Solo per tre sere Bang to the heart a ritmo di hip-hop prende possesso del palco del Teatro Manzoni di Milano.
Quello in scena è uno spettacolo fuori dai canoni stilistici a cui siamo abituati, una performance in linea con la filosofia della street-dance, una danza che trasmette l’impulso espressivo dei giovani che vi si cimentano. Un tecnica nata per le strade e caratterizzata dalla spontaneità, ma carica dell’energia del movimento e dell’impeto della ribellione.
In questa performance, il gruppo di 10 ballerini narra la lotta fra due bande, fra le strade e i quartieri periferici di una grande ed anonima città. Un gruppo di giovani alla ricerca di un’identità e dell’affermazione di se stessi per mezzo del gruppo, che li porta ad azioni spesso avventate e violente.
Lo spettatore, tramite le installazioni video, è parte della scena ed in qualche modo attore degli avvenimenti che avvengono in scena, non potendo esimersi dal patteggiare per l’una o per l’altra gang. Una società che guarda la brutalità, inerme.
Uno spettacolo particolare, a tratti grezzo. Come il cemento e l’asfalto della città.
Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.