Adagiata sulla sponda meridionale del lago più profondo d’Italia, Como si erge come un anfiteatro naturale di straordinaria bellezza, dove l’architettura medievale si fonde armoniosamente con i riflessi argentei delle acque lacustri. La città, cinta dalle Alpi Retiche che si specchiano nelle acque cristalline, offre un racconto millenario fatto di seta, commerci e arte, dove ogni vicolo racconta storie di mercanti, nobili e artisti che hanno plasmato l’identità di questo territorio lombardo unico.

Il fascino di Como risiede nella sua dualità perfetta: da un lato la vivacità di un centro urbano ricco di storia e cultura, dall’altro la serenità di un paesaggio lacustre che invita alla contemplazione. Tre giorni in questa città permettono di immergersi completamente nella sua atmosfera, dalla maestosità del Duomo alle ville patrizie che punteggiano le rive, dai giardini terrazzati alle botteghe storiche dove ancora oggi si tramandano antichi saperi artigianali.

Attrazioni principali da non perdere

Il duomo di Como e la sua maestosità gotico-rinascimentale

La Cattedrale di Santa Maria Assunta domina Piazza del Duomo con la sua facciata che racconta cinque secoli di storia architettonica. Iniziata nel 1396 per volere del vescovo Gerardo Landriani, la costruzione si protrae fino al 1740, creando un unicum stilistico dove il gotico lombardo si fonde con elementi rinascimentali e barocchi. La facciata, impreziosita da rosoni, guglie e statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane – i due celebri scrittori latini nativi di Como – rappresenta un vero libro di pietra che narra la grandezza della città.

L’interno, diviso in tre navate da pilastri ottagonali, custodisce capolavori artistici di inestimabile valore. Gli arazzi fiamminghi del XVI secolo, tessuti con fili d’oro e raffiguranti scene della vita di Cristo, creano un’atmosfera di sacra solennità. La cappella del Santissimo Sacramento conserva una pala d’altare del Luini, allievo di Leonardo da Vinci, mentre il coro ligneo intagliato racconta storie bibliche con una maestria tecnica che lascia senza fiato. La cupola, progettata da Filippo Juvarra, si eleva a 75 metri di altezza, offrendo una prospettiva mozzafiato sull’intera navata.

Villa Olmo e i suoi giardini neoclassici sul lago

Affacciata direttamente sulle acque del Lario, Villa Olmo rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura neoclassica in Lombardia. Costruita tra il 1797 e il 1812 per il marchese Innocenzo Odescalchi su progetto dell’architetto Simone Cantoni, la villa deve il suo nome al maestoso olmo secolare che un tempo ombreggiava il parco. La facciata bianca riflette la luce del lago creando giochi cromatici che cambiano con il mutare delle ore, mentre le proporzioni perfette dell’edificio incarnano l’ideale di bellezza classica tanto caro al periodo napoleonico.

Il parco all’inglese si estende per oltre 22 ettari, alternando prati ondulati a boschetti di essenze rare, con vialetti che conducono a scorci panoramici sul lago e sulle montagne circostanti. Le serre ottocentesche, recentemente restaurate, ospitano collezioni di piante esotiche e organizzano esposizioni temporanee. All’interno della villa, le sale affrescate con motivi mitologici e allegorici ospitano mostre d’arte contemporanea e eventi culturali, mentre la sala da ballo con i suoi stucchi dorati mantiene intatta l’eleganza dell’epoca. Il giardino all’italiana, con le sue geometrie perfette e le fontane zampillanti, offre un contrappunto formale al paesaggio naturale del lago.

Il broletto medievale e la torre civica

Il Broletto, antico palazzo comunale eretto nel 1215, rappresenta il simbolo del potere civile medievale comasco. Questa costruzione in pietra grigia e cotto rosso, con la sua caratteristica loggia ad arcate, racconta otto secoli di vita politica cittadina. Le decorazioni in terracotta che adornano la facciata riportano stemmi gentilizi e simboli del potere comunale, mentre il cortile interno, silenzioso e raccolto, conserva l’atmosfera solenne delle antiche assemblee popolari.

Accanto al Broletto si erge la Torre Civica, alta 52 metri, dalla cui sommità si gode di una vista panoramica che spazia dalle ville patrizie alle montagne dell’alto lago. Costruita nel 1200 come simbolo dell’autonomia comunale, la torre ospita al suo interno un carillon che scandisce le ore con melodie che si diffondono per tutta la città vecchia. La salita di 223 gradini viene ricompensata da una prospettiva unica che abbraccia il centro storico con le sue vie medievali, il lungolago con i suoi platani secolari e l’intera conca lacustre fino ai ghiacciai del Bernina. Durante le giornate limpide, lo sguardo può spingersi fino al Monte Rosa e alle vette del massiccio del Monte Bianco.

Basilica di Sant’Abbondio e l’arte romanica lombarda

Situata nella parte occidentale della città, la Basilica di Sant’Abbondio costituisce uno dei più puri esempi di arte romanica in Lombardia. Fondata nel 1013 dai monaci benedettini, la chiesa deve il suo nome al quinto vescovo di Como, santo patrono della città insieme a San Carpoforo. La facciata, austera ed elegante, presenta il caratteristico paramento murario in pietra locale alternata a filari di cotto, mentre i due campanili gemelli, alti 40 metri, creano un profilo inconfondibile contro il cielo.

L’interno, a cinque navate separate da colonne monolitiche in granito, custodisce un ciclo di affreschi del XIV secolo che narra storie della vita di Cristo e dei santi. Il coro, sopraelevato rispetto alla navata, conserva affreschi trecenteschi attribuiti alla scuola giottesca, con scene dell’Apocalisse di San Giovanni che decorano l’abside centrale. La cripta romanica, accessibile attraverso una scala laterale, mantiene intatta la sua struttura originaria con volte a crociera sostenute da capitelli decorati con motivi vegetali e animali fantastici. Il chiostro adiacente, oggi sede di eventi culturali, conserva tracce degli antichi portici monastici e offre uno spazio di raccoglimento immerso nel silenzio della tradizione benedettina.

Villa del Balbianello e la sua posizione panoramica unica

Raggiungibile attraverso una suggestiva passeggiata di venti minuti dal borgo di Lenno, Villa del Balbianello si erge sulla punta di un promontorio che si protende nel lago come la prua di una nave. Costruita nel 1787 dal cardinale Angelo Maria Durini sulle rovine di un antico monastero francescano, la villa rappresenta uno degli scorci più fotografati del lago di Como. La sua posizione strategica permette una vista a 360 gradi che abbraccia entrambi i rami del lago, dalle montagne della Valtellina fino alle colline della Brianza.

Gli interni settecenteschi, perfettamente conservati, raccontano la vita della nobiltà lombarda attraverso arredi originali, dipinti d’epoca e collezioni di oggetti d’arte. La biblioteca custodisce volumi rari e manoscritti, mentre le sale da ricevimento mantengono intatta l’eleganza dell’epoca. Il giardino terrazzato, capolavoro dell’arte paesaggistica italiana, scende a gradoni verso il lago attraverso vialetti ornati da statue, fontane e piante esotiche. Cipressi secolari, magnolie e azalee creano una sinfonia di colori e profumi che cambia con le stagioni, mentre i belvedere panoramici offrono punti di osservazione privilegiati sul paesaggio lacustre circostante.

Cosa vedere nei dintorni di Como

I borghi medievali che punteggiano le rive del lago meritano una visita approfondita per completare l’esperienza comasco. Bellagio, definita la “perla del Lario”, affascina con i suoi vicoli acciottolati, le ville patrizie e i giardini che si affacciano sulle acque. Il Castello di Vezio, a Varenna, offre una prospettiva unica sul lago dall’alto dei suoi 200 metri di altitudine, mentre il borgo stesso incanta con le case colorate che si specchiano nelle acque cristalline.

La Strada Regina, antica via di comunicazione che costeggia la sponda occidentale del lago, conduce attraverso borghi come Tremezzo, dove Villa Carlotta custodisce una delle più importanti collezioni botaniche d’Europa. Menaggio, con il suo lungolago alberato e l’atmosfera rilassata, rappresenta un punto di partenza ideale per escursioni sui monti circostanti. Il Sacro Monte di Ossuccio, patrimonio UNESCO, offre un percorso devozionale tra quattordici cappelle affrescate immerse in un bosco di castagni secolari, con una vista che spazia su tutto l’alto lago fino alle Alpi svizzere.

Sapori autentici della tradizione comasca

La gastronomia comasca affonda le sue radici nella tradizione contadina e lacustre, proponendo sapori autentici che rispecchiano il territorio circostante. Il risotto con il pesce persico, catturato nelle acque del lago, rappresenta il piatto simbolo della cucina locale: il riso mantecato viene arricchito con filetti di pesce appena pescato, burro delle malga alpine e grana padano stagionato. La preparazione richiede una tecnica particolare che esalta la delicatezza del pesce senza coprirne il sapore naturale.

I pizzoccheri della Valtellina, giunti fino a Como attraverso gli antichi commerci montani, vengono preparati con grano saraceno, verze, patate e formaggi d’alpeggio, creando un piatto sostanzioso che scalda le giornate invernali. Il missoltino, particolare preparazione dell’agone essiccato e conservato sotto sale, viene servito con polenta fumante e rappresenta una tradizione culinaria che si tramanda da secoli. I formaggi d’alpeggio prodotti sui monti che circondano il lago – dal taleggio al gorgonzola, fino ai formaggi caprini delle valli laterali – accompagnano mieli di castagno e acacia prodotti sui pendii soleggiati della sponda occidentale.

La pasticceria locale vanta specialità uniche come i “cutizza”, dolcetti a base di amaretti e cioccolato, e la “miascia”, torta rustica preparata con pane raffermo, mele, pere e uvetta. I vini delle colline comasche, in particolare il Rosso di Valtellina e il bianco Valtellina Superiore, accompagnano perfettamente i piatti della tradizione, mentre la grappa invecchiata nelle botti di rovere conclude i pasti con il calore della montagna lombarda.