Arroccata su una rupe di tufo che si erge maestosa nella Valle dei Calanchi, Civita di Bagnoregio è un luogo che sembra sfidare le leggi della fisica e del tempo. Questo piccolo borgo medievale, soprannominato “La città che muore“, si aggrappa tenacemente alla sua collina, resistendo all’erosione che minaccia di inghiottirla da secoli. Con le sue case in pietra che si affacciano sul precipizio e l’unico accesso tramite un lungo ponte pedonale, Civita offre ai visitatori un’esperienza quasi surreale, come se si stesse camminando tra le nuvole.

La storia di Civita affonda le sue radici nell’antichità etrusca, ma è nel Medioevo che il borgo ha assunto la sua forma attuale. Le strette vie lastricate, gli archi in pietra e le piccole piazze raccontano secoli di storia, mentre il silenzio che avvolge il paese, interrotto solo dal fruscio del vento, crea un’atmosfera di sospensione temporale. Ogni passo a Civita è un viaggio nel passato, un’immersione in un mondo che sembra essere rimasto immutato per secoli.

La lotta contro l’rrosione

La bellezza di Civita è tanto più straordinaria se si considera la sua precaria esistenza. La rupe di tufo su cui sorge il borgo è in costante erosione, minacciata dalle piogge, dal vento e dai terremoti. Questo lento ma inesorabile processo ha portato, nel corso dei secoli, al crollo di diverse parti del villaggio, conferendogli il suo triste soprannome. Tuttavia, è proprio questa fragilità a rendere Civita un luogo unico al mondo, attirando visitatori da ogni angolo del pianeta.

Gli sforzi per preservare questo gioiello architettonico sono continui e richiedono un delicato equilibrio tra conservazione e fruibilità turistica. Progetti di consolidamento della rupe e restauro degli edifici storici sono in corso, con l’obiettivo di garantire un futuro a questo straordinario esempio di simbiosi tra uomo e natura.

Un panorama da togliere il fiato

Dall’alto della sua rupe, Civita offre panorami mozzafiato sulla Valle dei Calanchi. Queste formazioni geologiche, create dall’erosione dell’acqua e del vento, creano un paesaggio lunare di straordinaria bellezza. Al tramonto, quando la luce del sole morente colora di rosa e oro le pareti di tufo, lo spettacolo diventa veramente magico, regalando ai fortunati visitatori un’esperienza visiva indimenticabile.

La vista si estende ben oltre i calanchi, abbracciando le dolci colline dell’Alto Lazio e dell’Umbria meridionale, punteggiate di uliveti, vigneti e boschi. In lontananza, nelle giornate più limpide, si può scorgere persino il profilo del Monte Amiata, antico vulcano spento che domina la Toscana meridionale.

La vita nel borgo

Nonostante le sfide poste dalla sua posizione precaria, Civita mantiene vive le sue tradizioni secolari. Il borgo, che oggi conta solo una manciata di residenti permanenti, si anima durante le festività e gli eventi culturali che punteggiano il calendario. La Festa del Tonna, che si tiene ogni anno a giugno, è un’occasione per rivivere l’atmosfera medievale del paese, con cortei in costume, giochi d’epoca e banchetti all’aperto.

L’artigianato locale, seppur su scala ridotta, continua a fiorire, con botteghe che offrono ceramiche, tessuti e prodotti gastronomici tipici. Ogni oggetto racconta una storia, ogni sapore evoca secoli di tradizione culinaria.

Sapori autentici

Parlando di gastronomia, Civita e i suoi dintorni offrono un vero paradiso per gli amanti della buona tavola. La cucina locale, semplice ma ricca di sapori, è un tributo alla terra e alle sue stagioni. Tra i piatti da non perdere, spiccano le pappardelle al cinghiale, un primo piatto robusto che unisce la pasta fresca fatta in casa al sapore intenso della carne di selvaggina.

Per gli amanti dei formaggi, il pecorino di Pitigliano è una vera delizia, perfetto da gustare con un bicchiere di vino rosso locale. E parlando di vini, la zona è rinomata per l’Est! Est!! Est!!!, un bianco leggero e frizzante la cui storia è avvolta nella leggenda.

Non si può lasciare Civita senza aver assaggiato i tozzetti, biscotti secchi alle mandorle perfetti per essere inzuppati nel Vin Santo, un vino dolce da dessert che chiude perfettamente ogni pasto.

Esplorando i dintorni

Civita di Bagnoregio è solo la punta dell’iceberg di una regione ricca di tesori nascosti. A pochi chilometri si trova Orvieto, celebre per il suo Duomo gotico e per il Pozzo di San Patrizio, un capolavoro di ingegneria rinascimentale. Per gli amanti della natura, il Lago di Bolsena offre spiagge tranquille e acque cristalline, perfette per una giornata di relax o per praticare sport acquatici.

Gli appassionati di storia non possono perdere una visita al Parco Archeologico di Vulci, dove le rovine dell’antica città etrusco-romana si fondono con un paesaggio naturale di rara bellezza. E per un’esperienza termale rigenerante, le Terme di Viterbo sono l’ideale, con le loro acque sulfuree conosciute fin dall’antichità per le loro proprietà curative.

Il futuro di Civita

Il futuro di Civita di Bagnoregio è un delicato equilibrio tra la necessità di preservare il suo patrimonio storico e culturale e l’esigenza di garantire uno sviluppo sostenibile. Il turismo responsabile gioca un ruolo fondamentale in questo processo, permettendo ai visitatori di ammirare e comprendere la bellezza del borgo senza compromettere la sua integrità.

Progetti innovativi di consolidamento della rupe e di restauro degli edifici storici stanno aprendo nuove prospettive per la conservazione di Civita. Allo stesso tempo, iniziative volte a promuovere l’artigianato locale e a valorizzare le tradizioni culturali stanno contribuendo a mantenere vivo lo spirito del borgo.

Visitare Civita di Bagnoregio è più di una semplice escursione: è un viaggio nel tempo e nello spazio, un’opportunità per riflettere sul rapporto tra l’uomo e la natura, tra il passato e il presente. Ogni pietra, ogni vicolo, ogni panorama racconta una storia millenaria di resilienza e bellezza.

Che si tratti di una breve visita di poche ore o di un soggiorno più lungo per esplorare la regione, Civita lascia un’impronta indelebile nell’anima del visitatore. È un luogo che sfida le nostre percezioni, che ci ricorda la fragilità e al contempo la resistenza della creazione umana di fronte alle forze della natura.

In un mondo sempre più frenetico e digitalizzato, Civita di Bagnoregio rappresenta un’oasi di pace e autenticità, un invito a rallentare, a osservare, a meravigliarsi. È un promemoria tangibile dell’importanza di preservare i nostri tesori culturali e naturali per le generazioni future.

Concludiamo questo viaggio con un invito: lasciatevi incantare da Civita di Bagnoregio, lasciate che la sua magia vi trasporti in un altro tempo, in un altro mondo. Perché, come recita un antico detto, “Chi visita Civita una volta, porta con sé un pezzo di eternità”.