Il fotografo a infrarossi Paolo Pettigiani ha trasformato il suo viaggio attraverso la Francia in un’avventura fotografica di tre settimane. Dalla Provenza alla Normandia alla Reggia di Versailles, Pettigiani ci permette di vivere la Francia in un modo nuovo e fresco. Il lavoro è un’espansione del suo progetto Infraland, in corso dal 2015.

Per Infraland, il fotografo italiano utilizza una fotocamera convertita a spettro completo per catturare la radiazione elettromagnetica invisibile della luce infrarossa. Da New York alle Dolomiti, ha continuato a stupirci con le sfumature zucchero filato di queste foto. E le sue immagini a infrarossi della Francia non fanno eccezione. Spiccano un albero a forma di cuore in Provenza, che appare rosso vivo, e le iconiche scogliere della Normandia.

Luoghi come la Normandia, così immediatamente riconoscibili, assumono una nuova dimensione sotto la lente a infrarossi. Allo stesso modo, i giardini storici di Versailles si trasformano con arbusti rosa e acqua blu ghiacciata. Pettigiani non poteva mancare di immortalare Mont-Saint-Michel, un’isola medievale appena al largo della costa della Normandia. Nelle sue foto, l’abbazia gotica si libra nell’aria come una decorazione rosa su una torta di compleanno.

Al temine del suo periodo in Bretagna, la regione più a nord-ovest della Francia, scrive
“La costa è molto bella, con un mix perfetto di spiagge di sabbia bianca adatte per nuotare, attraenti insenature rocciose e piscine da esplorare, scogliere spettacolari e formazioni rocciose da godere”.
E in effetti, la sua fotografia a infrarossi riproduce questa descrizione, con colori leggermente diversi che danno una sensazione drammatica all’ambiente.

Questa nuova interpretazione di un classico viaggio on the road è solo un altro motivo per cui il progetto in corso di Pettigiani ha così tanto successo.
Aspetteremo con ansia di vedere dove andrà dopo.

Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.