Nel panorama delle bevande analcoliche italiane soffia un vento di novità, portando con sé profumi di sambuco e sussurri di camomilla. Luca Argentero, volto amato del cinema italiano, insieme a quattro amici di lunga data, ha dato vita a un progetto che va oltre il semplice concetto di bevanda. Sodamore, questo il nome della nuova sparkling soda, nasce da una chiacchierata al bar tra quarantenni con un sogno comune: diffondere più amore nel mondo attraverso sorsi di autenticità.
Una ricetta che parla al cuore della GenZ
La formula è un intreccio sapiente di cinque ingredienti naturali: sambuco, camomilla, mirtillo, uva e rabarbaro si fondono in una danza di sapori che racconta una storia di libertà e genuinità. In un’epoca in cui i giovani cercano disperatamente verità tra filtri Instagram e relazioni digitali, Sodamore si presenta come un messaggio in bottiglia che invita a riscoprire il valore delle connessioni autentiche.
Oltre la bevanda: un manifesto di autenticità
Non è solo una questione di gusto. Ogni bottiglia diventa un canvas personalizzabile, un mezzo per esprimere emozioni reali in un mondo sempre più virtuale. Il packaging, con il suo design romantico e vibrante, cattura lo sguardo ma parla al cuore. La scelta di eliminare gli zuccheri raffinati e di adottare un processo produttivo eco-sostenibile riflette una consapevolezza che va oltre il marketing: è una dichiarazione d’intenti per uno stile di vita più consapevole.
L’alternativa analcolica che non rinuncia al divertimento
A quindici euro per confezione da sei bottiglie, Sodamore si posiziona nel mercato come un’alternativa premium che sfida gli stereotipi delle bevande analcoliche. Si può gustare ghiacciata in purezza o come base per cocktail creativi, dimostrando che la sobrietà può sposarsi perfettamente con il piacere e la convivialità. Una scommessa ambiziosa che punta a rivoluzionare non solo il modo di bere, ma anche quello di comunicare e condividere emozioni.
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.