Ci sono luoghi che restano invisibili per undici mesi all’anno. Atelier dove nascono gli abiti che vediamo sfilare sulle passerelle, laboratori dove mani esperte trasformano la materia in bellezza, manifatture dove si custodiscono segreti tramandati da generazioni. Il 25 e 26 ottobre, per il nono anno consecutivo, ApritiModa aprirà le porte di circa cento realtà della moda italiana, da nord a sud della penisola.
L’iniziativa, ideata dalla giornalista Cinzia Sasso nel 2017, è diventata un appuntamento atteso da migliaia di appassionati che vogliono vedere con i propri occhi dove prende forma il Made in Italy. Non si tratta di una semplice visita: è un viaggio nell’anima creativa del nostro Paese, là dove la tradizione incontra l’innovazione e ogni dettaglio racconta una storia.
Dalle sartorie agli atelier: un itinerario tra eccellenze
A Garlate, in provincia di Lecco, Antonio Riva accoglie i visitatori nel suo mondo fatto di tulle, organza e pizzi, dove ogni abito da sposa diventa una creazione couture. Più a sud, a Piacenza, la sartoria di Ettore Bilotta svela i segreti delle divise che vestono le compagnie aeree più eleganti del mondo.
Sotto i portici di Santarcangelo di Romagna si entra nell’universo visionario di Lavs, dove Filippo Sorcinelli, l’artista che ha firmato le vesti papali, mostra per la prima volta i luoghi dove nascono le sue creazioni tra spiritualità e stile. Nella Val d’Ossola, la Manifattura Domodossola intreccia ogni anno oltre un milione di metri tra cuoio, fibre e rame in una storia familiare diventata eccellenza.
A Milano, nel quartiere Lambrate, l’atelier Ilariusss è un laboratorio dove quattro mani femminili trasformano la stoffa in cappelli-scultura che hanno conquistato icone internazionali: da Margot Robbie alla première di Barbie ad Amal Clooney in Vaticano. A Napoli, il maestro Barbarulo inaugura con ApritiModa l’apertura al pubblico della sua straordinaria collezione di gemelli da polso unici e antichi.
L’omaggio a Giorgio Armani
L’edizione 2025 rende omaggio a Giorgio Armani, vicino all’iniziativa fin dalla prima edizione, che apre il suo Armani Silos per una visita esclusiva alla mostra Armani Privé. Nel frattempo, presso il FLA FlavioLucchiniArt Museum di Superstudio è visitabile “Grazie Giorgio”, un tributo personale che l’artista Flavio Lucchini dedica al re della moda.
L’evento ha dimensioni importanti: cento realtà sparse in quindici regioni, trentasette province e sessantatré luoghi diversi. Un itinerario che spazia dalle grandi maison ai piccoli laboratori artigianali, fino all’abbigliamento tecnico che guarda ai Giochi Olimpici Invernali 2026.
Un patrimonio da tramandare
ApritiModa gode del patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Comune di Milano, del FAI e di Fondazione Altagamma, con partner istituzionali come la Camera Nazionale della Moda Italiana. Le visite sono gratuite ma è necessaria la prenotazione sul sito ufficiale apritimoda.it.
“ApritiModa non è solo un’occasione di visita”, spiega la fondatrice, “ma un’esperienza che fa scoprire e amare un patrimonio immateriale fatto di saperi, tecniche e creatività. Un’occasione per scoprire che dietro ogni abito, ogni accessorio, ogni tessuto c’è un mondo fatto di passione, storia e visione”.
È anche un modo per avvicinare i giovani a mestieri unici che rischiano di scomparire se il know-how non viene tramandato. Per questo l’evento si rinnova nella collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, che quest’anno lancia un contest insieme al Consorzio di tutela della DOC Prosecco per realizzare la grafica degli scaldacollo dei Giochi Olimpici e Paralimpici Milano-Cortina 2026.
Un week end per scoprire che la bellezza del Made in Italy non sta solo nei prodotti finiti, ma nelle mani che li creano, nelle storie che raccontano, nei luoghi dove tutto ha inizio.

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