalle voci emergenti della narrativa contemporanea ai grandi ritorni di autori affermati, questa selezione di novità editoriali offre spunti per ogni lettore: romanzi che indagano l’animo umano, saggi che decifrano il mondo attuale, storie capaci di trasportarci in luoghi lontani e tempi diversi. In un periodo in cui la lettura diventa ancora più preziosa, queste uscite si presentano come compagne ideali per accompagnare giornate di rinnovamento e scoperta, invitandoci a sfogliare pagine che parlano di passioni, dubbi, sogni e realtà da non perdere. Scopriamo insieme i titoli più interessanti che settembre ci riserva.

Questo mondo non è casa. Non uccidere di Viola Di Grado

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Con Questo mondo non è casa, Viola Di Grado conferma la sua capacità di sondare l’inquietudine contemporanea attraverso una scrittura che unisce lirismo e ferocia. Il romanzo mette in scena una protagonista sospesa tra spaesamento e ricerca di senso, incapace di riconoscersi nel mondo che la circonda. Lo spazio domestico, tradizionalmente rifugio, diventa un luogo ostile, simbolo della frattura fra identità e appartenenza. La prosa di Di Grado, stratificata e visionaria, alterna lampi di intensità poetica a brusche cadute nella crudezza, restituendo la percezione di un’esistenza vissuta ai margini, in esilio da se stessa. Il libro interroga i concetti di perdita, memoria e vulnerabilità con un linguaggio che non concede consolazioni, ma costringe a un confronto diretto con le zone d’ombra dell’esperienza. Ne emerge un romanzo che, più che raccontare una storia, apre una riflessione radicale sull’impossibilità di sentirsi davvero “a casa” nel proprio tempo e nel proprio corpo.

Perché ero ragazzo di Alaa Faraj

In Perché ero ragazzo, Alaa Faraj dà voce a una vicenda personale che diventa paradigma delle contraddizioni della nostra epoca. Giovane promessa del calcio in Libia, approda in Italia attraverso un viaggio forzato e si ritrova intrappolato in un meccanismo giudiziario che lo trasforma, suo malgrado, da migrante in “scafista”, condannato a trent’anni di carcere. Il libro, nato dalle lettere scritte dietro le sbarre a una docente universitaria, è un racconto che intreccia memoria, denuncia e resistenza interiore. La scrittura, insieme ironica e ferita, custodisce la nostalgia di un futuro negato e la volontà di non soccombere alla definizione imposta. Faraj costruisce così un’autonarrazione che scardina stereotipi e solleva interrogativi sulla giustizia, sull’asimmetria di potere tra Stato e individuo, sulla fragilità dei diritti quando si è stranieri. Non solo testimonianza, ma anche opera letteraria: un atto di dignità che restituisce umanità a chi il sistema giudiziario aveva ridotto a colpa e silenzio.

Pixel di Alex Lauber

Pixel è un romanzo che esplora con precisione chirurgica l’adolescenza digitale, catturando il momento in cui la vita reale e quella virtuale smettono di essere distinguibili. Alex, quindicenne di Bolzano nel 2010, trascorre le giornate tra chat su Skype e partite a StarCraft II, trovando negli alias degli amici online un rifugio e al tempo stesso un enigma. Lauber racconta un’età fragile in cui identità e desiderio si costruiscono attraverso schermi luminosi, ma anche una società che, mentre si affaccia al nuovo millennio, non offre alternative se non l’illusione di una connessione infinita. La scrittura, rapida e sospesa, traduce la vertigine di un’epoca che promette comunità e produce isolamento, che apre possibilità ma insieme genera dipendenze. Nell’intreccio tra amicizia, amore virtuale e ossessione, Pixel diventa più di un romanzo di formazione: è la cronaca inquieta di una generazione che cerca un senso nell’invisibile e rischia di perdersi nei labirinti della rete.

Junx. Non basterebbe una notte di Tshidiso Moletsane

In Junx. Non basterebbe una notte, Tshidiso Moletsane convoca nella notte l’anima pulsante di Johannesburg: le baracche di lamiera, i ragazzini che giocano tra vetri rotti, i sogni lasciati andare in un soffio. Questa non è soltanto una notte, ma un microcosmo febbrile dove vodka, confidenze su Dio, brandelli di apartheid, profumi di ragazze e volti sfregiati da risse convergono in un vortice in cui sembra impossibile restare saldo. Al centro c’è l’amico immaginario Ari: dotato di ali, di pelliccia, di un’ironia tagliente, Ari incarna le verità non dette, custodite in un desiderio di affetto che manca e di caos che scoppia. Moletsane impugna la lingua di strada con potenza: ogni frase sa di sogni bruciati, ogni immagine tratteggia una comunità che danza e urla, che resiste e si spezza, troppo viva per essere compressa in poche ore. Questa epopea notturna non concede tregua: è l’infinito racchiuso in un istante troppo breve per essere vissuto, ma troppo denso per uscirne indenne.

Rifiuto di Tony Tulathimutte

Rifiuto è un romanzo corale che mette a nudo le nevrosi di una generazione intrappolata nella rete, tra il bisogno di riconoscimento e l’impossibilità di un contatto autentico. Tulathimutte intreccia le vite di personaggi che si specchiano nello schermo: un giovane che prova a ridefinirsi attraverso il femminismo e scivola nel cinismo, una donna che insegue l’amore di un narcisista compulsivo, un ragazzo soffocato da fantasie sessuali estreme, un teorico del complotto che cerca vendetta per le etichette subite. A legarli è una comunità online che rielabora, distorce e forse inventa le loro storie, rendendo indistinguibile la verità dalla finzione. La scrittura, satirica e crudele, mostra come le app, i social e i forum abbiano trasformato i legami in merce, i desideri in algoritmi, l’identità in una performance perpetua. Rifiuto non offre risposte né consolazioni: rivela il vuoto che si cela dietro l’iperconnessione e ci costringe a guardare in faccia la fragilità, spesso ridicola, della nostra intimità digitale.

Breve storia eretica della Musica Classica di Alessandro Baricco

Con Breve storia eretica della musica classica, Alessandro Baricco affronta uno dei canoni più solidi della cultura occidentale scegliendo di incrinarlo, smontarlo e restituirlo in forma viva. L’“eresia” non è provocazione gratuita, ma il tentativo di liberare la musica colta dall’aura sacrale che spesso la rende distante. Attraverso un percorso che attraversa epoche, strumenti, compositori e idee, Baricco riscrive la storia della musica come un racconto di conflitti e invenzioni, più vicino alla vita che ai manuali. La sua prosa, rapida e immaginifica, intreccia aneddoti, riflessioni e improvvise aperture liriche, rifiutando la rigidità del discorso accademico. Ne nasce una genealogia alternativa, dove Mozart e Beethoven non sono icone intoccabili ma protagonisti di una vicenda umana, fatta di rotture, ossessioni e rivoluzioni. Questo libro è dunque un atto critico e affabulatorio insieme: ci invita a riascoltare la musica classica non come reliquia, ma come materia ancora pulsante, capace di interrogare il presente.

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