Questa volta i Coen si gettano a capofitto nella vera commedia, quella pura, a volte ridicola e un po’ grottesca.
Ma non è solo risata perchè i due fratelli sono irriverenti, si scagliano contro tutto e tutti. L’ironia di cui si permea il film è carica di obbiettivi ben precisi.
Quello del Fixer è un lavoro duro. Tenere pulita l’immagine pubblica delle star, anche contro l’evidenza. Questo è il ruolo di Eddie Mannix, figura di rilievo all’interno della Capitol Pictures, grande casa di produzione cinematografica . Eddie deve badare alle esigenze dei registi, mettere sotto i proiettori attori non troppo competenti e risolvere un caso di rapimento, la scomparsa di Baird Whitlock impegnato nelle riprese di Ave, Cesare! e tenuto in ostaggio da un gruppo di comunisti, capeggiati da Burt Gurney, la star dei musical Hollywoodiani. DeeAnna Moran, star sbandata, ha bisogno di affidare e poi adottare ancora suo figlio per accendere la chiacchiera del pubblico su di lei. Due gemelle giornaliste si muovono in tutto ciò come due avvoltoi alla ricerca dello scoop di successo. Giunge nel momento peggiore per Eddie la proposta di cambiare lavoro; un impiego meno divertente e più sereno che rende il suo futuro un punto interrogativo.
I Coen muovono una pesante critica contro le grandi produzioni americane, sintetiche e venali. Ma si scagliano anche contro chi critica questo cinema. Salvano quindi solo chi il cinema lo ama, proprio come loro. Tutto ciò attraverso una falsa pista politica, un gruppo d’ improbabili comunisti in cerca di rivoluzioni, il detestabile egocentrismo delle star e gli scoop che sorgono con esse. Media il tutto la regia strepitosa dei due fratelli americani. Da capogiro le scene della performance acquatica della Johansson e il musical con Channing Tatum. I Coen danno lezioni di cinema con un film che ci viene difficile definire “solo” commedia; mostrano i generi di cinema più svariati, stendendo una sceneggiatura originale, stuzzicante e intelligente. Far ridere facendo discutere rappresentanti di diverse religioni sulla natura del cristo non è semplice ma come ci è stato mostrato, è possibile.
Un po’ calanti nel mostrare il grottesco, non mancano scene in cui lo spettatore più difficile si dice” a me non ha fatto ridere”. I Coen confezionano comunque un ottimo film all’altezza del loro nome, che al cinema è una garanzia. Cast stellare che non pecca da nessun punto di vista. Josh Broolin ha certamente più visibilità di tutti. Maschera le vite degli attori viziati e va a confessarsi di continuo per il non essere riuscito a non fumare un paio di sigarette. L’etica del contrasto, una finitezza ben rappresentata. Esilaranti sono anche i raggiri che i comunisti fanno ai danni della star Baird Whitlock, costretto a suon di schiaffi a tornare in sé e servire la casa di produzione, come direbbero i rivoluzionari rapitori.
Con un po’ di timore ci si accosta a questi “nuovi” Coen, che hanno già provato a divertire in passato con “Prima ti sposo, poi ti rovino” e con ”Il grande Lebowski”, ma mai entrando nel senso stretto della risata come questa volta. Esperimento riuscito dunque, i Coen non perdono il passo.