Tra le pieghe montuose del Molise, dove le Mainarde dialogano con il Matese e i tratturi raccontano storie millenarie di transumanze, sorge Isernia, antica capitale della Lega Italica che custodisce tesori archeologici unici al mondo. Questa città, dove il tempo sembra essersi fermato tra vicoli lastricati e palazzi nobiliari, offre al viaggiatore un’esperienza autentica nel Molise più genuino, lontano dalle rotte del turismo di massa ma ricco di sorprese straordinarie.

La storia di Isernia affonda le radici nell’era preistorica, quando già 700.000 anni fa i primi abitanti europei lasciavano le loro tracce in quello che oggi è uno dei siti paleolitici più importanti del continente. Passeggiando per il centro storico, si percepisce questa stratificazione temporale: ogni pietra racconta millenni di storia, dai Sanniti ai Romani, dal Medioevo al Rinascimento, fino ai giorni nostri.

Le meraviglie archeologiche della città

Il sito paleolitico de La Pineta

Nel cuore della moderna Isernia si nasconde uno dei tesori più preziosi dell’archeologia europea: il sito paleolitico de La Pineta. Qui, in un’area di scavo protetta da una moderna struttura museale, emergono le testimonianze più antiche della presenza umana in Europa, risalenti a circa 700.000 anni fa. Il visitatore si trova di fronte a un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dell’Homo erectus, dove sono conservati strumenti in selce, resti di animali preistorici e, soprattutto, quello che gli studiosi ritengono essere il più antico focolare mai rinvenuto nel continente europeo.

La visita al sito è un’esperienza emozionante che trasporta indietro nel tempo: attraverso passerelle sopraelevate si possono osservare i reperti nella loro posizione originale, mentre pannelli interattivi raccontano la vita quotidiana dei nostri antenati. Particolarmente suggestivo è il momento in cui si comprende di trovarsi esattamente nel punto dove, centinaia di migliaia di anni fa, un gruppo di ominidi accendeva il fuoco per la prima volta in questa parte d’Europa. Il museo annesso al sito espone una ricca collezione di bifacciali, chopper e altri utensili litici che testimoniano l’abilità tecnica di questi antichi abitanti.

Museo nazionale di Santa Maria delle Monache

Nel cuore del centro storico, l’antico convento di Santa Maria delle Monache ospita uno dei musei più affascinanti del Molise. Questo complesso monumentale, che unisce architettura religiosa e testimonianze archeologiche, racconta la storia di Isernia dall’epoca preistorica fino al Medioevo attraverso una collezione straordinaria di reperti.

Le sale del museo custodiscono blocchi scultorei romani con raffigurazioni di gladiatori, provenienti da un monumento funebre della località Taverna della Croce, che rappresentano alcune delle testimonianze più spettacolari dell’arte funeraria romana in Molise. Tra i pezzi più preziosi spiccano le stele funerarie con iscrizioni in osco, l’antica lingua dei Sanniti, che permettono di comprendere meglio la cultura e la società di questo popolo fiero che resistette a lungo alla conquista romana. La sezione medievale ospita invece affreschi strappati da chiese demolite, ceramiche e oggetti d’uso quotidiano che restituiscono un quadro vivido della vita cittadina nei secoli bui.

Particolarmente emozionante è la cripta della chiesa, dove si possono ammirare i resti di strutture romane e altomedievali che testimoniano la continuità insediativa del sito. La visita al museo è arricchita da un percorso multimediale che permette di contestualizzare i reperti nella storia più ampia della città e del territorio.

I monumenti simbolo di Isernia

La Fontana Fraterna

Nel cuore del centro storico di Isernia si erge il monumento più fotografato e amato della città: la Fontana Fraterna, capolavoro dell’architettura civile del XIII secolo. Questa straordinaria costruzione, realizzata utilizzando materiali di spoglio romani, rappresenta un perfetto esempio di come il Medioevo sapesse reinterpretare l’antico con grande creatività artistica.

La fontana si presenta come un loggiato a sei arcate poggianti su colonne di recupero, alcune delle quali presentano ancora capitelli romani finemente scolpiti. Ciò che rende unica questa struttura è la perfetta fusione tra elementi decorativi di epoche diverse: accanto ai capitelli corinzi si trovano motivi ornamentali medievali, mentre l’iscrizione gotica che corre lungo l’architrave racconta la storia della sua costruzione da parte dei “fratres” della città, da cui deriva il nome.

L’acqua sgorga da mascheroni scolpiti in pietra locale, creando un gioco di suoni che da secoli accompagna la vita quotidiana degli isernini. La fontana non è solo un monumento, ma un luogo di incontro e socialità che ha mantenuto intatta la sua funzione originaria: ancora oggi gli abitanti del centro storico vi attingono acqua, perpetuando una tradizione millenaria. Nelle giornate di sole, i giochi di luce che si creano attraverso le arcate trasformano questo angolo di Isernia in un scenario quasi fiabesco.

La Cattedrale di San Pietro Apostolo

Edificata sui resti di un tempio romano dedicato alla Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva), la Cattedrale di San Pietro Apostolo rappresenta il simbolo della continuità spirituale di Isernia attraverso i secoli. L’attuale struttura, ricostruita nel 1805 dopo i devastanti terremoti del XVIII secolo, conserva nel suo sottosuolo importanti testimonianze dell’antico tempio pagano, visitabili attraverso un suggestivo percorso archeologico.

L’interno della cattedrale, sobrio ma elegante, custodisce opere d’arte di notevole valore, tra cui una Madonna col Bambino del XV secolo e un crocifisso ligneo di epoca medievale. Ma è soprattutto l’area archeologica sottostante a catturare l’attenzione del visitatore: qui si possono ammirare i resti delle fondazioni del tempio romano, con parti del pavimento musivo originale e frammenti di colonne che testimoniano la grandezza dell’antico edificio sacro.

La visita agli scavi permette di comprendere come Isernia fosse un importante centro religioso già in epoca preromana, quando i Sanniti vi adoravano le loro divinità. La sovrapposizione di templi pagani e chiese cristiane racconta la storia della trasformazione religiosa dell’Occidente, offrendo al visitatore una lezione di storia dal vivo. Particolarmente suggestiva è l’esperienza di trovarsi contemporaneamente in una chiesa del XIX secolo e nei resti di un tempio di 2000 anni fa.

Chiesa di San Francesco e il borgo antico

Nel punto più elevato del centro storico, la Chiesa di San Francesco domina l’abitato con la sua mole austera e solenne. Costruita nel XIII secolo dai frati francescani appena giunti in città, questa chiesa rappresenta uno dei più begli esempi di architettura gotica del Molise, con il suo portale finemente decorato e il rosone che filtra la luce creando atmosfere mistiche all’interno.

L’interno, a navata unica secondo il modello francescano, conserva affreschi trecenteschi di scuola giottesca che narrano episodi della vita di san Francesco. Particolarmente emozionante è la Cappella del Crocifisso, dove un Cristo ligneo del XIV secolo sembra dialogare silenziosamente con i fedeli. Ma è salendo al campanile, quando possibile, che si gode del panorama più bello su Isernia: da qui lo sguardo spazia sui tetti del centro storico, sulle montagne circostanti e sulla valle del Carpino.

Il quartiere che circonda San Francesco è il più affascinante di Isernia: vicoli stretti e lastricati si inerpicano seguendo le curve di livello, creando scorci pittoreschi a ogni angolo. Le case, costruite in pietra locale, mantengono l’aspetto medievale con portali bugnati, bifore e stemmi nobiliari. Passeggiando in queste strade si respira ancora l’atmosfera dell’antica Aesernia romana e della Isernia medievale, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Tesori nascosti e attrazioni meno note

Il Borgo del Merletto e l’artigianato tradizionale

Tra le vie del centro storico si cela un piccolo tesoro dell’artigianato italiano: il Borgo del Merletto, dove ancora oggi alcune esperte artigiane perpetuano l’antica arte del tombolo. Questo borgo nel borgo rappresenta una delle tradizioni più autentiche di Isernia, nata nei conventi medievali e tramandata di madre in figlia attraverso i secoli.

Visitare i laboratori del merletto significa assistere a una forma d’arte che sembra sfidare il tempo: le mani esperte delle merlettaie danzano sui cuscini tombolo, intrecciando fili di seta e cotone per creare pizzi di rara bellezza. Ogni pezzo è unico e richiede settimane di lavoro paziente, un processo che nel nostro mondo frenetico assume quasi valore meditativo. Gli oggetti prodotti, dalle tovaglie agli scialli, dai fazzoletti ai corredi nuziali, portano con sé secoli di tradizione e rappresentano souvenir autentici di inestimabile valore culturale.

Il borgo ospita anche piccoli musei dell’artigianato dove si possono ammirare antichi strumenti di lavoro e merletti d’epoca, alcuni dei quali di tale preziosità da essere considerati vere opere d’arte. Le artigiane sono spesso disposte a raccontare la storia della loro arte, creando un’esperienza di turismo culturale autentico e coinvolgente.

Palazzo de Lellis e l’architettura nobiliare

Nascosto tra le vie del centro storico, Palazzo de Lellis rappresenta uno degli esempi più raffinati di architettura nobiliare rinascimentale in Molise. Questo palazzo, costruito nel XVI secolo dalla potente famiglia de Lellis, mostra ancora oggi l’eleganza e la ricchezza dell’aristocrazia isernina dell’epoca.

La facciata, in pietra locale finemente lavorata, presenta un portale bugnato sormontato dallo stemma nobiliare della famiglia, mentre le finestre rinascimentali con cornici elaborate testimoniano l’influenza dell’arte toscana anche in questa periferia del regno. L’interno, quando accessibile durante eventi culturali, rivela saloni affrescati, soffitti a cassettoni e una scala d’onore che conserva intatta la sua maestosità originaria.

Il palazzo ospita oggi uffici comunali, ma mantiene vivo il suo ruolo di centro culturale attraverso mostre ed eventi che permettono di visitarne gli ambienti storici. La biblioteca comunale, situata in alcune sale del palazzo, conserva antichi volumi e documenti che raccontano la storia cittadina. Particolarmente suggestiva è la loggia interna, dove i giochi di luce creati dalle bifore rinascimentali trasformano ogni momento della giornata in un’esperienza estetica unica.

Esplorando i dintorni di Isernia

Il territorio che circonda Isernia offre attrazioni naturalistiche e culturali di straordinario valore, facilmente raggiungibili per escursioni giornaliere. Venafro, con la sua cinta muraria medievale perfettamente conservata e il castello Pandone affrescato dal Pinturicchio, dista appena venti chilometri e merita una visita approfondita per ammirare uno dei centri storici più belli del Molise.

Verso nord, Agnone attira i visitatori con la sua tradizione campanaria unica al mondo: la Pontificia Fonderia Marinelli, attiva dal 1040, è l’unica autorizzata dal Vaticano a fondere le campane papali e offre visite guidate affascinanti. Il territorio dell’Alto Molise regala paesaggi montani di rara bellezza, con Capracotta che in inverno si trasforma in un paradiso per gli amanti dello sci di fondo e in estate offre trekking panoramici sui monti della Meta.

I tratturi, antiche vie della transumanza, attraversano questi territori creando percorsi ideali per il turismo lento e la riscoperta delle tradizioni pastorali. Il Tratturo Pescasseroli-Candela, uno dei più importanti, può essere percorso a piedi o in bicicletta, offrendo un’esperienza unica di contatto con la natura e la storia. Lungo il percorso si incontrano masserie fortificate, piccoli borghi rurali e aree naturalistiche protette che conservano flora e fauna tipiche dell’Appennino centrale.

Sapori autentici: l’enogastronomia isernina

La cucina di Isernia rappresenta l’essenza della tradizione contadina molisana, dove ingredienti semplici e genuini si trasformano in piatti dal sapore inconfondibile. Fra i piatti tipici troviamo i crjoli, pasta alla chitarra, i cavatelli, gnocchetti di patate e farina con pomodoro e carne di maiale e le laganelle ai fagioli, preparazioni che raccontano la storia di un territorio dove la pasta fatta in casa è ancora un rito quotidiano.

La provincia di Isernia, ricca di tratturi, sentieri in cui transitano le greggi durante la transumanza, offre moltissimi formaggi come il Burrino, il Cacio, la ricotta, il pecorino la Mozzarella, il caciocavallo e la rinomata stracciata. Tra questi spicca il marcetto, formaggio tipico ottenuto dalla fermentazione naturale che regala sapori intensi e unici. Mentre, per quanto riguarda i secondi da gustare sono i turcinelli arrostiti, a base di interiora d’agnello, specialità che richiede maestria nella preparazione e che rappresenta l’anima più autentica della tradizione pastorale.

È la volta di Isernia, seconda e ultima provincia del Molise, dove trionfa la cipolla, dalla forma schiacciata e dal sapore particolarmente dolce. La cipollata isernina e la frittatona con cipolle sono piatti che esaltano questo prodotto locale, mentre Il Molise vanta il primato europeo nella produzione di tartufo bianco, un’eccellenza culinaria che incanta i palati di tutto il mondo. I ristoranti del centro storico propongono menu che valorizzano questi ingredenti del territorio, spesso accompagnati da vini locali come il Biferno DOC e l’olio extravergine delle colline circostanti, creando un’esperienza gastronomica autentica e memorabile.