Quando un marchio giapponese con oltre un secolo di storia decide di piantare la propria bandiera nel centro di una delle capitali più iconiche del mondo, non si tratta di una semplice apertura commerciale. È una dichiarazione d’intenti, un ponte tra culture, una fusione tra filosofia orientale e passione mediterranea per lo sport.
L’approdo nella Città Eterna
Via Tomacelli, a pochi passi da via del Corso e dal Tevere, accoglie ora il più grande flagship store europeo di Mizuno, trasformando un angolo della Capitale in un tempio della performance atletica. La scelta di Roma non è casuale: la città rappresenta una delle migliori vetrine europee, combinando patrimonio storico e una forte tradizione sportiva.
L’inaugurazione ha assunto i contorni di un evento che ha unito calcio e cultura sportiva, con la presenza del presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito e diversi calciatori biancocelesti, testimonianza tangibile di una partnership che lega il marchio giapponese al club romano. Ma non solo football: atleti di diverse discipline, influencer e rappresentanti del board europeo hanno celebrato questo momento, sottolineando la vocazione multisport che caratterizza Mizuno sin dalle sue origini.
Tradizione giapponese e design contemporaneo
Entrare nel nuovo store significa immergersi in un’esperienza che trascende la mera vendita al dettaglio. Il concept contemporaneo fonde tradizione giapponese, precisione, tecnologia e design minimalista per creare un ambiente accogliente e dinamico. Ogni elemento architettonico richiama i valori del Sol Levante: semplicità, purezza, eleganza. Le linee pulite e l’attenzione maniacale ai dettagli riflettono quella filosofia dell’eccellenza che Rihachi Mizuno abbracciò nel 1906, quando fondò la Mizuno Bros a Osaka insieme al fratello, dopo essersi appassionato al baseball.
Lo spazio si articola come un percorso esperienziale dove performance e lifestyle si incontrano. Dalle scarpe da running alle attrezzature per la pallavolo, dal tennis al calcio, ogni disciplina trova la propria dimensione in un ambiente dove sport e style si fondono con un heritage fatto di tradizione, precisione e innovazione.
Una strategia europea in espansione
Roma rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di espansione del marchio in Europa. Il presidente di Mizuno Italia, Oliver Strenghetto, ha rivelato che il progetto prevede ulteriori aperture a Milano e Parigi, disegnando una mappa di presenza nelle principali capitali del continente.
La scelta della Capitale italiana si inserisce in una logica di mercato precisa: Mizuno era già presente a Roma grazie alla collaborazione con circoli sportivi e alla sponsorizzazione tecnica della Lazio, rendendo naturale l’investimento in uno spazio che potesse fungere da vetrina privilegiata per l’intero catalogo.
Mitsuhiro Okamoto, presidente di Mizuno Emea, ha sottolineato l’orgoglio di aprire in una città dal grande patrimonio storico e sportivo, riflettendo l’impegno verso il miglioramento continuo e il rispetto per l’atleta. Parole che risuonano come un manifesto: non basta produrre attrezzature tecniche di qualità, occorre creare un ecosistema dove l’atleta si senta compreso, valorizzato, accompagnato.
Dal baseball di Osaka al calcio europeo
La storia di Mizuno è intrisa di quella caparbietà tipicamente giapponese nel perseguire l’eccellenza. Fondata nel 1906, l’azienda interruppe la produzione solo durante la guerra, quando fu costretta dal governo a dedicarsi ad attrezzature militari, ma non abbandonò mai la vocazione sportiva.
Nei decenni successivi, con Jack Curran nel 1982 l’azienda entrò nel mercato americano, mentre con Masato Mizuno arrivò la vera svolta internazionale. Il nipote del fondatore dichiarò al Time: “Il nonno ha fondato l’azienda, il padre ha introdotto innovazioni tecnologiche: ora è il mio turno di espanderla e renderla davvero internazionale”.
Obiettivo raggiunto: alla fine degli anni Novanta Mizuno era leader nel baseball americano e aveva ampliato il ventaglio degli sport, dal tennis al golf, dallo sci alla pallavolo. Il celebre logo Runbird, ispirato nel 1980 a una sezione di un quadro di Kenjiro che rappresentava le connessioni tra le orbite planetarie, divenne simbolo di un approccio universale allo sport, superando confini e discipline.
Roma come hub strategico per l’Europa
Mark Kaiway, Head of Product, Marketing and Digital per Mizuno EMEA, ha definito Roma un passo strategico che rafforza la visibilità del brand e approfondisce i legami con la comunità sportiva locale ed europea. L’apertura romana segue quella di Torino, dove nel maggio 2020 fu inaugurato il primo flagship store europeo di 200 metri quadri su due livelli, in un momento storico delicato segnato dalla pandemia.
La presenza fisica nei centri urbani più prestigiosi non è solo una scelta commerciale, ma un modo per radicarsi nel tessuto culturale delle città, dialogando con le comunità locali e creando spazi dove passione sportiva e cultura si intrecciano.
Il futuro tra performance e innovazione
Mizuno sta dedicando particolare attenzione alle giovani generazioni, sempre più appassionate di running, sviluppando linee di prodotti come Neo Vista 2, pensate per questa tipologia di runner. L’approccio del brand non si limita alla performance pura: lo sport style che discende direttamente dalla pratica atletica completa l’offerta, intercettando chi cerca prodotti d’avanguardia anche nella vita quotidiana.
Nel cuore di Roma, tra turisti e appassionati, il nuovo flagship store si propone come punto di riferimento per chi vive lo sport come filosofia di vita. Un luogo dove la precisione giapponese incontra la vitalità italiana, dove ogni prodotto racconta una storia di ricerca, innovazione, rispetto per l’atleta. Perché, come insegna la tradizione nipponica, l’eccellenza non è un traguardo ma un percorso continuo, fatto di dettagli curati, tecnologia al servizio dell’uomo, passione che attraversa generazioni e oceani.
Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.