La sesta edizione della Cena dei Mille ha nuovamente dimostrato che l’Italia sa ancora stupire il mondo quando si tratta di celebrare l’arte culinaria. n una sera di settembre, Piazza Garibaldi e Strada della Repubblica si sono trasformate in un teatro a cielo aperto lungo 400 metri, dove mille commensali hanno condiviso un’esperienza gastronomica senza precedenti. Non è stata solo una cena: è stata una dichiarazione d’amore verso una tradizione che continua a evolversi, mantenendo salde le proprie radici nella storia e nell’innovazione.
@manuleo_65
La maestria delle tre stelle illumina la tradizione parmense
Giancarlo Perbellini, fresco di terza stella Michelin ottenuta nel novembre 2024 con il suo Casa Perbellini 12 Apostoli di Verona, ha portato la sua arte culinaria nel contesto più democratico possibile: una piazza pubblica dove mille persone hanno potuto assaggiare l’eccellenza che normalmente richiede prenotazioni con mesi di anticipo. La sfida non era da poco: trasformare un piatto pensato per l’intimità di un ristorante stellato in una proposta gestibile per mille coperti senza perdere l’identità creativa.
Il suo “Uovo, hummus, pane alle noci e uvetta, gel al tamarindo” rappresenta una filosofia culinaria che sa coniugare tradizione e innovazione. L’uovo, simbolo primordiale della cucina, viene reinterpretato attraverso una tecnica moderna, accompagnato da sapori che viaggiano tra Mediterraneo e Oriente. Un antipasto che apre il palato con delicatezza, preparandolo al viaggio sensoriale che seguirà.
@patz_d_great Cena dei Mille 2025:Dinner of a thousand: the exclusive open air gourmet restaurant.An unforgetable event from the first bite to the last toast.From the elegant personalized plate gifted to the guests.
Il rituale collettivo che celebra l’eccellenza territoriale
La Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy ha orchestrato un evento che va oltre il semplice intrattenimento gastronomico. È un rito collettivo che celebra l’identità di un territorio riconosciuto dall’UNESCO per la sua tradizione culinaria. La presenza di commensali internazionali provenienti da Stati Uniti, Brasile, Germania, Regno Unito, Polonia, Francia e Svizzera testimonia come Parma sia diventata un punto di riferimento mondiale per la gastronomia di qualità.
Il menu ha raccontato una storia di eccellenze territoriali attraverso quattro portate: oltre al piatto di Perbellini, dai “Tortelli bugiardi di Parma” con salsa di spinaci e fonduta di Parmigiano Reggiano firmati da Parma Quality Restaurants, al sofisticato “Come un Rossini” di ALMA con melanzana arrostita, pastinaca, foie gras di ceci e salsa al Madeira, fino al “Morbido all’uva fragola su cialda croccante ai grani del miracolo” di Chef to Chef Emilia Romagna.
@eccellenzaitaliana Ogni anno a settembre il centro storico di Parma si trasforma in un ristorante a cielo aperto: questo grazie alla Cena dei Mille, che viene imbandita su una tavolata da oltre 400 metri. Un’ode alla Parma Food Valley, territorio di arte, musica e cultura, dove il cibo è molto di più. La Cena dei Mille poi, è molto più di una cena, rappresenta la celebrazione dell’unicità di un intero territorio, della sua gastronomia, delle persone che ne fanno parte e del saper fare che la connota. Nel reel, vi raccontiamo tutto. #WhereFoodIsMore #ParmaFoodValley #CenaDeiMille #WhereFoodIs1000
L’investimento nel futuro attraverso la formazione
Uno degli aspetti più significativi dell’evento è stato l’coinvolgimento delle nuove generazioni. ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana e i giovani cuochi delle brigate hanno lavorato fianco a fianco con i maestri, creando un ponte generazionale che garantisce continuità alla tradizione culinaria italiana. Come ha sottolineato Perbellini, la sua cucina è composta da “tanti ragazzi molto giovani” che crescono all’interno delle brigate, scalando gradini attraverso impegno e passione.
Questo modello formativo rappresenta il futuro della gastronomia italiana: non più solo trasmissione di ricette, ma condivisione di una filosofia che unisce rispetto per la tradizione, ricerca dell’innovazione e attenzione alla sostenibilità. La presenza di duecento professionali tra cuochi, camerieri e sommelier ha dimostrato che dietro ogni grande evento gastronomico c’è una rete di competenze che deve essere nutrita e valorizzata.
@donquiellumbera19_ A world record dinner… #cenadeimille #cenadeimille2023 #parma #parmaitaly #foodvalley #september #fyp #foryou #italy #food
Una dimensione sociale che va oltre il gusto
La finalità solidale dell’evento, con parte del ricavato destinato all’acquisto di un mezzo elettrico per l’Emporio Market Solidale Parma che sostiene quasi 2.000 nuclei familiari, dimostra come la gastronomia possa essere veicolo di valori sociali. Non si tratta solo di celebrare l’eccellenza culinaria, ma di utilizzare questa eccellenza per creare valore sociale e ambientale.
L’abbinamento con i Trentodoc di Ferrari Trento e i vini delle Tenute Lunelli ha completato un’esperienza che ha celebrato l’intera filiera dell’eccellenza italiana, dal campo al bicchiere, passando attraverso la sapiente trasformazione degli chef.
@mediterraneo_4
L’eredità di un modello replicato in tutta Italia
Il format della Cena dei Mille, primo del suo genere, è stato poi replicato da altre città italiane, dimostrando come Parma abbia saputo creare un modello esportabile di valorizzazione territoriale. Questo successo non è casuale: nasce dalla capacità di coniugare spettacolarità e sostanza, coinvolgimento emotivo e rigore tecnico, tradizione locale e respiro internazionale.
La manifestazione rappresenta l’evoluzione di un concetto di turismo gastronomico che non si limita alla degustazione, ma crea esperienze memorabili capaci di lasciare un segno duraturo nei partecipanti. È questo il segreto del successo di eventi che riescono a trasformare una piazza in un ristorante stellato mantenendo l’anima popolare e inclusiva.

Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.