Sognando tra i sapori del mare nel cuore di Milano, Assunta Madre è un viaggio culinario che celebra la freschezza e l’arte della cucina ittica.
Il ristorante, aperto solo a cena, si trova sotto alla Torre Breda, all’angolo con Piazza Repubblica. Appena varcata la soglia, si viene accolta da un banco pieno di pesci e crostacei che offre immediatamente l’opportunità di saggiare la freschezza della materia prima quasi esclusivamente di provenienza nazionale e approvvigionata ogni giorno dal Mercato Ittico di Milano e scegliere personalmente ciò che verrà preparato con maestria dal team dello chef Antonio Lignini.
Parlando con Antonio, come tutto lo staff, sempre disponibile a spiegare e illustrare la propria cucina, mi ha fatto molto piacere constatare che abbraccia la filosofica che il pesce sia una materia già perfetta all’origine, quindi non abbia bisogno di alcuna manipolazione, ma eventualmente solo di qualche valorizzazioni, così da trasformarsi in un sogno per le papille gustative.
Come si può notare, il menù di Assunta Madre non è eccessivamente lungo, tra gli antipasti prevalgono tartare e cruditè, tra i primi ci sono tutti i classici che ti aspetti come il risotto alla pescatora, i tagliolini ai ricci di mare o le linguine all’astice e fra i secondi la fanno da padrona il pescato del giorno e la frittura mista. Accompagniati da una buona bottiglia di vino sapientemente indicata dal manager del locale, che sarà capace di proporre abbinamenti, a volte indoliti, ma sempre azzeccati.
Probabilmente lo si capisce dalle mie parole, ma confesso apertamente che personalmente Assunta Madre è uno dei miei ristoranti di pesce preferiti a Milano. Ho quindi accettato con estremo piacere l’opportunità di assaggiare qualche piatto che presto andrà ad arricchire la già deliziosa carta del ristorante.
Sono attualmente allo studio anche dei paring tra cocktail e pesce che probabilmente vederemo molto presto in menù.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.