Un film attuale, realista e puntuale, che osserva un tema caldo dal suo interno, senza minarlo, raccontando semplicemente. Tutto questo è Rara, dal 13 ottobre nelle sale italiane.

Sara vive con sua sorella Catalina, sua madre Paula e la sua nuova compagna Lia. L’affacciarsi sul mondo degli adolescenti, lo scoprire la propria sessualità e l’ammassarsi di piccoli cambiamenti portano alla rottura della stabilità familiare, già sabotata dal pregiudizio sociale, esasperata dall’azione legale del padre di Sara, Victor, sul piede di guerra per ottenere la custodia dei suoi figli.

Rara è un film in grado di fare rumore. Apprezzato a Berlino e al Giffoni film festival, il film della regista cilena Pepa San Martin ha la grande capacità di maneggiare arnesi pericolosi nella maniera più innocua possibile. Non esagera, si trattiene, racconta. Rara, più che visto, va ascoltato. La sceneggiatura costruisce al meglio un filone di micro drammi continui, piccole fratture che si ammassano l’una sull’altra. La scintilla iniziale è un disegno infantile e sincero che guida verso l’imbarazzo, da qui alla chiusura sulla propria sessualità, finendo sulla rabbia e dunque la non accettazione della diversità. Un vortice che sconfina nelle rotture relazionali, alla cui base giace sempre l’ottusa e confusa visione dell’omosessualità.

Rifacendosi ad una causa legale realmente svoltasi in Cile, Pepa San Martin chiude il suo progetto con una venatura sconfortata, priva di speranza. Non c’è possibilità di miglioramento nel finale di Rara. Victor sottrae la custodia dalle mani della sua ex compagna; Paula e Lia vivranno assieme, senza le loro bambine. Un dramma intimo, raffinato ed elegante che colpisce per la pacatezza dei toni.

Il pelo nell’uovo in Rara c’è e va trovato. Pur essendo per nulla pomposo, la confezione manca d’incisività, perde il mordente che tuttavia avrebbe potuto rompere il ritmo sintonizzato sulla solita frequenza. Parliamo di un castello di carta, davvero bello, che sta in piedi perché non c’è vento. Pur apprezzando il suo essere ridotto all’osso, avremmo sicuramente voluto trovare qualcosa di più.

Promettente la regista cilena, visione consigliata è Rara, pacchetto sereno e modesto, mai sopra o sotto le righe. In definitiva, un film che gode giustamente dell’attualità di cui si permea.