Le prime luci dell’alba accarezzano le colline dello Sri Lanka quando migliaia di donne si preparano per una giornata che inizia molto prima che il sole sorga completamente. Alle quattro o alle cinque del mattino, queste lavoratrici preparano il tè, la colazione e il pranzo per le proprie famiglie, sistemano i bambini per l’asilo, poi si avvolgono in abiti larghi e colorati, coprono il capo con un foulard protettivo e legano saldamente sulla schiena il cesto tradizionale. A piedi scalzi o con calzature minime, si avviano verso i pendii ripidi e accidentati dove crescono le piante di tè, pronte a compiere un gesto che si ripete da oltre centocinquant’anni con la stessa precisione rituale.

La tecnica delle due foglie e il germoglio

La raccolta del tè nello Sri Lanka è un’arte che richiede occhio allenato, mani esperte e una resistenza fisica straordinaria. Le raccoglitrice, prevalentemente donne, si concentrano sulle due foglie più tenere e sul germoglio che crescono all’apice di ogni stelo. Questa selezione minuziosa è fondamentale: solo queste parti della pianta contengono la concentrazione ottimale di oli essenziali, polifenoli e aminoacidi che conferiscono al tè di Ceylon il suo profilo aromatico distintivo.

Le lavoratrici qualificate raccolgono le foglie a intervalli regolari di cinque-otto giorni, depositandole nei cesti. Il ritmo è impressionante: queste donne sono così efficienti da riuscire a raccogliere rapidamente e stabilire un obiettivo giornaliero di circa quindici-venti chilogrammi. Ogni germoglio pesa appena un grammo, il che significa che per raggiungere la quota giornaliera una raccoglitrice deve compiere migliaia di gesti precisi, ripetuti con velocità e accuratezza per ore consecutive.

Il metodo tradizionale della raccolta manuale

A differenza di molti paesi produttori di tè che hanno adottato la meccanizzazione, lo Sri Lanka è uno dei pochi paesi dove ogni foglia di tè viene raccolta a mano anziché con macchine. Questa scelta non è solo questione di tradizione, ma di qualità assoluta. Se vengono utilizzate macchine, la qualità del tè si degrada perché non tutte le foglie rimangono intere.

Le donne portano un cesto speciale sulla schiena, leggero e progettato per permettere loro di usare entrambe le mani per la raccolta. Il gesto è fluido e continuo: le dita afferrano il germoglio e le due foglie con un movimento rapido, quasi impercettibile, poi le lanciano alle spalle nel cesto. Bastoncini di misurazione mantengono la raccolta a un livello uniforme, e una volta che un’area del campo è stata raccolta, non verrà toccata nuovamente fino a quando non saranno trascorsi almeno otto giorni.

La geografia verticale del tè cingalese

Lo Sri Lanka presenta una conformazione geografica che ha trasformato la coltivazione del tè in un mosaico di microclimi e altitudini. Le tre principali regioni di coltivazione si distinguono per elevazione: i tè di pianura crescono dal livello del mare fino a seicento metri, quelli di media montagna tra seicento e milleduecento metri, mentre i tè d’alta montagna prosperano oltre i milleduecento metri di altitudine.

I tè d’alta quota, cresciuti a circa novecento metri, sono drammaticamente differenti: influenzati dai venti freddi e dalle condizioni asciutte e fresche, questi tè risultano straordinariamente leggeri, con tonalità verdastre ed erbacee in liquori color miele dorato. Le regioni di Nuwara Eliya e Dimbula, situate nel cuore montuoso dell’isola, producono infusi delicati con note floreali e profumi di gelsomino. Al contrario, i tè di pianura, sottoposti a lunghi periodi di sole, condizioni asciutte e piuttosto calde e umide, mostrano un liquore color bruno borgogna con note maltate e pesanti e un aspetto della foglia nero.

Il lavoro fisico tra pendii e nebbie

La vita delle raccoglitrici di tè è contrassegnata da sfide fisiche considerevoli. Camminano prevalentemente scalze verso la piantagione dove lavorano e iniziano la raccolta dal fondo della collina, procedendo verso l’alto attraverso terreni che possono essere ripidi, scivolosi e infestati da sanguisughe durante la stagione delle piogge. Per natura le loro mani sono callose per la raccolta costante e i piedi screpolati poiché non indossano calzature, dato che il terreno del tè è ripido e accidentato in alcuni punti.

Viene loro fornito un sacco personalizzato con una struttura che può essere fissata alle spalle come uno zaino; il loro abbigliamento abituale è un sari e una camicetta colorati, con copertura di tela di juta per camminare attraverso i cespugli fitti. Portano anche un lungo bastone, utile sia per verificare se la sezione di tè raccolta è livellata, sia per controllare eventuali crepacci nascosti dove devono attraversare cespugli alti.

La piantagione a contorno e la sostenibilità

Nello Sri Lanka, gli agricoltori utilizzano la tecnica della “piantagione a contorno” e le piante di tè vengono coltivate su pendii allineati con i contorni del terreno. Questo metodo, introdotto negli anni Sessanta per sostituire i pattern geometrici tradizionali, segue fedelmente le curve naturali delle colline, riducendo l’erosione del suolo e ottimizzando il drenaggio dell’acqua.

Una piantagione di tè ben gestita nello Sri Lanka può produrre più di duemila chilogrammi per ettaro all’anno di tè lavorato, corrispondente a una resa di foglie verdi di circa novemilatrecento chilogrammi. La crescita continua dei germogli è sostenuta dalle piogge durante tutto l’anno e dall’abbondante luce solare, caratteristiche climatiche che hanno reso questa ex colonia britannica uno dei maggiori produttori mondiali di tè.

La giornata tipo di una raccoglitrice

Generalmente è una mattina nebbiosa e fredda, a volte piovigginosa o piovosa, quando si sente il lungo suono del corno alle sette del mattino dalla fabbrica di tè, che funge da sveglia per l’appello. Le raccoglitrici si radunano, ricevono le istruzioni sulla sezione da lavorare, e iniziano la loro giornata nei campi. Raccolgono al mattino, poi ancora nel pomeriggio fino alle quattro e mezza circa.

Il lavoro è pagato principalmente a cottimo. Prima di portare i cesti per la pesatura, le raccoglitrici selezionano il loro raccolto per rimuovere rametti e foglie in eccesso accidentalmente finiti nei cesti. Ogni chilo conta: le lavoratrici che superano il minimo giornaliero ricevono compensi aggiuntivi, incentivando l’efficienza senza compromettere la qualità della selezione.

Il processo di controllo qualità sul campo

Esistono due punti in cui un germoglio può essere raccolto durante la raccolta manuale dei cespugli di tè: immediatamente sopra la foglia pesce (raccolta della foglia pesce) e lasciando una foglia normale sopra la foglia pesce (raccolta a foglia singola o madre). La foglia pesce è una foglia caratteristica più piccola delle foglie normali e priva di margine seghettato, che serve come punto di riferimento per le raccoglitrici esperte.

Il primo metodo viene adottato durante il clima umido (stagione di raccolto intenso) quando la crescita dei germogli è veloce. Questa flessibilità tecnica permette di adattare la raccolta alle condizioni meteorologiche e al ritmo di crescita delle piante, garantendo che la qualità delle foglie rimanga costantemente elevata. La superficie superiore del cespuglio di tè, chiamata “tavola di raccolta”, deve essere mantenuta uniformemente livellata per stimolare la crescita dei germogli e aumentare l’efficienza della raccolta.

Le sfide contemporanee e il futuro incerto

L’industria del tè cingalese si trova oggi a un bivio storico. La raccolta del tè è un’operazione piuttosto faticosa e ad alta intensità di manodopera che consuma circa il settanta percento della forza lavoro totale nei campi e contribuisce a circa il quaranta percento del costo di produzione del tè lavorato. Con il declino della forza lavoro nel settore delle piantagioni, la qualità delle operazioni sul campo, in particolare la raccolta del tè, ne ha risentito negativamente.

La tradizionale lavoratrice delle piantagioni con un grande cesto sulla schiena, sottopagata, non apprezzata e fisicamente esausta, sarebbe una razza in via di estinzione poiché la prossima generazione di tali lavoratori sarebbe meglio istruita e impiegata in modo più redditizio. Le nuove generazioni della comunità tamil delle piantagioni cercano opportunità educative e occupazioni alternative, lasciando le piantagioni con una carenza crescente di manodopera qualificata.

L’eredità culturale nelle mani di donne coraggiose

Nonostante le difficoltà economiche e fisiche, lavoratori qualificati, spesso donne della comunità tamil delle colline, raccolgono con cura a mano le tenere “due foglie e un germoglio” per garantire la qualità. Queste donne, discendenti di lavoratori indiani portati nell’isola durante l’epoca coloniale britannica, hanno trasformato la raccolta del tè in una forma d’arte trasmessa di generazione in generazione.

Con il processo selettivo della raccolta manuale dei germogli di tè, sono necessari circa dieci-dodici lavoratori (raccoglitori) per coprire un ettaro (dodicimilacinquecento cespugli) di tè in un giorno. Pertanto, una raccoglitrice raccoglie circa mille cespugli di tè al giorno e la sua produzione giornaliera potrebbe superare i venti chilogrammi. Questo straordinario livello di produttività testimonia decenni di esperienza accumulata e una conoscenza intima delle piante.

Il tè come patrimonio vivente

Ogni tazza di tè di Ceylon racchiude molto più del semplice infuso di foglie: contiene il sudore di donne che si alzano prima dell’alba, la saggezza di tecniche perfezionate nel corso di un secolo e mezzo, il respiro delle montagne nebbiose dove la pianta prospera. La raccolta tradizionale richiede abilità, poiché vengono selezionate solo le prime due foglie e un germoglio per mantenere la qualità.

La precisione richiesta da questo lavoro, eseguito giorno dopo giorno su pendii vertiginosi e in condizioni meteorologiche spesso avverse, eleva la raccolta manuale del tè ben oltre una semplice operazione agricola. È un atto di dedizione che connette la terra al consumatore, la tradizione al presente, la natura al lavoro umano. Quando osserviamo le distese ondulate di verde brillante che caratterizzano le highlands cingalesi, dovremmo ricordare che dietro ogni perfetto tappeto di foglie ci sono mani esperte che, con gesti rapidi e precisi, perpetuano un’arte antica quanto preziosa.