Quando si parla di cocktail after dinner, pochi drink riescono a incarnare l’eleganza e la raffinatezza come l’Alexander. Questo cocktail dal colore avorio e dalla texture vellutata rappresenta la quintessenza del piacere gastronomico post-prandiale, capace di conquistare anche i palati più esigenti con la sua armoniosa sintesi tra dolcezza e intensità aromatica. La sua natura cremosa e il profilo gustativo ricco lo rendono il compagno ideale per concludere una cena importante o per accompagnare momenti di pura contemplazione enogastronomica.

Storia e origini: Un viaggio nel tempo tra leggenda e realtà

Le origini dell’Alexander si perdono tra le nebbie del primo Novecento, quando il mondo della mixology stava vivendo una fase di straordinaria creatività. I primi ricettari che certificano la preparazione di un cocktail denominato “Alexander” sono il “Jack’s Manual” scritto da J. A. Grohusko nel 1910, e il “Straub’s manual of mixed drinks” del 1913, anche se la ricetta originale differiva notevolmente da quella che conosciamo oggi, prevedendo l’utilizzo di rye whiskey e Bénédictine.

La versione moderna dell’Alexander, quella che ha conquistato i palati di tutto il mondo, risale al 1914, codificata nella New bartender’s guide di Charles S. Mahoney e Harry Montague. Tuttavia, alcune fonti testimoniano l’esistenza di varianti ancora precedenti: il cocktail Alexander compare già – con il gin al posto del cognac – in un ricettario del 1915, “Recipes for Mixed Drinks, by Hugo Ensslin”.

Le leggende che circondano la nascita di questo drink sono numerose e affascinanti. Una versione lo racconta come omaggio allo Zar di Russia Alessandro II o addirittura ad Alessandro Magno, mentre un’altra teoria suggerisce che questo cocktail fu dedicato al matrimonio tra la principessa Mary e il conte Henry Lascelles. Indipendentemente dalla sua vera origine, l’Alexander ha saputo conquistare un posto d’onore nell’olimpo dei cocktail classici, diventando un cocktail ufficiale IBA riconosciuto a livello internazionale.

La fama letteraria dell’Alexander ha ricevuto un impulso significativo quando Ian Fleming lo ha inserito nelle avventure del suo celebre agente segreto James Bond, contribuendo a consolidarne la reputazione di drink sofisticato e raffinato. Considerato spesso un drink per signore, l’Alexander ha saputo superare questi stereotipi antiquati per diventare un simbolo di eleganza universale.

La ricetta classica: Semplicità e perfezione

L’Alexander IBA si distingue per la sua straordinaria semplicità compositiva, che nasconde però una complessità organolettica sorprendente. La ricetta prevede infatti solamente tre ingredienti: panna, crema di cacao e cognac in proporzioni uguali. Questa formula, apparentemente elementare, crea un equilibrio perfetto tra le diverse componenti aromatiche.

Ingredienti:

  • 30 ml di Cognac
  • 30 ml di Crème de cacao scura (bruna)
  • 30 ml di Panna fresca
  • Noce moscata grattugiata per guarnire

Preparazione:

  1. Ghiacciare la coppa da cocktail in freezer per almeno 5 minuti
  2. Versare tutti gli ingredienti nello shaker con abbondante ghiaccio
  3. Shakerare energicamente per circa 15 secondi
  4. Filtrare nella coppa ben fredda utilizzando un doppio strainer
  5. Guarnire con una spolverata di noce moscata grattugiata al momento

Il segreto di un Alexander perfetto risiede nella qualità degli ingredienti e nella tecnica di preparazione. Il cognac deve essere di buona qualità, capace di apportare complessità e struttura al drink, mentre la crème de cacao scura conferisce quella nota cioccolatosa che caratterizza il cocktail. La panna fresca, infine, dona la texture cremosa che rende l’Alexander così distintivo e piacevole al palato.

La temperatura di servizio è fondamentale: il cocktail deve essere servito ghiacciato in una coppa pre-raffreddata, per mantenere la consistenza vellutata e esaltare i profumi. La guarnizione con noce moscata non è solo decorativa, ma aggiunge una nota speziata che completa armoniosamente il profilo aromatico del drink.

Abbinamenti gastronomici: L’arte dell’armonia gustativa

L’Alexander trova la sua collocazione naturale come cocktail after dinner, perfetto per accompagnare la fase conclusiva di una cena raffinata. Per la sua dolcezza e cremosità, l’Alexander è considerato un after dinner, un drink da gustare con calma, assaporando ogni sorso.

Dolci e dessert rappresentano l’abbinamento più naturale per questo cocktail cremoso. Gli abbinamenti migliori sono quindi quelli con i dessert o dolci al cucchiaio. Si può affiancare quindi a un tiramisù, a una zuppa inglese, o a dolci a base di cioccolato che richiamano le note della crème de cacao presente nel drink.

I formaggi stagionati offrono un contrasto interessante: l’intensità salina di un gorgonzola DOP o di un roquefort crea un gioco di contrasti che esalta tanto il formaggio quanto il cocktail. Anche i formaggi a pasta molle come il camembert o il brie si sposano armoniosamente con la cremosità dell’Alexander.

Per quanto riguarda i dolci da forno, l’Alexander si rivela eccellente con crostate alla frutta, cantucci toscani, o biscotti alle mandorle. La sua natura avvolgente bilancia la secchezza di questi dolci, creando un’esperienza gustativa completa e soddisfacente.

Anche la pasticceria secca trova nell’Alexander un compagno ideale: amaretti, baci di dama, o piccola pasticceria francese si esaltano reciprocamente con questo cocktail dalla texture setosa.

Per i più audaci, l’Alexander può accompagnare anche frutti di bosco freschi o macedonie di frutta, dove l’acidità naturale della frutta crea un contrasto piacevole con la dolcezza del cocktail, rendendo l’esperienza gustativa più dinamica e interessante.

L’Alexander rappresenta quindi molto più di un semplice cocktail: è un’esperienza sensoriale completa che trasforma ogni sorso in un momento di pura eleganza gastronomica, capace di concludere degnamente qualsiasi esperienza culinaria di qualità.