Il palco dell’Ariston si spegne, i riflettori si affievoliscono, ma l’eco della vittoria di Federico Olivieri – in arte Olly – risuona ancora nelle strade di tutta Italia. Olly, nome d’arte di Federico Olivieri, ha vinto Sanremo 2025 con la canzone Balorda Nostalgia, e ora si prepara a conquistare Milano con un concerto che promette di essere molto più di un semplice live: un manifesto generazionale, una dichiarazione d’intenti di chi ha appena compiuto ventiquattro anni e ha già riscritto le regole del panorama musicale italiano.
Dal conservatorio di Genova al trionfo sanremese
Genova, quartiere della Foce. È qui che tutto ha inizio per Federico Olivieri, figlio di un avvocato e un magistrato. La sua storia non è quella del ragazzo di strada che si fa largo a gomitate nel mondo della musica, ma nemmeno quella del privilegiato che ha tutto servito su un piatto d’argento. È qualcosa di più sottile e affascinante: l’evoluzione di un talento che ha saputo navigare tra formazione classica e istinto contemporaneo.
Appassionato di musica, ha deciso di iscriversi presso il Conservatorio Niccolò Paganini della sua città natale, dove ha studiato musica e canto. Ma Olly non si è fermato qui: la sua sete di conoscenza lo ha portato a conseguire anche una laurea in Economia e management d’impresa presso l’Università degli Studi di Milano. Un curriculum che racconta di un artista completo, capace di unire la passione per l’arte con una comprensione pragmatica del mondo che lo circonda.
I primi passi nel collettivo underground
La sua carriera musicale è iniziata nel 2016, quando ha formato il collettivo musicale che gli ha permesso di sperimentare e trovare la sua voce autentica. Erano gli anni dell’apprendistato, quelli in cui Federico stava diventando Olly, plasmando un’identità artistica che avrebbe saputo distinguersi nel panorama sempre più affollato della musica italiana.
Il percorso non è stato immediato. La discografia di Olly, cantautore e rapper italiano, è costituita da due album in studio, un mixtape, quattro EP, trentasei singoli e quarantacinque video musicali (inclusi quelli come artista ospite), pubblicati dal 2016. Numeri che raccontano di un lavoro costante, di una dedizione che va oltre i riflettori e le classifiche, di un artista che ha costruito mattone dopo mattone la sua reputazione.
L’esplosione sanremese: da Polvere a Balorda nostalgia
Il rapporto di Olly con Sanremo è una storia d’amore a capitoli. Olivieri first achieved national recognition after being selected as one of the six winners of Sanremo Giovani 2022 with the song “L’anima balla”, afterwards competing in the Sanremo Music Festival 2023 with the song “Polvere”. Due tappe fondamentali che hanno preparato il terreno per quello che sarebbe diventato il suo momento di gloria definitivo.
“Balorda nostalgia” non è solo una canzone: è un manifesto emotivo, un viaggio nell’anima di una generazione che ha imparato a convivere con la malinconia senza farsene schiacciare. “E’ una canzone molto intuitiva in realtà: parla di nostalgia, balorda perché è sempre un po’ balorda e fa sempre un po’ male. Racconta una sensazione di mancanza, di presa un po’ a male”, spiega lo stesso Olly.
La genesi del brano ha qualcosa di magico. Le fasi di composizione di Balorda nostalgia sono incominciate il 13 settembre 2024, giorno in cui Julien Boverod, in arte Jvli, si trovava in uno studio assieme al tastierista. Un momento creativo che si è trasformato in qualcosa di più grande, un brano che ha saputo toccare le corde più profonde del pubblico italiano.
L’arte di raccontare la vulnerabilità
Quello che rende Olly speciale nel panorama musicale contemporaneo è la sua capacità di trasformare la fragilità in forza. “Sono tre anni che non mi fermo. Dal mio primo album a ora ci sono state tante fasi di vita personale, di scrittura. Anche tanti momenti critici. E sul palco di Sanremo porto tutto il raccolto”, racconta l’artista.
Questa onestà emotiva si riflette non solo nei testi delle sue canzoni, ma anche nel modo in cui si pone davanti al pubblico. Non c’è artificio nella sua arte, non ci sono maschere o personaggi di scena. C’è solo Federico che diventa Olly, che si mette a nudo davanti a migliaia di persone e riesce a farle sentire meno sole.
Milano: il palcoscenico perfetto per una nuova era
Il concerto del 2 settembre 2025 a Milano non sarà solo un evento musicale, ma un momento simbolico. La città che lo ha accolto durante gli studi universitari ora lo accoglie da vincitore di Sanremo, da artista consacrato che ha ancora tutto da dimostrare e tutto da raccontare.
Milano rappresenta per Olly molto più di una tappa del tour: è il luogo dove le sue due anime – quella dell’artista e quella del giovane che studia economia – si sono incontrate e hanno trovato un equilibrio. È la città dove ha imparato che si può essere profondi senza essere pesanti, contemporanei senza perdere l’autenticità.
Il live milanese si annuncia come un’esperienza totale, dove le canzoni che hanno accompagnato la sua crescita artistica si mescoleranno con i brani più recenti, creando un racconto musicale che attraversa quasi un decennio di evoluzione. Dall’underground genovese ai palchi più prestigiosi d’Italia, il percorso di Olly è la dimostrazione che il talento, quando è autentico, trova sempre la sua strada.
Il futuro appartiene agli audaci
A ventiquattro anni, con una vittoria sanremese nel curriculum e un bagaglio di esperienza che molti artisti più maturi gli invidiano, Olly rappresenta la nuova generazione di cantautori italiani. Quella che non ha paura di mostrare le propria vulnerabilità, che sa mescolare generi diversi senza perdere coerenza, che riesce a parlare ai coetanei senza escludere le altre generazioni.
Il suo è un pop che non scende a compromessi, che mantiene una profondità narrativa rara nei tempi dei social media e dell’attenzione sempre più frammentata. È la dimostrazione che il pubblico, quando riconosce l’autenticità, è disposto a seguire l’artista in qualsiasi viaggio emotivo.
Il concerto di Milano del 2 settembre 2025 sarà quindi molto più di un live: sarà la celebrazione di un percorso artistico che continua a evolversi, di un talento che ha ancora tantissimo da dire. E che, soprattutto, ha dimostrato che si può vincere Sanremo mantenendo intatta la propria identità artistica, senza tradire quella balorda nostalgia che, in fondo, ci appartiene un po’ tutti.

Appassionata di musica, racconto storie, emozioni e tendenze che vibrano nel mondo sonoro di oggi. Attraverso interviste, recensioni e approfondimenti, esploro generi diversi, dal mainstream alle scene indipendenti, con uno sguardo attento ai talenti emergenti e alle icone della musica internazionale. Amo immergermi nelle note e nei testi per offrirne una lettura originale e coinvolgente, capace di raccontare non solo i brani, ma anche le storie dietro gli artisti e le influenze che plasmano le loro opere. Con uno stile fresco e appassionato, cerco di trasmettere al pubblico l’energia e la magia della musica, strumento di cultura, emozione e condivisione universale.