Nel territorio del nord-ovest sardo, dove le colline ondulate si perdono all’orizzonte e l’aria profuma di mirto e ginepro, sorge Sassari, la seconda città più importante della Sardegna. Questo centro urbano di antica fondazione, con i suoi oltre 127.000 abitanti, racconta una storia millenaria attraverso le sue pietre logore dal tempo, i suoi palazzi nobiliari e le tradizioni che ancora oggi animano le strade del centro storico.

La magnificenza della cattedrale di San Nicola

Il duomo che racconta secoli di fede e arte

La Cattedrale di San Nicola domina il panorama urbano con la sua imponente facciata barocca, un capolavoro architettonico che lascia senza fiato già dal primo sguardo. La struttura attuale presenta una facciata in stile barocco a 3 ordini, frutto dei rimaneggiamenti settecenteschi che hanno trasformato l’originaria chiesa gotica in una sinfonia di marmi policromi e decorazioni elaborate.

Varcando la soglia principale, il visitatore viene accolto da un interno che mescola sapientemente elementi gotici e barocchi. Le navate laterali custodiscono cappelle riccamente decorate, dove opere d’arte sacra dialogano con antichi altari in marmo intarsiato. Particolarmente suggestiva è la Cappella del Sacramento, dove la luce filtrata dalle vetrate colorate crea giochi cromatici che cambiano durante le ore del giorno.

L’organo monumentale, con le sue oltre tremila canne, rappresenta uno degli strumenti più preziosi della Sardegna settentrionale. Durante le celebrazioni religiose o i concerti che si tengono periodicamente, la sua voce potente riempie ogni angolo della cattedrale, creando un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità che tocca profondamente anche i visitatori meno inclini alla meditazione religiosa.

Il museo archeologico nazionale Giovanni Antonio Sanna

Un viaggio attraverso millenni di civiltà sarda

Tra le più importanti realtà museali della Sardegna troviamo il Museo archeologico nazionale Giovanni Antonio Sanna, ospitato all’interno di un palazzo che ricorda un tempio classico realizzato tra il 1926. L’edificio stesso rappresenta un esempio di architettura neoclassica che già dall’esterno annuncia l’importanza delle collezioni conservate al suo interno.

Le sale del museo conducono i visitatori in un affascinante percorso cronologico che attraversa le diverse epoche della civiltà sarda. Questo museo archeologico ospita una vasta collezione di reperti che risalgono all’età prenuragica e nuragica, offrendo una panoramica completa dell’evoluzione culturale dell’isola. Particolarmente impressionanti sono i bronzetti nuragici, piccole sculture che rappresentano guerrieri, sacerdotesse e scene di vita quotidiana, testimonianze preziose di un’arte raffinata e di una società complessa.

La sezione dedicata all’epoca romana rivela l’importanza strategica che Sassari e il suo territorio ebbero durante la dominazione imperiale. Mosaici pavimentali, sculture marmoree e oggetti di uso quotidiano raccontano di una romanizzazione profonda che ha lasciato tracce indelebili nella cultura locale. Non mancano le testimonianze del periodo medievale e moderno, che completano il quadro di una città sempre al centro degli scambi culturali e commerciali del Mediterraneo occidentale.

La fontana di Rosello: simbolo eterno della città

Il monumento che veglia sulla memoria sassarese

La fontana di Rosello è il monumento simbolo della città di Sassari, un’opera che racchiude in sé secoli di storia e di tradizioni popolari. Costruita nel XVII secolo, questa fontana monumentale rappresenta molto più di una semplice struttura idrica: è il luogo dove generazioni di sassaresi hanno attinto l’acqua, si sono incontrate, hanno condiviso momenti di vita quotidiana.

L’architettura della fontana combina elementi decorativi rinascimentali con soluzioni pratiche tipicamente mediterranee. I mascheroni che ornano le bocche d’acqua sembrano custodire segreti antichi, mentre le iscrizioni latine incise nella pietra ricordano l’importanza dell’acqua come fonte di vita. La struttura si articola su più livelli, con vasche disposte a cascata che creano un piacevole suono di acqua corrente, particolarmente rilassante durante le calde giornate estive.

Il sito dove sorge la fontana conserva un fascino particolare, circondato da una vegetazione rigogliosa che crea un’oasi di freschezza nel tessuto urbano. Durante i secoli, questo luogo è stato teatro di incontri amorosi, di contrattazioni commerciali, di chiacchiere tra vicini di casa. Oggi rappresenta ancora un punto di riferimento per cittadini e turisti, un luogo dove fermarsi a riflettere e ad ammirare uno dei simboli più amati della città.

Piazza d’Italia e il palazzo Ducale

Il salotto buono della città e il potere dei duchi

Le principali attrazioni turistiche di Sassari includono la Piazza d’Italia e il Palazzo Ducale, due elementi urbani che rappresentano il centro della vita sociale e culturale sassarese. Piazza d’Italia, con la sua forma rettangolare e i portici che corrono lungo i lati, costituisce il salotto buono della città, il luogo dove sassaresi e visitatori si ritrovano per il tradizionale passeggio serale.

La piazza è circondata da edifici storici di notevole pregio architettonico, tra cui spicca il Palazzo della Provincia, con la sua facciata neoclassica che dialoga armoniosamente con gli altri palazzi circostanti. I caffè storici che si affacciano sulla piazza mantengono ancora oggi l’atmosfera di un tempo, con i loro dehors dove è possibile gustare un aperitivo osservando il viavai quotidiano della città.

Il Palazzo Ducale, residenza storica dei governatori sabaudi, rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura nobiliare sassarese. La sua facciata, caratterizzata da un equilibrato gioco di pieni e vuoti, racconta di un’epoca in cui Sassari era uno dei centri amministrativi più importanti del Regno di Sardegna. Gli interni, quando accessibili per visite guidate o eventi culturali, rivelano saloni riccamente decorati con affreschi e stucchi che testimoniano il gusto raffinato delle élite sabaude.

Le chiese nascoste: Santa Maria di Betlem e San Pietro in Silki

Gioielli architettonici oltre i percorsi tradizionali

Oltre al già citato Duomo di San Nicola, le chiese di Santa Maria di Betlem e San Pietro in Silki rappresentano due autentici tesori nascosti che meritano una visita approfondita per comprendere appieno la ricchezza del patrimonio religioso sassarese.

La Chiesa di Santa Maria di Betlem, con le sue origini medievali, conserva un fascino particolare legato alla sua storia travagliata. L’edificio, ricostruito più volte nel corso dei secoli, presenta oggi un interessante mix di stili architettonici che raccontano le diverse epoche della sua esistenza. L’interno custodisce opere d’arte di notevole valore, tra cui sculture lignee policromate e tele di scuola sarda che testimoniano la vivacità artistica locale tra il XVII e XVIII secolo.

San Pietro in Silki sorge in una delle zone più antiche della città, dove un tempo sorgevano i primi nuclei abitativi sassaresi. La chiesa, di dimensioni più contenute rispetto alle altre, offre un’atmosfera più intima e raccolta. Le sue mura conservano tracce di affreschi medievali che, sebbene frammentari, offrono preziose testimonianze dell’arte religiosa locale. Il piccolo chiostro annesso, quando aperto al pubblico, regala momenti di pace e contemplazione lontano dal trambusto cittadino.

Il museo della Brigata Sassari

La memoria storica dei valorosi soldati sardi

Questo piccolo museo durante il soggiorno permette di immergersi nella storia della Brigata Sassari dal suo esordio fino alle eroiche imprese durante la prima guerra mondiale. Situato in un palazzo storico del centro, il museo rappresenta un’esperienza emotivamente coinvolgente che racconta una delle pagine più gloriose della storia militare italiana.

Le sale del museo espongono uniformi d’epoca, armi, documenti e fotografie che ricostruiscono la vita quotidiana dei soldati sardi durante il primo conflitto mondiale. Particolarmente toccanti sono le lettere dal fronte, testimonianze dirette di uomini che hanno vissuto in prima persona gli orrori della guerra. I diorami ricostruiscono con dovizia di particolari alcune delle battaglie più famose a cui partecipò la Brigata, dal Carso alle Alpi Giulie.

La figura del generale Antonino Cascino, comandante della Brigata durante alcuni dei momenti più difficili del conflitto, viene celebrata attraverso cimeli personali e documenti che ne illustrano il carisma e la capacità di comando. Il museo organizza periodicamente incontri con storici e conferenze che approfondiscono aspetti specifici della Grande Guerra, mantenendo viva la memoria di quegli eventi che hanno segnato profondamente la storia dell’isola.

Piazza Tola: il cuore pulsante della vita notturna

Dove tradizione e modernità si incontrano

In piazza Tola si può sedere e bere una bibita nei tanti locali che si affacciano sulla piazza. Questo spazio urbano rappresenta il punto di incontro preferito dai giovani sassaresi e dai visitatori che cercano un’atmosfera vivace e autentica. La piazza, intitolata a Pasquale Tola, storico e giurista sassarese dell’Ottocento, mantiene un carattere popolare che la rende particolarmente affascinante.

I locali storici che circondano la piazza conservano ancora l’arredamento e l’atmosfera di un tempo, con i loro banconi in legno scuro e le bottiglie allineate sugli scaffali che raccontano storie di generazioni di sassaresi. Durante le serate estive, i tavolini all’aperto si riempiono di persone che chiacchierano in sardo, creando un’atmosfera autentica difficile da trovare altrove.

La piazza ospita anche il mercato settimanale, dove i produttori locali vendono frutta, verdura e prodotti tipici della campagna sassarese. Questo appuntamento rappresenta un’occasione imperdibile per entrare in contatto diretto con le tradizioni agricole del territorio e per acquistare ingredienti genuini che raccontano il sapore autentico della Sardegna settentrionale. I colori, i profumi e i suoni del mercato creano un’esperienza sensoriale completa che coinvolge tutti i visitatori.

Dintorni suggestivi: dalla Romangia al mare

Sassari rappresenta il punto di partenza ideale per esplorare alcuni dei territori più affascinanti del nord Sardegna. A pochi chilometri dalla città si estende la Romangia, una regione collinare caratterizzata da paesaggi dolci e da una campagna ricca di testimonianze archeologiche. I nuraghi sparsi nel territorio raccontano di un’antica civiltà che ha saputo plasmare il paesaggio secondo le proprie esigenze, creando un equilibrio perfetto tra natura e cultura.

La Necropoli di Sant’Andrea Priu, situata nel comune di Bonorva, rappresenta una delle testimonianze più importanti della civiltà prenuragica in Sardegna. Le tombe scavate nella roccia, con i loro corridoi e le camere sepolcrali decorate, offrono uno spaccato affascinante delle credenze religiose e delle pratiche funerarie delle popolazioni che abitavano questi territori oltre quattromila anni fa.

Verso ovest, la strada conduce rapidamente verso la costa di Platamona, dove chilometri di spiagge dorate si alternano a pinete profumate e a dune sabbiose. Le acque cristalline del Golfo dell’Asinara offrono opportunità di balneazione e di sport acquatici in un ambiente naturale di rara bellezza. Il contrasto tra l’entroterra collinare e la costa marina crea un paesaggio di straordinaria varietà, perfetto per chi desidera alternare visite culturali a momenti di relax sulla spiaggia.

Sapori autentici: la tavola sassarese tra terra e tradizione

La cucina sassarese rappresenta un universo gastronomico ricco e complesso, dove sapori forti e ingredienti genuini si combinano per creare piatti che raccontano la storia e l’identità di questo territorio. Tra i primi piatti troviamo la mineshtra ‘e fasgioru (o mineshtra ‘e patatu), una zuppa preparata con fagioli, patate, lardo, finocchietto selvatico e pomodori secchi, e i giggioni, gnocchi conditi con sugo di salsiccia.

La favàta, le lumache e lo zimino sono i piatti più tradizionali della cucina sassarese, ricca di aromi che conferiscono gusti forti alle pietanze. La favàta rappresenta forse il piatto più rappresentativo della tradizione locale: uno stufato di fave secche arricchito con cotenne di maiale, salsiccia e verdure selvatiche che viene cotto lentamente per ore, sviluppando sapori intensi e avvolgenti.

La vera specialità della cucina sassarese sono le lumache, preparate in modo diverso a seconda del tipo e della grandezza: le lumachine (ciogga minudda) vengono lessate con le patate; le lumache (ciogga grossa) vengono preparate con un sugo piccante o con aglio, prezzemolo e pane grattugiato. Questa tradizione culinaria, che può sorprendere i palati meno abituati, rappresenta in realtà una delle espressioni più autentiche della cultura gastronomica sassarese.

Tipica di Sassari è anche la fainé, versione sarda della farinata ligure, che si mangia solo qui e ad Alghero. La versione sassarese prevede la farcitura con salsiccia o cipolla. Questa specialità, preparata con farina di ceci e cotta in forni a legna, rappresenta un perfetto esempio di come le influenze culturali esterne si siano integrate nella tradizione locale, creando qualcosa di nuovo e originale.