Immersa sulle rive dell’omonimo lago millenario, Ohrid rappresenta una delle destinazioni più affascinanti dei Balcani. Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1979, questa antica città macedone custodisce oltre tremila anni di storia stratificata, dove templi paleocristiani si alternano a moschee ottomane e fortificazioni medievali. Le sue acque cristalline, che si estendono per 358 chilometri quadrati tra Macedonia del Nord e Albania, abbracciano una città che un tempo vantava 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno. Oggi ne rimangono ventitré, ma ciascuna racconta capitoli di fede, arte e cultura che hanno attraversato imperi e dinastie.

Il fascino di Ohrid risiede nella sua capacità di preservare l’autenticità mentre accoglie il viaggiatore moderno. Passeggiando lungo il lungolago o salendo verso la città alta, si respira un’atmosfera sospesa nel tempo, dove il profumo del pesce appena pescato si mescola all’incenso che fuoriesce dalle chiese bizantine. Le strade lastricate in pietra conducono a scorci mozzafiato, mentre il lago si tinge di colori cangianti che variano dall’azzurro intenso al verde smeraldo, specchiando monumenti che hanno visto passare romani, slavi, bizantini e ottomani.

Il lago di Ohrid: uno specchio d’acqua millenario

Il lago di Ocrida è un vecchietto attempato: si stima abbia più di un milione di anni, classificandosi tra i laghi più antichi d’Europa. Questo ecosistema unico ospita specie endemiche che non si trovano in nessun’altra parte del mondo, rendendo le sue acque un laboratorio naturale di biodiversità. La trota di Ohrid (Salmo letnica), insieme ad altre diciassette specie di pesci autoctone, popola queste acque cristalline che raggiungono una profondità massima di 288 metri.

Le sponde del lago offrono numerose possibilità di esplorazione: dai sentieri panoramici che costeggiano l’acqua alle piccole baie nascoste dove tuffarsi durante i mesi estivi. La qualità dell’acqua è straordinaria, tanto che in molti punti è possibile bere direttamente dal lago. Durante l’estate, la temperatura dell’acqua raggiunge i 24°C, rendendola ideale per il nuoto e gli sport acquatici. Gli appassionati di pesca possono cimentarsi nella cattura della famosa trota locale, mentre chi preferisce attività più tranquille può noleggiare una barca e navigare verso i punti più suggestivi, ammirando dal lago la silhouette della città che si riflette nelle acque.

Chiesa di San Giovanni a Kaneo: l’icona di Ohrid

Arroccata su una scogliera che domina il lago, la Chiesa di San Giovanni a Kaneo (Sveti Jovan Kaneo) rappresenta il simbolo indiscusso di Ohrid. La chiesa di Sveti Jovan Kaneo che ci ha convinti a recarci in questo luogo fantastico è una delle testimonianze più perfette dell’architettura bizantina nei Balcani. Costruita nel XIII secolo, questa piccola chiesa ortodossa si erge in una posizione strategica che sembra sfidare le leggi della fisica, creando uno dei panorami più fotografati dell’intera regione.

L’interno della chiesa conserva affreschi originali del periodo medievale, sebbene molti siano stati compromessi dal tempo e dalle intemperie. La struttura architettonica, caratterizzata dalla tipica pianta a croce greca, presenta elementi decorativi che riflettono l’influenza dell’arte costantinopolitana. Il momento migliore per visitare San Giovanni a Kaneo è durante il tramonto, quando la luce dorata illumina la facciata di pietra e il lago si trasforma in uno specchio di fuoco. Il sentiero che conduce alla chiesa, seppur breve, offre scorci panoramici indimenticabili e costituisce una delle passeggiate più romantiche che si possano fare nei Balcani. Durante i mesi estivi, la chiesa ospita concerti di musica classica e sacra che, amplificati dall’acustica naturale del luogo, creano un’atmosfera mistica e indimenticabile.

Fortezza del Re Samuele: baluardo della resistenza bulgara

La fortezza di Samuele edificata nel luogo di una precedente fortificazione situata su una collina panoramica che domina il lago omonimo, rappresenta uno dei complessi fortificati meglio conservati dei Balcani. Costruita tra il X e l’XI secolo durante il regno dell’imperatore bulgaro Samuele, questa imponente struttura difensiva si estende per oltre tre chilometri, abbracciando l’intera città vecchia con le sue possenti mura di pietra calcarea.

Le torri cilindriche e le cortine murarie testimoniano l’evoluzione delle tecniche militari medievali, mentre i resti del palazzo reale offrono uno spaccato della vita di corte nell’impero bulgaro del primo millennio. La fortezza ospita attualmente il Museo archeologico di Ohrid, dove sono esposti reperti che vanno dall’epoca preistorica al periodo ottomano. Particolare interesse rivestono le collezioni di monete antiche, gioielli medievali e ceramiche che raccontano la storia commerciale e culturale della città.

La salita alla fortezza, benché impegnativa, regala panorami mozzafiato su tutto il bacino lacustre e sulla città sottostante. Durante il festival “estate culturale di Ohrid” che si tiene dal 12 luglio al 20 agosto, manifestazioni teatrali, concerti e balletti si svolgono nella fortezza dello Zar Samuil, trasformando questo antico baluardo in un palcoscenico a cielo aperto di straordinaria suggestione.

Teatro antico: eco di spettacoli millenari

Il Teatro Antico di Ohrid, risalente al II secolo a.C., rappresenta una delle testimonianze più significative della presenza romana nella regione. Scavato nella collina che sovrasta il lago, questo anfiteatro poteva ospitare fino a cinquemila spettatori e costituiva il centro della vita culturale della antica Lychnidos, nome romano di Ohrid. La sua costruzione seguiva i canoni classici dell’architettura teatrale greca e romana, con una cavea perfettamente orientata verso il lago che fungeva da scenografia naturale.

Riscoperto casualmente negli anni ’80 durante lavori di costruzione, il teatro ha rivelato un eccezionale stato di conservazione delle gradinate in pietra e dell’orchestra semicircolare. Gli archeologi hanno portato alla luce anche resti di un complesso sistema di drenaggio e i basamenti del proscenio originale. Le gradinate restaurate oggi permettono ai visitatori di sedersi negli stessi posti occupati duemila anni fa da cittadini romani venuti a godersi rappresentazioni teatrali e combattimenti gladiatori.

Durante i mesi estivi, il teatro torna alla sua funzione originaria ospitando spettacoli internazionali di teatro, danza e musica classica. L’acustica naturale del sito è straordinaria: dalla prima fila è possibile sentire chiaramente una conversazione sussurrata dal palco, mentre dalle gradinate superiori lo sguardo spazia fino alle montagne albanesi che chiudono l’orizzonte meridionale del lago.

Cattedrale di Santa Sofia: scrigno di arte bizantina

Nel centro storico di Ohrid si erge la Cattedrale di Santa Sofia, uno dei più importanti monumenti dell’architettura bizantina nei Balcani. Costruita nell’XI secolo sui resti di una basilica paleocristiana del V secolo, questa chiesa rappresenta un eccezionale esempio di continuità religiosa e artistica attraverso i millenni. La struttura, caratterizzata da tre navate e una cupola centrale, conserva al suo interno un ciclo di affreschi considerato tra i più preziosi dell’arte medievale ortodossa.

Gli affreschi, realizzati in diverse fasi tra l’XI e il XIV secolo, mostrano l’evoluzione stilistica dell’arte bizantina attraverso scene della vita di Cristo, ritratti di santi e complesse composizioni teologiche. Particolarmente notevole è il Giudizio Universale che decora la parete occidentale, dove l’artista ha rappresentato con straordinario realismo le scene dell’apocalisse e della resurrezione dei morti. Durante il periodo ottomano, la cattedrale fu trasformata in moschea, ma fortunatamente gli affreschi furono solo parzialmente coperti, permettendone la conservazione.

La cattedrale custodisce anche un’importante collezione di icone bizantine e manoscritti antichi, tra cui alcuni dei più antichi testi slavi ecclesiastici. L’edificio ha subito diversi restauri nel corso dei secoli, l’ultimo dei quali ha riportato alla luce decorazioni parietali precedentemente nascoste, rivelando la straordinaria ricchezza artistica di questo luogo sacro.

Monastero di San Naum: spiritualità sulle rive del lago

A ventinove chilometri a sud di Ohrid, nel punto più a sud della sponda macedone del lago, il Monastero di San Naum fu fondato nel 905 da Naum di Ocrida, uno scrittore e storico medioevale, venerato dalla Chiesa Ortodossa. Questo complesso monastico, situato in una posizione panoramica eccezionale a pochi metri dal confine albanese, rappresenta uno dei centri spirituali più importanti della Macedonia del Nord e un capolavoro dell’architettura religiosa medievale.

La chiesa principale del monastero, dedicata all’Arcangelo Michele e San Gabriele, conserva la tomba di San Naum, considerato uno dei primi evangelizzatori degli Slavi meridionali insieme ai suoi maestri Cirillo e Metodio. La tradizione popolare attribuisce al santo poteri miracolosi, e ancora oggi numerosi pellegrini si recano presso la sua tomba per chiedere guarigioni e benedizioni. Gli affreschi che decorano l’interno della chiesa, realizzati tra il XIV e il XVI secolo, rappresentano episodi della vita del santo e scene dell’Apocalisse con uno stile che mescola influenze bizantine e locali.

Il monastero è famoso anche per i suoi pavoni, che vagano liberamente nel complesso e sono considerati simbolo di immortalità nella tradizione ortodossa. Le sorgenti naturali che sgorgano presso il monastero formano il fiume Crni Drim, creando un microclima particolare che favorisce una vegetazione lussureggiante. I visitatori possono fare una passeggiata in barca lungo il fiume, ammirando la flora e la fauna del luogo, o rilassarsi nei giardini del monastero, dove il tempo sembla essersi fermato all’epoca medievale.

Chiesa di Sant’Erasmo: tesoro nascosto della città vecchia

Situata nel labirinto di vicoli della città alta, la Chiesa di Sant’Erasmo rappresenta uno dei tesori più nascosti e affascinanti di Ohrid. Costruita nel XIV secolo su un precedente edificio religioso del IX secolo, questa piccola chiesa ortodossa custodisce alcuni degli affreschi più raffinati dell’intera città. La struttura, caratterizzata da dimensioni contenute ma da proporzioni perfette, si distingue per la particolare armonia architettonica e per la ricchezza decorativa degli interni.

Gli affreschi che decorano le pareti interne, attribuiti alla scuola pittorica di Ohrid del XIV secolo, rappresentano un ciclo iconografico completo della vita di Cristo e dei santi più venerati nella tradizione ortodossa. Particolarmente notevoli sono le rappresentazioni dell’Annunciazione e della Dormizione della Vergine, caratterizzate da un realismo e da una profondità emotiva che anticipano i canoni artistici del Rinascimento. La tecnica pittorica, che combina la tradizione bizantina con elementi dell’arte occidentale, testimonia gli intensi scambi culturali che caratterizzavano Ohrid in epoca medievale.

La chiesa conserva anche un’importante raccolta di icone portatili e arredi liturgici antichi, tra cui un’iconostasi lignea intagliata del XV secolo considerata un capolavoro dell’arte decorativa balcanica. La posizione della chiesa, leggermente defilata rispetto ai principali circuiti turistici, permette ai visitatori di godere di un’atmosfera raccolta e spirituale, ideale per comprendere la profonda religiosità che permea la cultura macedone.

Galleria delle icone: arte sacra attraverso i secoli

La Galerija na Ikoni si tratta di una delle collezioni più importanti di icone bizantine al mondo, situata all’interno di un palazzo storico nel centro di Ohrid. Questa straordinaria raccolta comprende oltre 800 opere datate dal XI al XIX secolo, rappresentando un percorso completo attraverso l’evoluzione dell’arte sacra ortodossa nei Balcani. Le icone esposte provengono da chiese e monasteri della regione di Ohrid e costituiscono un patrimonio artistico di inestimabile valore.

La collezione è organizzata cronologicamente e tematicamente, permettendo ai visitatori di seguire l’evoluzione stilistica e iconografica dell’arte bizantina attraverso otto secoli di storia. Particolarmente significative sono le icone del XIII secolo, caratterizzate da uno stile ancora fortemente influenzato dalla tradizione costantinopolitana, e quelle del periodo del Rinascimento macedone (XVI-XVII secolo), dove si nota l’influenza dell’arte occidentale nella rappresentazione di volti e paesaggi.

Tra i pezzi più preziosi della collezione spicca l’icona della Vergine Peribleptos del XII secolo, considerata un capolavoro dell’arte bizantina per la raffinatezza del disegno e la profondità dell’espressione. La galleria ospita anche una sezione dedicata all’arte dell’intaglio ligneo, con iconostasi e arredi liturgici che testimoniano l’abilità degli artigiani locali nella lavorazione del legno. Gli amanti dell’arte potranno ammirare anche manoscritti miniati e paramenti sacri ricamati in oro, che completano il quadro della ricchezza artistica della tradizione ortodossa macedone.

Museo archeologico: viaggio nella storia millenaria

Ospitato in un palazzo ottomano del XVIII secolo nel centro storico, il Museo archeologico di Ohrid custodisce una delle più importanti collezioni di reperti antichi della Macedonia del Nord. Le sale espositive raccontano la storia della regione attraverso un arco temporale che va dalla preistoria all’epoca medievale, offrendo un quadro completo dell’evoluzione culturale e sociale di questo crocevia di civiltà.

La sezione dedicata all’epoca preistorica espone strumenti in selce e ceramiche neolitiche rinvenute negli insediamenti lacustri, testimoniae delle prime comunità stanziali che abitarono le rive del lago oltre seimila anni fa. Di particolare interesse sono i reperti dell’età del bronzo, tra cui armi, gioielli e oggetti di uso quotidiano che illustrano i complessi scambi commerciali che collegavano la regione di Ohrid con il Mediterraneo orientale e l’Europa centrale.

La collezione di epoca romana comprende statue, mosaici e iscrizioni provenienti dall’antica Lychnidos, oltre a una ricca serie di monete che documenta gli intensi traffici commerciali della città. Particolarmente suggestiva è la ricostruzione di una villa romana con i suoi mosaici originali, che permette di immaginare lo stile di vita dell’élite locale durante l’impero. La sezione medievale del museo ospita armi, gioielli e ceramiche che raccontano il periodo bulgaro e bizantino di Ohrid, completando il quadro storico di questa straordinaria città.

Casa di famiglia Robevci: architettura tradizionale macedone

Situata nella parte alta della città vecchia, la Casa di famiglia Robevci rappresenta uno degli esempi meglio conservati di architettura residenziale ottomana in Macedonia del Nord. Costruita nel XVIII secolo da una ricca famiglia di mercanti, questa dimora patrizia è stata trasformata in museo etnografico, offrendo ai visitatori uno spaccato autentico della vita quotidiana della borghesia macedone in epoca ottomana.

L’edificio, sviluppato su tre piani secondo i canoni tipici dell’architettura balcanica del periodo, presenta la caratteristica facciata a sporto con finestre chiuse da mušabak (grate di legno intagliato) che permettevano alle donne di osservare la strada rimanendo nascoste. L’interno conserva arredi originali, tappeti, costumi tradizionali e oggetti di uso quotidiano che ricostruiscono fedelmente l’atmosfera domestica di tre secoli fa.

Particolarmente interessante è la sezione dedicata ai costumi tradizionali, dove sono esposti abiti da cerimonia riccamente decorati con ricami in oro e argento, testimonianza dell’abilità delle ricamatrici macedoni. La casa ospita anche una collezione di strumenti musicali tradizionali e una ricostruzione della tipica cucina ottomana, completa di utensili in rame e ceramiche dipinte a mano. Il giardino interno, con la sua fontana ottomana e le piante aromatiche, completa l’esperienza di visita offrendo un’oasi di tranquillità nel centro della città.

Bazaar vecchio: commercio e tradizioni artigianali

Il Čaršija (bazaar vecchio) di Ohrid rappresenta il cuore commerciale e artigianale della città da oltre cinque secoli. Questo dedalo di stradine lastricate, botteghe tradizionali e caffè storici conserva intatta l’atmosfera dell’epoca ottomana, quando Ohrid era un importante centro di scambi commerciali sulla via che collegava l’Adriatico ai Balcani interni.

Passeggiando tra le botteghe del bazaar è possibile ammirare gli artigiani locali all’opera nella lavorazione della filigrana d’argento, un’arte che si tramanda di padre in figlio da generazioni. I gioielli in filigrana di Ohrid sono famosi in tutto il mondo per la finezza del lavoro e l’originalità dei disegni, ispirati ai motivi decorativi dell’arte bizantina e ottomana. Altrettanto affascinante è osservare gli intagliatori del legno mentre creano icone, croci e oggetti decorativi utilizzando tecniche tramandate oralmente attraverso i secoli.

Il bazaar ospita anche numerosi caffè tradizionali dove è possibile gustare l’autentico caffè turco accompagnato da dolci macedoni come il baklava e la tulumba. L’atmosfera è quella tipica dei centri storici balcanici: il profumo delle spezie si mescola al suono del martello sui metalli, mentre i colori vivaci dei tappeti e delle ceramiche dipinte a mano creano un contrasto affascinante con la pietra scura delle costruzioni ottomane.

Plaošnik: culla del cristianesimo slavo

Il sito archeologico di Plaošnik, situato su una collina che domina il lago, rappresenta uno dei luoghi più sacri della cristianità ortodossa nei Balcani. Qui sorse la prima università slava fondata da San Clemente di Ocrida nel IX secolo, dove venne perfezionato l’alfabeto cirillico e si formarono le prime generazioni di sacerdoti e intellettuali slavi. Il complesso, che comprende i resti di diverse chiese sovrapposte attraverso i secoli, testimonia la continuità della tradizione cristiana in questa regione.

Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti della basilica paleocristiana di San Clemente, costruita nel V secolo sui resti di un precedente tempio pagano. La chiesa attuale, ricostruita fedelmente sui resti medievali utilizzando tecniche e materiali tradizionali, conserva la tomba di San Clemente e rappresenta un importante meta di pellegrinaggio per i fedeli ortodossi. Gli affreschi moderni che decorano l’interno sono stati realizzati seguendo i canoni iconografici bizantini e rappresentano episodi della vita del santo e della diffusione del cristianesimo tra gli Slavi.

Il sito di Plaošnik è anche un importante centro di ricerca archeologica, dove continuano gli scavi che hanno già portato alla luce mosaici, sarcofagi e iscrizioni che documentano la vita religiosa e culturale di Ohrid attraverso i millenni. La vista dal sito spazia su tutto il lago e sulla città sottostante, offrendo uno dei panorami più suggestivi dell’intera regione e permettendo di comprendere perché questo luogo fu scelto come sede di così importanti istituzioni religiose e culturali.

I dintorni di Ohrid: tesori naturali e storici

La sponda est del lago fa parte del Galichica National Park, un’area protetta che offre straordinarie opportunità per gli amanti della natura e del trekking. Il parco, che si estende tra il lago di Ohrid e quello di Prespa, custodisce una biodiversità eccezionale con oltre 1500 specie di piante, molte delle quali endemiche. I sentieri escursionistici che attraversano il parco conducono a punti panoramici mozzafiato, da cui è possibile ammirare entrambi i laghi e le montagne che li circondano.

A trenta chilometri da Ohrid si trova Struga, pittoresca cittadina famosa per il suo festival internazionale di poesia e per essere il punto in cui il fiume Crni Drim esce dal lago dirigendosi verso l’Adriatico. Il centro storico di Struga conserva interessanti esempi di architettura ottomana e ospita il Museo della Poesia, unico nel suo genere nei Balcani. La città è anche famosa per la pesca dell’anguilla del lago, considerata una prelibatezza locale.

Sul lato albanese del lago merita una visita Pogradec, città che offre una prospettiva diversa sullo stesso specchio d’acqua. Da non perdere sono anche le tombe reali illire di Selca e Poshtme, testimonianze dell’antica civiltà illirica che dominò la regione prima dell’arrivo dei romani. Questi monumenti funerari, scavati nella roccia viva, rappresentano alcuni degli esempi più significativi dell’architettura funeraria preromana nei Balcani.

Sapori autentici: l’enogastronomia di Ohrid

La cucina della regione di Ohrid rappresenta una sintesi affascinante di influenze mediterranee, balcaniche e orientali. Nella zona del lago di Ohrid si degusta il pesce di lago, primo fra tutti è la caratteristica trota pastrmka, ma anche l’anguilla e la carpa. La trota di Ohrid (pastrmka) è preparata in numerosi modi: alla griglia con erbe aromatiche, in umido con verdure, o secondo l’antica ricetta che prevede la marinatura nel vino locale prima della cottura.

Tra i piatti tipici macedoni da non perdere vi sono il tavče gravče, fagioli cotti in tegame di terracotta con spezie e verdure, considerato il piatto nazionale del paese, e la pastrmajlija, “pizza macedone” che è il piatto per eccellenza delle festività e delle celebrazioni familiari. Questa focaccia viene tradizionalmente preparata con carne di maiale o agnello e condita con uova, peperoni e cipolla.

I dolci della tradizione ottomana sono molto diffusi: il baklava con noci e miele, la tulumba (dolce fritto imbevuto di sciroppo) e il lokum (delizia turca) in diverse varianti. In Macedonia c’è anche una buona produzione di vini di qualità come il Vranec, il Traminec, la Zilavka, mentre tra i distillati spicca la rakija, acquavite di prugne o uva che accompagna tradizionalmente i pasti e le celebrazioni. Il caffè turco rimane la bevanda più popolare, servito con un bicchiere d’acqua e spesso accompagnato da dolci locali.