Nell’universo della mixology contemporanea, dove le mode passano rapidamente e i classici rimangono immutabili, emerge una creazione che ha saputo conquistare in poco più di un decennio lo status di modern classic: il Paper Plane. Questo cocktail rappresenta la sintesi perfetta tra tradizione e innovazione, un equilibrio matematico di sapori che dialoga con eleganza tra l’intensità del bourbon, l’amarezza gentile dei liquori italiani e la vivacità agrumata del limone. La sua semplicità apparente nasconde una complessità aromatica sorprendente, capace di sedurre sia i neofiti che i palati più esigenti.
La nascita di un classico contemporaneo
Il Paper Plane nasce nel 2008 dalla creatività di Sam Ross, celebre bartender newyorkese, in collaborazione con Sasha Petraske. La genesi del cocktail è legata a una richiesta particolare: Toby Maloney, ex collega di Ross, aveva bisogno di un drink estivo per l’apertura del suo locale The Violet Hour a Chicago.
Ross ideò la ricetta e la comunicò attraverso un messaggio vocale “leggermente brillo” alle 3 del mattino, ispirandosi alla canzone “Paper Planes” di M.I.A.. Il bartender descrive il drink come “una rielaborazione del Last Word”, il celebre cocktail proibizionista a base di gin, Chartreuse, Maraschino e lime.
L’intuizione di Ross fu brillante: mantenere la struttura democratica del Last Word – quattro ingredienti in parti uguali – sostituendo però il gin con il bourbon e introducendo due liquori italiani, Aperol e Amaro Nonino, che conferiscono al drink quella caratteristica nota amaricante e agrumata che lo rende immediatamente riconoscibile. Per lo stesso Ross, il Paper Plane è diventato “il secondo cocktail più viaggiato” dopo il suo altro grande successo, il Penicillin.
Nel 2020, il Paper Plane ha ricevuto il riconoscimento ufficiale entrando nel ricettario IBA nella categoria “New Era Drinks”, certificando definitivamente il suo status di classico moderno destinato a durare nel tempo.
La ricetta classica
La bellezza del Paper Plane risiede nella sua simmetria perfetta, un mantra matematico che facilita la memorizzazione e garantisce un bilanciamento impeccabile:
Ingredienti:
- 30 ml Bourbon whiskey
- 30 ml Amaro Nonino
- 30 ml Aperol
- 30 ml Succo di limone fresco
Preparazione:
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker colmo di ghiaccio. Shakerare vigorosamente per circa 15 secondi, fino a quando l’esterno dello shaker diventa freddo al tatto. Filtrare attraverso uno strainer in una coppetta ghiacciata precedentemente raffreddata in freezer.
La guarnizione tradizionale prevede una scorza di limone o, per chi ama l’aspetto scenografico, un piccolo aeroplanino di carta che richiama il nome del cocktail.
Il risultato al palato è un’esperienza multistrato: il bourbon fornisce la base robusta con le sue note di vaniglia e caramello, l’Aperol introduce una freschezza agrumata e leggermente amaricante, l’Amaro Nonino aggiunge complessità con i suoi sentori erbacei e speziati, mentre il limone fresco lega tutto con la sua acidità tagliente. L’equilibrio tra dolce, amaro e acido è magistrale, e il finale persistente invita immediatamente al sorso successivo.
Gli abbinamenti gastronomici
Il Paper Plane si presta a abbinamenti versatili grazie al suo profilo aromatico articolato. Il bourbon si sposa naturalmente con preparazioni dolci e leggermente speziate, come cioccolato, pancetta e prosciutto, mentre l’Aperol, considerando le sue origini italiane, trova armonia con pesce – in particolare il salmone – frutta e prosciutto glassato.
La componente amaricante del cocktail, data dall’interazione tra Aperol e Amaro Nonino, lo rende particolarmente adatto ad accompagnare piatti ricchi e strutturati. Formaggi stagionati come Parmigiano Reggiano di 36 mesi o Pecorino sardo creano un contrasto interessante: la sapidità e la grassezza del formaggio vengono bilanciate dall’acidità del limone e dalla nota amaricante dei liquori italiani.
Per un aperitivo raffinato, il Paper Plane si abbina magnificamente con salumi artigianali – culatello di Zibello, bresaola della Valtellina, o mortadella di Bologna – accompagnati da mostarde o composte di frutta. La dolcezza delle conserve dialoga con l’amaro del cocktail, mentre la sapidità dei salumi esalta le note speziate del bourbon.
Nella cucina contemporanea, questo cocktail trova un partner ideale nei crudi di pesce: tartare di salmone con agrumi e pistacchi, carpaccio di ricciola con olio al peperoncino, o ceviche di orata con mango e lime. L’acidità del Paper Plane sgrassare prepara il palato per ogni boccone, mentre i profili aromatici si integrano senza sovrastarsi.
Per gli amanti della cucina fusion, il cocktail si sposa sorprendentemente bene con la cucina giapponese contemporanea: sushi e sashimi di tonno, uramaki con avocado e salmone, o tempura di gamberi trovano nel Paper Plane un compagno di viaggio che ne esalta la delicatezza senza appesantire.
Infine, per chi cerca un abbinamento più audace, provate il Paper Plane con piatti della tradizione americana rivisitati: pulled pork con barbecue sauce, costine glassate al miele e bourbon, o un burger gourmet con bacon croccante e cipolla caramellata. La struttura del cocktail regge egregiamente l’impatto di sapori intensi e definiti.
Il Paper Plane non è semplicemente un cocktail: è un’esperienza sensoriale che racchiude l’essenza della mixology moderna, dove tecnica impeccabile, ingredienti di qualità e creatività si fondono per creare qualcosa di memorabile e duraturo.
Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.

