I capelli non sono tutti uguali. Dalla cute sensibile fino all’eccessiva o alla scarsa produzione di sebo, ogni chioma ha bisogno di una haircare routine specifica e quotidiana per essere mantenuta forte, luminosa e in salute.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
Una rivista che osserva e narra il fermento delle “nove arti” e che indaga la società odierna al fine di fornire approfondimenti meditati e di lungo respiro.
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Martedì 6 giugno Nik’s & Co, cocktail bar con cucina tra i più innovativi e dinamici di Milano, diventerà il palcoscenico di un gemellaggio d’eccezione: quello con Handshake, il celebre speakeasy messicano in undicesima posizione nella classifica dei 50 migliori bar del mondo.
No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
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Heavenly Sipper è il nome del drink creato da mondo su richiesta della piattaforma che consiglia locali britannici Dusk e del locale londinese Otherworld Hackney, quando gli è stato chiesto di realizzare “Il miglior cocktail del mondo”.
Viaggiatore iperattivo, tenta di sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.
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I ceci sono tra i legumi più popolari e versatili: esistono diverse varianti e oltre ad essere ricchi di nutrienti, che aiutano a preservare la nostra salute, possiedono proprietà eccellenti che li rendono un ingrediente principale della cucina e un alleato per i trattamenti di bellezza.
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Questa è la più orientale di una serie di valli disposte in parallelo tra le province di Verona e Vicenza. Si snoda tra le Prealpi vicentine a partire dalle Piccole Dolomiti per una trentina di chilometri ed è percorsa da nord a sud dall’ omonimo torrente.
Basta raggiungere una posizione elevata per abbracciare con lo sguardo l’ intero corso della valle. Oggi il paesaggio si presenta densamente urbanizzato nella parte centrale della valle, stretta e pianeggiante, mentre i versanti collinari sono molto boschivi con isole di prati e piccole coltivazioni. Terreni integri, che non hanno mai conosciuto l’agricoltura intensiva.
In qualità di custodi della Valle dell’Agno, Massimo e Arianna, hanno intrapreso il progetto di studio dei suoli, ottenendo sempre di più la conferma della loro intuizione: l’unicità di questo luogo. In pochissimi chilometri quadratisi ha una grande eterogeneità, il torrente funge da linea di confine tra due aree geologicamente molto diverse.
La Costa Bianca, identifica il versante sinistro della Valle dell’Agno. I suoli di origine calcarea sono costituiti da calcareniti e marne di tipo marino molto ricche di fossili. L’ origine geologica di questi suoli prende il nome di Priaboniano proprio dal piccolo paese di Priabona che si trova al centro di quest’ area. I terreni rocciosi sono molto ricchi in argilla, elemento prezioso per la coltivazione della vite su queste colline, e ottimi nutrimenti per le viti a bacca rossa, poiché i suoli di origine calcarea donano una speciale ricchezza di corpo e complessità.
Masari oltre ad essere il nome dell’ azienda è anche il nome del primo vino prodotto nonché del primo vigneto lavorato che si trova in questa zona. Massima caratterizzazione delle potenzialità di questo territorio è MM Montepulgo. Nel nome le due iniziali stanno per Merlot e Montepulgo, il cru dove avviene la selezione nelle annate migliori. Altra purezza è il Pinot Nero San Lorenzo.
Dalla Costa Nera invece hanno origine i vini “vulcanici” dell’ azienda. Qui i terreni sono ricchi di basalto e tufo, originati da un esteso comprensorio di vulcani sottomarini che creò la più grande area vulcanica del Triveneto. Il terreno è ricco di preziosi minerali e dona al vino mineralità e grande espressività.
Nascono qui quattro magnifiche espressioni di vino. Leon (nome dedicato al Leone di San Marco simbolo di Venezia) metodo classico pas dosè da uva Durella, affinato tre anni sui lieviti. Agnobianco ( dal nome del torrente ), da uve Riesling per il 75% e il restante Durella. L’ elegante purezza di Pinot Costa Nera e l’eccezionale blend di Cabernet Sauvignon e Merlot, San Martino.
Nella Valle dell’Agno ci sono le condizioni ideali per produrre vini ricchi di personalità ed eleganza oltre che per le caratteristiche uniche del suolo, anche per il particolare microclima che si crea: tra l’aria fresca che discende dalle montagne, che rende la zona sempre ben ventilata, e l’azione mitigante del torrente che ottimizza le escursioni termiche.
Questi fattori creano il sottile e imprescindibile equilibrio che porta alla nascita di uve adatte all’ appassimento. Per Masari i vini dolci sono molto importanti, simbolo della tradizione veneziana. Nel 1571 con la Battaglia di Lepanto, Venezia perde i possedimenti greci. Fra le passate rovine, tanto grande fu quella di non poter più importare i vini passiti provenienti dalla colonia perduta, che i veneziani iniziarono a produrre autonomamente: il nettare dolce, con le varietà più antiche. I vini passiti prodotti sono due: Doro, il cui nome fa riferimento al nome dell’antica varietà veneta Dorona ( probabilmente la Garganega ) e al colore dorato del vino; e Antico Pasquale prodotto da sola Durella, così chiamato perché fa riferimento ad un metodo di produzione molto antico, per il quale le uve, prima che vengano pigiate e poste a fermentare per cinque mesi, appassiscono in un ambiente naturalmente areato fino al periodo pasquale, per finire poi l’affinamento in piccole botti per 5 anni. Di un vino, definito Liquore Pasquale, con queste caratteristiche e prodotto nel vicentino si parla nel Il Roccolo di tirambo di Aureliano Acanti, volume edito a Venezia nel 1754.
I 10 ettari sono interamente coltivati con regime biologico, grazie alla presenza vegetativa di boschi e prati; di insetti predatori e impollinatori; di microrganismi indigeni, che vivono in simbiosi con le piante, elementi altamente qualificanti in termini di valore della vita del vigneto e del vino prodotto.
Molto suggestivi sono i ripidi terrazzamenti che solcano i pendii delle montagne. Questi nascono proprio lì dove coltivare la vite non è solo passione ma anche esercizio di grande determinazione e pazienza da costruire giorno per giorno. In alto spiccano le vette, sotto i piedi i dirupi.
Antichi Poderi Jerzu comprende 500 ettari di vigneti distribuiti nei comuni di Jerzu, Ulassai, Osini, Gairo, Cardedue Tertenia. L’ areale produttivo è molto esteso, tra un vigneto e l ’altro si arriva a distanze di oltre 60 chilometri. Tutto questo territorio si chiama Ogliastra, un anfiteatro naturale che guarda verso il mare.
Qui si trovano i pendii che dai monti del Gennargentu conducono fino al mare sulle coste ogliastrine, note per le sabbie bianchissime ed il mare dai mille colori. Le altitudini dei vigneti vanno dai 100 metri sul livello del mare, fino ad arrivare agli 800 metri. I vigneti sono circondati dai Tacchi d’Ogliastra, monticalcareo-dolomitici, il cui nome deriva dalla tipica conformazione simile ad un tacco di scarpa. La loro formazione avviene durante il Mesozoico (210–140 milioni di anni fa) sui paleorilievi paloezoici avanza il mare, depositando nel fondale i sedimenti che oggi costituiscono i tipici “Tacchi”, tabulati calcareo-dolomitici ora emersi.
La condizione climatica delle vigne permette di ottenere uve dai profumi intensi e di ottima gradazione naturale. Jerzu è situata in un angolo della Sardegna, lontano dalle principali vie di comunicazione e dai grandi flussi turistici, al punto che nei millenni ha mantenuto incontaminata la propria cultura, e ciò ne costituisce la sua straordinaria unicità. Il paesaggio che si ammira dalla cantina, situata intorno ai 500 metri sul livello del mare, impervio e bellissimo, si rispecchia nella personalità dei soci, donne e uomini sinceri che da sempre antepongono la centralità della persona ed il suo benessere al profitto.
Da generazioni, i soci si occupano della viticoltura (anche se non tutti come attività esclusiva). Ogni vigna appartiene ad una famiglia di Jerzu. Un’ appartenenza che passando di generazione in generazione diventa storia. Storia di lavoro, di sacrificio e di passione. La passione che rende queste vigne l’elemento di fusione dell’ intera comunità.
I soci eleggono il Consiglio di Amministrazione ( formato da soci ) e questo elegge il presidente, carica ricoperta da Marcello Usala dall’ anno 2010. Il presidente rappresenta gli interessi dei soci e coordina l’ attività del consiglio di amministrazione. Per la filosofia di Antichi Poderi Jerzu, la funzione più importante è quella di facilitare l’ identificazione dei soci con la “loro” cantina e contribuire ad accrescere il loro senso di appartenenza ad essa.
Con 30 anni di attività in Antichi Poderi Jerzu, fulcro fondamentale di questa “grandefamiglia” è l’ enologo Franco Bernabei, che viene affiancato dal tecnico di cantina Nicolò Miglior ( pronipote di Josto Miglior ). Entrambi garantiscono un interscambio diretto e sistematico con i soci viticoltori.
Un’ altra figura chiave è il direttore commerciale, Franco Usai, che assicura l’ orientamento strategico e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In quanto responsabile delle vendite e dell’ export, Usai si impegna a posizionare la Cantina come azienda produttrice di vini di qualità nei mercati mondiali e rappresenta il marchio nel contesto nazionale ed internazionale.
Terrazze è il nome del nuovo rosso di Pietro Beconcini, prodotto con 9 vitigni autoctoni vinificati nella stessa vasca, per rispondere alla ricerca di piacevolezza con una gradazione alcolica
contenuta e un tannino molto fine, croccante e setoso.
Un vino moderno, con soli 12.5 gradi alcolici, dal tannino molto limitato, che lo rende adatto ad essere gustato anche leggermente al di sotto della normale temperatura di servizio per i vini rossi e dunque godibile anche nei mesi più caldi.
Spicca per la balsamicità, con un sorso che vira moltissimo sul mentolato; il risultato è un vino fresco, leggero ma di grande godibilità, risultato della massima espressione di concerto nella macerazione e fermentazione di 9 tipologie di uva.
Malvasia nera, Canaiolo, Colorino, Trebbiano nero,
Ciliegiolo, Gran Noir, Tempranillo, Buonamico,
Sanforte sono queste le 9 varietà di uve ritrovate
negli antichi vigneti, che vengono vinificate nella
stessa vasca. Si parte dal Malvasia Nera, il vitigno che
matura più precocemente e poi, al giusto momento di
maturazione, si procede per gradi con gli altri vitigni.
Al momento della svinatura, il blend è già completo.
«Abbiamo acquistato 9 anni fa questo appezzamento di terreno in collina. – Spiegano Leonardo Beconcini e Eva Bellagamba, titolari dell’azienda – Era quasi allo stato boschivo e noi lo abbiamo ristrutturato per portarlo alla precedente vigoria vegetativa. Durante i lavori sono stati scoperti con grande entusiasmo degli antichi muretti che costituivano i terrazzamenti per la coltivazione della vite. Un patrimonio storico incredibile che abbiamo deciso di
mantenere, sia dal punto di vista architettonico, dunque suddividendo anche noi i vigneti in terrazze e anche dal punto di vista di messa a coltura. Abbiamo infatti re impiantato le stesse tipologie di uva delle quali abbiamo trovato traccia nel terreno».
La storia un po’ fuori dagli schemi toscani per quanto riguarda: le tipologie di uva coltivate e le tecniche di vigneto, si devono a Giovanbattista Landeschi. Siamo a San Miniato nel 1700, questo parroco agronomo, decide di dedicarsi a progetti agricoli di
grande interesse. Giovanbattista oltre ad aver impiantato qui le viti di Tempranillo, portate dai pellegrini spagnoli di passaggio e che oggi costituiscono il fiore all’occhiello dell’azienda, con i
suoi Ixe e Vigna alle Nicchie, fu il precursore di questa tecnica di coltivazione, a terrazzamento. Tutte le colline del luogo erano infatti coltivate con questo sistema (illustrato anche nell’etichetta del vino) che permetteva di raggiungere uno scopo idraulico-agrario: un modello di gestione del territorio che permette di regolare la portata dei corsi d’acqua e difendere i versanti di colline e montagne dall’erosione, dalla perdita di suolo e dal rischio idrogeologico.
Quando si parla di salute del nostro sorriso sono fondamentali sia l’igiene orale che un corretto e costante apporto di acqua. Il benessere dei nostri denti e l’idratazione sono, infatti, due fattori correlati fra loro.
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In vista delle desiderate ferie estive, Crocierissime, viene incontro a tutti coloro che stanno programmando una crociera svelando tutti i trucchi per assicurarsi giornate all’insegna della spensieratezza e rendere il viaggio indimenticabile.
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Dall’amore per la Natura e la passione per l’enogastronomia nasce un libro che segna un varco per nuove esperienze condiviso tra turismo, cultura e sapori. Esce il 29 maggio per Edizioni il Lupo la guida di Roberta MicilloI PERCORSI DEL GUSTO NEL LAZIO con 15 itinerari a piedi tra natura e degustazioni.
Riserve, parchi, sentieri, castagneti, valli, vecchi percorsi ferroviari, eremi, laghi, monti e pianure sono le cornici di diverse camminate per scoprire le bellezze naturalistiche del territorio abbinate a incontri con piccoli produttori per assaggiare le loro bontà eno-gastronomiche.
“L’idea del libro – afferma l’autrice nell’introduzione al volume – è nata nel 2022, dopo due anni in cui la pandemia COVID ha costituito un ostacolo allo svolgimento della vita comune e ci ha spinti ad apprezzare ancor di più il benessere del camminare in luoghi aperti e circondati dalla natura. Gli itinerari proposti sono di diversa difficoltà e sono accessibili ai camminatori a passo lento, alle famiglie con bambini, anche in passeggino,agli escursionisti con esperienza e condurranno alla degustazione di vini, oli e formaggi autoctoni.
L’opera comprende anche una selezione di aziende che rappresentano delle “nicchie” di artigianalità, i cui produttori – giovani imprenditori e imprenditrici agricoli – seguono la produzione dall’inizio alla fine, scegliendo le materie prime e garantendo la qualità degli assaggi. Si tratta di artigiani per scelta che difendono territorio e tradizioni e che accoglieranno i camminatori con i proprio racconti di vita e la descrizione dei loro prodotti laziali DOC in degustazione.
La guida è pertanto rivolta a chi ha la curiosità di scoprire il territorio da un punto di vista naturalistico ma anche eno-gastronomico e culturale: oltre ai percorsi a piedi e alle mete di assaggio, sono compresi suggerimenti di visita a luoghi di interesse culturale quali borghi nascosti, abbazie, musei e piccole curiosità.
Una carrellata di paesaggi e di persone per un libro che ha l’obiettivo di valorizzare il Lazio mappandone la bellezza dei luoghi naturali, la cultura e il gusto dei sapori artigianali.
Roberta Micillo fonda nel 2018 l’associazione “Percorsi Di…Vini” con cui organizza camminate di varia difficoltà abbinate a degustazioni di prodotti autoctoni. Sommelier FIS ed accompagnatore di escursionismo CSEN, è amante della Natura e appassionata di viaggi. Dal 2017 coordina viaggi trekking per “Avventure nel Mondo”.