Il mondo della mixology è in fermento. L’attesa cresce mentre si avvicina il momento di svelare l’edizione 2024 di “The World’s 50 Best Bars”. Quest’anno, l’evento che decreterà i migliori cocktail bar del pianeta farà ritorno in Europa, più precisamente a Madrid, il 22 ottobre. Ma già ora possiamo assaporare un antipasto di quello che ci aspetta, grazie alla pubblicazione della classifica dei locali dal 51° al 100° posto.
Il tricolore brilla nel firmamento dei cocktail
Una ventata di orgoglio italiano soffia tra i calici: ben tre locali del Bel Paese si sono guadagnati un posto in questa prestigiosa lista. Un risultato che fa brillare gli occhi degli appassionati, considerando che lo scorso anno potevamo contare su una sola presenza. Da Nord a Sud, l’Italia si fa strada nel gotha della mixology mondiale.
Il Freni e Frizioni di Roma si aggiudica un rispettabile 53° posto, portando nella Città Eterna un tocco di gloria internazionale. Seguono L’Antiquario di Napoli, che si posiziona al 78° posto, regalando al Sud un motivo di vanto, e il Camparino in Galleria di Milano, che chiude il terzetto al 92° posto, dimostrando che anche la capitale della moda sa come preparare un drink d’eccellenza.
L’Europa: un mosaico di talenti e tradizioni
Il Vecchio Continente si conferma una fucina di talenti, con 18 locali che si fanno strada in classifica. L’Italia può vantarsi di essere seconda per numero di presenze in Europa, appaiata alla Grecia. Ma è il Regno Unito a dominare la scena europea, con quattro cocktail bar londinesi che si distinguono, tra cui spiccano tre new entry: Kwãnt Mayfair, Amaro e Viajante87.
Non mancano le sorprese dall’Est Europa, con il Mirror Bar di Bratislava che compie un balzo impressionante di 28 posizioni, e il Nouvelle Vague di Tirana che conferma la sua presenza. New entry degne di nota sono l’Angelita di Madrid e il Bird di Copenaghen, a testimonianza di come l’arte del cocktail stia fiorendo in ogni angolo del continente.
Le Americhe: tra tradizione e innovazione
Oltreoceano, gli Stati Uniti mantengono saldo il timone con sette bar in classifica, di cui quattro nella sempre effervescente New York. Ma è il Messico a stupire, tallonando da vicino gli USA con cinque locali che si fanno notare. L’Arca di Tulum guida questa carica, seguita da una quaterna di bar che dimostrano come il paese centroamericano stia vivendo una vera e propria rivoluzione nel mondo dei cocktail.
L’Asia: il nuovo epicentro della mixology
Il continente asiatico si sta affermando sempre più come epicentro dell’innovazione nel mondo dei cocktail. Con 13 bar in classifica, l’Asia dimostra di avere tutte le carte in regola per competere con le realtà più consolidate. Singapore si erge a capitale indiscussa di questa rivoluzione, con tre locali che brillano per creatività e stile.
Hong Kong, Giappone e Tailandia non sono da meno, mentre lo Sri Lanka fa il suo debutto in grande stile con lo Smoke & Bitters di Hiriketiya, portando un soffio di esotica freschezza nella lista.
Un mondo di sapori in un bicchiere
La classifica di quest’anno ci regala un viaggio attraverso 35 città di tutto il mondo, dimostrando come l’arte del cocktail sia davvero un linguaggio universale. Dall’Australia, che vede il ritorno in classifica di due suoi locali storici, agli Emirati Arabi, fino all’Africa che consolida la sua presenza con bar di Johannesburg e Nairobi, il panorama della mixology si arricchisce di sfumature sempre più variegate.
In attesa di conoscere la top 50, questa anteprima ci racconta di un mondo in cui creatività, tradizione e innovazione si mescolano come gli ingredienti di un perfetto cocktail. Un mondo in cui l’Italia gioca un ruolo da protagonista, pronta a stupire e a confermarsi terra di grandi talenti dietro al bancone. Non ci resta che alzare i calici e brindare a questa arte che, bicchiere dopo bicchiere, unisce culture e continenti in un’esperienza sensoriale unica.
THE WORLD’S 50 BEST BARS 2024
(dalla posizione 51 alla posizione 100)
51 | The Bar in Front of the Bar | Athens |
52 | Kwãnt Mayfair | London |
53 | Freni e Frizioni | Rome |
54 | The SG Club | Tokyo |
55 | Arca | Tulum |
56 | Cat Bite Club | Singapore |
57 | Mahaniyom Cocktail Bar | Bangkok |
58 | Argo | Hong Kong |
59 | Little Red Door | Paris |
60 | The Clumsies | Athens |
61 | A Bar with Shapes For a Name | London |
62 | Mirror Bar | Bratislava |
63 | Hope & Sesame | Guangzhou |
64 | Thunderbolt | Los Angeles |
65 | Angelita | Madrid |
66 | Café La Trova | Miami |
67 | Native | Singapore |
68 | Barro Negro | Athens |
69 | Carnaval | Lima |
70 | Bar Pompette | Toronto |
71 | Bar Cham | Seoul |
72 | Svanen | Oslo |
73 | Wax On | Berlin |
74 | Night Hawk | Singapore |
75 | Hero Bar | Nairobi |
76 | LPM Dubai | Dubai |
77 | Bird | Copenhagen |
78 | L’Antiquario | Naples |
79 | Dante | New York |
80 | Katana Kitten | New York |
81 | Sin + Tax | Johannesburg |
82 | The Savory Project | Hong Kong |
83 | Baltra Bar | Mexico City |
84 | Attaboy | New York |
85 | Vesper | Bangkok |
86 | Smoke & Bitters | Hiriketiya |
87 | Rayo | Mexico City |
88 | Pacific Cocktail Haven | San Francisco |
89 | The Bellwood | Tokyo |
90 | Amaro | London |
91 | Zapote Bar | Playa del Carmen |
92 | Camparino in Galleria | Milan |
93 | Hanky Panky | Mexico City |
94 | Red Frog | Lisbon |
95 | Nouvelle Vague | Tirana |
96 | Cantina OK! | Sydney |
97 | Employees Only | New York |
98 | Penrose | Kuala Lumpur |
99 | Viajante87 | London |
100 | Above Board | Melbourne |
Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.