La stagione 2025/2026 del Teatro Nazionale – Italiana Assicurazioni di Milano si apre con una promessa luminosa: FLASHDANCE – Il Musical debutta il 9 ottobre per restare in scena fino al 17 gennaio 2026, prolungando la permanenza rispetto alle previsioni iniziali. Un successo annunciato che riporta sul palcoscenico quella storia di emancipazione e determinazione che ha fatto sognare un’intera generazione negli anni Ottanta.

La saldatrice che danza tra acciaio e passione

Al centro della scena c’è Vittoria Sardo, venticinque anni e un curriculum artistico che parla di disciplina e talento. Nel ruolo di Alex Owens, la giovane saldatrice con l’ambizione di diventare ballerina professionista, l’interprete racconta di aver scoperto un personaggio dalle molteplici sfaccettature emotive, ben più complesso della versione cinematografica che tutti ricordiamo. “Alex mi costringe a guardarmi dentro e a fare i conti con i miei sogni, con le mie paure”, confida l’attrice, che ha superato un processo di audizioni durissimo – oltre 370 candidature – per conquistare il ruolo.

La regia di Mauro Simone delinea una figura femminile contemporanea, capace di essere fragile e determinata insieme, mentre si muove tra il lavoro in acciaieria, le serate all’Harry’s bar e l’ossessione per l’Accademia Shipley. Accanto a lei, tre amiche che rappresentano altrettante sfumature di solidarietà femminile: la carismatica Kiki, la sognatrice Gloria, la grintosa Tess. E poi c’è Nick Hurley, interpretato da Mattia Baldacci, l’erede dell’acciaieria prigioniero del proprio cognome, che troverà in Alex la chiave per liberarsi.

L’energia esplosiva di un decennio irripetibile

Le coreografie di Giorgio Camandona trasformano il palco in un’esplosione di movimento, dove la danza non è solo tecnica ma espressione di libertà assoluta. I brani simbolo degli anni Ottanta – da Maniac a I love rock and roll – accompagnano quadri scenici che attingono all’estetica di quel decennio straordinario, fatto di colori accesi, eccessi e un’energia che ancora oggi pare impossibile da replicare.

“Il mio desiderio è regalare al pubblico non solo la musica e l’energia, ma soprattutto un sogno da inseguire”, spiega il regista Simone, citando Freddie Mercury: “Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere”. Un messaggio che risuona potente nell’audizione finale di Alex, quando sulle note di What a feeling la protagonista risponde alla domanda su cosa significhi per lei ballare con una parola sola: “Passione”.

Una produzione che unisce tradizione e innovazione

La Compagnia della Rancia, reduce dal trionfo con La Febbre del Sabato Sera, porta a Milano questa produzione internazionale con un team creativo già apprezzato da pubblico e critica. Le scenografie di Lele Moreschi, i costumi di Riccardo Sgaramella, le luci di Francesco Vignati e il disegno sonoro di Armando Vertullo completano un allestimento che promette di fare la differenza. A sostegno dello spettacolo, per la prima volta, si affianca al partner storico Italiana Assicurazioni anche Banca Reale, rafforzando l’impegno del Gruppo verso la cultura teatrale italiana.

Vent’anni di talento selezionato con cura, un cast che include nomi di esperienza come Rosalba Bongiovanni e Giancarlo Teodori, e la voglia di raccontare una storia che continua a parlare al presente: perché il coraggio di credere in sé stessi, come ricorda Vittoria Sardo, resta la forma più potente di emancipazione. E in fondo, il vero traguardo non è arrivare, ma avere il coraggio di partire.