Abbiamo visto Proprio lui? Al cinema dal 26 gennaio, il film con James Franco e Bryan Cranston. Qui la nostra recensione.Ned, un iperprotettivo ma amorevole padre, va a visitare insieme alla famiglia sua figlia a Stanford per incontrare il suo ragazzo miliardario e un po’ fuori dalle righe. La tensione cresce quando Ned scopre che il ragazzo vuole chiedere la mano di sua figlia, cosa che cerca di evitare come può.

Se per un momento, durante la produzione di “Proprio lui?” a qualcuno fosse saltato in mente d’andare a sbirciare un paio di scene dal film “Ti presento i miei” forse il risultato sarebbe stato tanto deludente. Spogliato da ogni sorta di possibile genialità comica, il film di John Hamburg è installato e radicato con salde radici in una latrina fatta di parolacce, volgarità e modi di dire giovanili poco cordiali. Non è questo il caso in cui il film si concentra sulla comunicazione odierna escludendo i più tardoni. Qui, per far ridere, bisogna solo saper dire parolacce una frase si e l’altra pure. Sarà il tipo di linguaggio a cui dovrà adattarsi Ned (Bryan Cranston), ancora legato all’inutilità della pubblicità stampata prodotta dalla sua piccola tipografia in fallimento. Sarà costretto a dimenticare la carta che ormai non serve più a nessuno (al massimo la si rende commestibile e la si mangia) così come sarà costretto a stare a sentire i gemiti di Laird che intanto se la spassa con sua figlia, ad accettare l’evoluzione del suo giovane secondogenito che da suo promettente aiutante assume i tratti da teppistello/nerd euforico e schizzato a mille; costretto anche a ritrovare sua moglie drogata per via di un vaporizzatore alla marijuana. In più c’è un alce imbalsamata in una grossa teca riempita con l’urina, un collaboratore che aggredisce a sorpresa per tenere allenati i riflessi che cita inconsapevolmente la pantera rosa, strampalati quadri che mostrano amplessi tra animali, la variante di “Siri” dell’ Iphone con la voce di Penny direttamente da Big Bang Theory e infine i Kiss. In questo caso non c’è la figura del futuro suocero un po’ tradizionalista, vecchiotto dentro, che di stare ad ascoltare i giovani proprio non ha voglia. Ned è un uomo a posto, non certo uno smanettone ma uno che si adegua con i propri tempi, sempre pronto a dire ciò che pensa. Il problema sta nel suo inserimento in un micro-sistema a parte, ovvero la dimora di Laird, a tratti disfunzionale, che va a sfumare il limite tra libertà, agiatezza e totale follia.

Un quadretto che avrebbe potuto raccontarsi bene, soprattutto viste le presenze di Bryan Cranston e James Franco,quest’ultimo che qui prende i panni del personaggio più idiota di tutta la sua carriera. Non è minimamente paragonabile allo svitato boss di ”Spring Breakers-Una vacanza da sballo” confezionatogli da Korine nel 2013, lì dove il narcisismo e l’egocentrismo erano montati a dovere. In conclusione, un’operetta ambientata nel periodo natalizio in cui tutti i personaggi hanno dimenticato di chiedere a babbo natale una sceneggiatura migliore, magari un pelo meno volgare.