Nel silenzio spettrale di una città fantasma in Namibia, sotto un cielo lattiginoso avvolto dalla nebbia atlantica, una iena bruna si aggira tra le rovine di Kolmanskop. L’edificio diroccato alle sue spalle racconta di un passato minerario ormai sepolto dalla sabbia e dal tempo. È questa l’immagine che ha conquistato il mondo: dieci anni di attesa, fototrappole piazzate con pazienza maniacale, fino all’attimo perfetto. Il sudafricano Wim van den Heever ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2025 con “Ghost Town Visitor”, uno scatto che documenta come la fauna selvatica si riappropria degli spazi abbandonati dall’uomo.
Dal 15 novembre 2025 al 25 gennaio 2026, Milano ospita al Museo della Permanente la più prestigiosa mostra di fotografia naturalistica al mondo, con le cento immagini premiate alla 61ª edizione del concorso indetto dal Natural History Museum di Londra. Un’occasione unica per ammirare scatti che vanno oltre la bellezza: sono testimonianze urgenti di un pianeta che cambia, di ecosistemi fragili, di specie in bilico tra sopravvivenza e estinzione.
Un trionfo italiano che emoziona
Tra i protagonisti dell’edizione 2025 spicca il nome di Andrea Dominizi, diciassette anni, primo italiano a vincere il Young Wildlife Photographer of the Year. Il suo scatto “After the Destruction” è un pugno allo stomaco: sui Monti Lepini, in un’area disboscata del Lazio, un minuscolo coleottero cerambicide osserva i macchinari che hanno devastato il suo habitat. La composizione è magistrale, con un gioco di prospettive che fa apparire l’insetto grande quanto le ruspe sullo sfondo, come a ricordare che il suo ruolo nell’ecosistema vale infinitamente di più delle sue dimensioni.
Ma l’Italia brilla anche tra i fotografi professionisti: il sudtirolese Philipp Egger ha conquistato la categoria “Ritratti di Animali” con “Shadow Hunter”, il ritratto di un gufo reale nelle montagne di Naturno che emerge dal buio con gli occhi color ambra. Tre menzioni d’onore completano il medagliere tricolore: Fortunato Gatto, Roberto Marchegiani e Gabriella Comi hanno saputo catturare momenti di natura che lasciano senza fiato.
Un viaggio immersivo nella biodiversità
L’allestimento milanese trasforma la visita in un’esperienza sensoriale. Le fotografie sono presentate su grandi pannelli retroilluminati a LED che esaltano ogni dettaglio con una profondità straordinaria, rendendo le immagini quasi vive. Su uno schermo di quattro metri scorrono in loop altre venticinque fotografie premiate dal pubblico, mentre una sala video propone filmati di backstage, interviste ai fotografi e approfondimenti scientifici.
Organizzata dall’Associazione culturale Radicediunopercento con media partner LifeGate, la mostra introduce quest’anno una novità inclusiva: QR Code accanto ad alcune fotografie permettono di accedere a descrizioni morfologiche certificate DescriVedendo, realizzate dall’Associazione Nazionale Subvedenti, per rendere l’esperienza accessibile anche a chi ha disabilità visive.
Le storie dietro gli scatti
Ogni immagine selezionata tra le 60.636 candidature provenienti da 113 paesi racconta una storia. Come quella dell’Impact Award, assegnato al brasiliano Fernando Faciole per “Orphan of the Road”: un cucciolo di formichiere gigante orfano segue la sua custode in un centro di riabilitazione dopo che la madre è stata investita. Una testimonianza commovente di come l’intervento umano possa riparare ai propri danni.
Le didascalie accompagnano ogni fotografia con le emozioni dell’autore, i dati tecnici, le informazioni scientifiche sulle specie ritratte. Per la prima volta, alcuni scatti sono corredati dal Biodiversity Intactness Index sviluppato dal Natural History Museum, un indicatore che misura su scala da zero a cento quanto rimane della biodiversità naturale di una regione.
Incontri, visite guidate e formazione
Il calendario della mostra è ricchissimo. Ogni venerdì sera, il naturalista e fotografo pluripremiato Marco Colombo accompagna i visitatori tra tecnica fotografica, biologia ed emozione. Il giovedì sera e nei weekend, il Gruppo Pleiadi propone visite tematiche interattive pensate per adulti, famiglie e ragazzi, trasformando le immagini in occasioni di scoperta partecipativa.
Quattro serate gratuite di approfondimento, tutti i sabati alle 21, vedranno protagonisti fotografi naturalisti e divulgatori scientifici di altissimo livello: Francesco Tomasinelli parlerà dei segreti dei crostacei (13 dicembre), Luca Eberle racconterà storie di natura e conservazione (10 gennaio), Marco Colombo si concentrerà sulle Alpi (17 gennaio), mentre Pietro Formis ed Emilio Mancuso presenteranno il documentario “Marine Animal Forest” (24 gennaio).
Durante il periodo espositivo, l’Associazione Radicediunopercento organizza inoltre corsi teorici di fotografia, seminari di scienze naturali online e workshop pratici in natura con esperti di fama internazionale.
Museo della Permanente
Via Filippo Turati 34, Milano
15 novembre 2025 – 25 gennaio 2026

No#News Magazine è il periodico dell’ozio, non nell’accezione oblomoviana del temine, ma piuttosto in quella dell’Antica Roma dell’otium, ovvero del tempo (libero) da impiegare in attività di accrescimento personale. L’ozio, quale uso ponderato del tempo.
Una luogo di analisi e dibattito (senza essere troppo pomposi) sulle numerose sfaccettature e forme che la cultura può assumere e della pienezza di emozioni che questa può dare.
Una rivista che osserva e narra il fermento delle “nove arti” e che indaga la società odierna al fine di fornire approfondimenti meditati e di lungo respiro.





































