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#Rock or Bust: il delirio dei 92.000 posseduti del Rock a Imola per gli AC/DC

, #Rock or Bust: il delirio dei 92.000 posseduti del Rock a Imola per gli AC/DC

Il 9 luglio, per una notte, l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola rappresenta l’inferno in terra.

Fin dall’apertura dei cancelli alle 14.00, un esercito di 92.000 “dannati” hanno iniziato a gremire il circuito in occasione del più grande, sia in termini di capienza che per “spessore”, concerto dell’estate 2015.

Sul palco (munito di corna) sono attesi gli AC/DC, leggendaria band australiana, che incarna l’essenza del Rock puro e piacevolmente rumoroso (questa sera si sono raggiunti i 107 decibel!), la cui ultima apparizione nel nostro paese risale a 5 anni fa.

Alle 20.30, con un sole estivo ancora alto nel cielo limpido, i Vintage Trouble, una giovane band di Los Angeles, introduce e carica il pubblico con un breve set dal sapore vagamente blues-R&B.

21.10, il sole calante infiamma il cielo e sul maxischermo una coppia di astronauti in atterraggio sulla luna s’imbattono in un cratere ardente, dal quale improvvisamente fuoriesce un masso infuocato che, diretto verso la terra, manda in frantumi la Hell’s Bell (uno dei simboli del gruppo) per continuare la sua traiettoria a rasentare un satellite che diffonde nell’etere Back in Black.

Fuoco e fiamme avvolgono ora anche il palco, sul quale le note mutano e la voce roca di Brian Johnson intona Rock or Bust, tratto dall’omonimo album uscito a fine 2014 che celebra i 40 anni di storia della band, seguito da Shoot toThrill e Hell Ain’t a Bad Place to Be.

La scaletta ha presentato un mix di pezzi recenti e classici, ma la partecipazione dell’indemoniato pubblico, provvisto di lucenti corna rosse (di grande effetto nel buio), è stato nettamente maggiore per i successi anni 70/80.

Scaletta del concerto degli AC/DC del 9 Luglio 2015 all’Autodromo di Imola

Rock or Bust
Shoot to Thrill
Hell Ain’t a Bad Place to Be
Back in Black
Play Ball
Dirty Deeds Done Dirt Cheap
Thunderstruck
High Voltage
Rock ‘n’ Roll Train
Hells Bells
Baptism by Fire
You Shook Me All Night Long
Sin City
Shot Down in Flames
Have a Drink on Me
T.N.T.
Whole Lotta Rosie
Let There Be Rock

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Highway to Hell
For Those About to Rock (We Salute You)

Un lungo assolo di chitarra dello scolaretto posseduto, Angus Young, introduce il bis sulle note di Highway to Hell, per poi salutare il pubblico a suon di cannonate, sotto un pioggia di fuoco e lampi con la canonica For Those About to Rock (We Salute You).

Sarà il caldo, i ritmi impegnativi del tour o, molto più probabilmente , il fatto che sono tutti alle soglie dei settant’anni, ma i membri della band, ad esclusione dell’energico Angus, sono apparsi alquanto affaticati. I movimenti sono blandi, i ritmi delle canzoni rallentati e la continuità dello spettacolo è spesso intaccata dalle pause (per riprendere fiato) fra un brano e l’altro.

Con le lacrime che mi velano gli occhi, un po’ per l’emozione di essere qui, mi convinco tristemente sempre di più che Rock or Bust sia davvero l’addio dei miti alle scene. Ed è proprio questo il senso, fai rock o fermati…

Tuttavia, come ho detto più volte, i concerti dal vivo si frequentano per “vivere un momento” più che per la performance in se. Alla luce di questo ragionamento, non c’è dubbio, questa serata è stata un vero successo. Sono sicuro che altre 91.999 persone mi daranno ragione!

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