Lascio che il viaggio cominci dove la nebbia padana si dissolve tra le colline, dove l’asfalto diventa un nastro che racconta storie antiche. La Lombardia non è solo la regione dei grattacieli milanesi e delle fabbriche fumanti: è un territorio che custodisce angoli di natura selvaggia e paesaggi che cambiano volto con le stagioni, regalando a chi sa cercarli un’esperienza di bellezza inaspettata.
Quando la città diventa troppo stretta
Milano pulsa, si agita, respira affannosa tra i palazzi di vetro e le metropolitane affollate. Ma basta percorrere pochi chilometri per scoprire che la fuga è sempre possibile, che esistono percorsi dove il tempo rallenta e l’aria sa di foglie bagnate e terra umida. L’autunno è il momento perfetto per questa metamorfosi: quando gli alberi si tingono di rosso fuoco e oro bruciato, la Lombardia rivela il suo volto più autentico, quello che non compare nelle cartoline patinate.
Chi vive nell’hinterland milanese spesso dimentica che a portata di motore esistono strade panoramiche che serpeggiano tra valli dimenticate, borghi medievali dove il tempo si è fermato, laghi che riflettono le montagne come specchi perfetti. Non serve pianificare viaggi transalpini o prenotare voli: la bellezza è lì, nascosta tra le pieghe di una regione che troppo spesso viene ridotta alla sua dimensione industriale ed economica.
La via dei romani tra due laghi
La Via Regina è più di una strada: è un racconto che attraversa i secoli. Questo antico tracciato romano, oggi identificato con la statale 340, collega due dei bacini lacustri più affascinanti d’Italia: il Lago di Como e il Lago di Lugano. Il percorso si snoda interamente nella provincia comasca, abbracciando le sponde con curve dolci che offrono panorami mozzafiato a ogni svolta.
Percorrere questa via significa immergersi in un paesaggio dove le ville storiche si affacciano sull’acqua, dove i borghi di pescatori conservano l’architettura originale e dove, in autunno, i boschi sovrastanti si accendono di colori impossibili. Menaggio, Tremezzo, Lenno: ogni paese è una sosta obbligata, un’occasione per assaggiare il pesce di lago nelle trattorie affacciate sul porticciolo, per perdersi nei vicoli acciottolati che profumano di storia.
Il lago di Como, con i suoi 146 chilometri quadrati di superficie, è stato celebrato da poeti e scrittori, immortalato in film e romanzi. Ma la vera magia sta nel percorrerlo lentamente, seguendo l’andamento della costa, lasciando che lo sguardo si perda tra le onde e le montagne che si ergono drammatiche tutt’intorno. Il lago di Lugano, più piccolo ma non meno suggestivo, offre invece un’atmosfera più intima, con le sue insenature nascoste e i paesini che sembrano sospesi tra Italia e Svizzera.
I tesori nascosti della Brianza
La Brianza è una terra di mezzo, stretta tra la metropoli e i laghi prealpini, spesso attraversata di fretta senza mai essere davvero vista. Eppure custodisce luoghi di rara bellezza, come il Lago di Sartirana, una riserva naturale che in autunno esplode in una sinfonia di colori. Questo piccolo bacino, formato da un’antica cava di argilla, è circondato da boschi di castagni, querce e carpini che in ottobre e novembre regalano uno spettacolo di foliage degno dei più celebrati paesaggi del New England.
Il percorso per raggiungerlo da Milano è breve ma intenso: si attraversa Monza con il suo storico parco, uno dei più grandi d’Europa, si costeggia il fiume Adda che scorre placido tra i campi, si arriva a Merate dove la natura riprende possesso del territorio. La riserva è un rifugio per numerose specie di uccelli acquatici: aironi cenerini, germani reali, martin pescatori che guizzano tra i canneti.
Ma la Brianza offre anche il Parco Valle Lambro, un’area protetta che segue il corso del fiume omonimo da Monza fino a Erba. Questo corridoio verde è un polmone di biodiversità: lungo i suoi sentieri si possono incontrare volpi, tassi, scoiattoli, e una varietà incredibile di flora spontanea. In autunno, quando la nebbia mattutina avvolge i prati e i boschi si tingono di ocra e ambra, camminare lungo le sponde del Lambro è un’esperienza quasi mistica.
Da Erba, poi, si aprono le porte della Vallassina e del suo sistema di laghi minori: Pusiano, Annone, Alserio. Specchi d’acqua più raccolti rispetto a Como, ma proprio per questo più selvaggi, meno battuti dal turismo di massa. Qui è ancora possibile trovare spiagge deserte, sentieri che si perdono nei boschi, ristoranti a conduzione familiare dove la cucina è quella della tradizione contadina.
Verso sud: le colline del vino
Se la parte settentrionale della Lombardia guarda alle Alpi e ai laghi glaciali, quella meridionale abbraccia la pianura padana e le sue dolci ondulazioni. L’Oltrepò Pavese è una di queste sorprese: una regione collinare che si estende a sud di Pavia, oltre il fiume Po, fino a lambire l’Appennino ligure-emiliano.
Qui il paesaggio cambia radicalmente: al posto dei boschi di latifoglie compaiono i vigneti ordinati che disegnano geometrie perfette sui pendii, le cascine di mattoni rossi che punteggiano le colline, i castelli medievali che dominano dall’alto i borghi sottostanti. L’Oltrepò è la terra del Pinot Nero, del Riesling, della Bonarda: vini che hanno conquistato premi internazionali e che si possono degustare direttamente nelle cantine, molte delle quali offrono tour e assaggi.
Borghi come Zavattarello, con il suo imponente castello Dal Verme che sorge su uno sperone roccioso, o Montalto Pavese, arroccato sulla sommità di una collina con vista a 360 gradi sulle valli circostanti, sono mete perfette per chi cerca autenticità. In autunno, quando si celebra la vendemmia e le osterie servono piatti a base di funghi porcini e castagne, l’atmosfera diventa conviviale e genuina.
La strada che collega questi borghi si snoda tra curve dolci, alternando tratti nel bosco a panorami aperti sui vigneti. È un percorso che invita alla lentezza, alle soste improvvisate, alla scoperta di piccole trattorie dove il menù è scritto a mano e cambia ogni giorno in base a ciò che offre la stagione.
Il Ticino: confine liquido tra regioni
Il fiume Ticino è il più grande affluente del Po e traccia per lunghi tratti il confine naturale tra Lombardia e Piemonte. Le sue acque, che nascono dal ghiacciaio del San Gottardo in Svizzera, attraversano il Canton Ticino, alimentano il Lago Maggiore e poi scendono verso la pianura creando un corridoio ecologico di straordinaria importanza.
Il percorso che collega Arona a Pavia seguendo il fiume è uno dei più affascinanti del Nord Italia. Si parte dalla sponda meridionale del Lago Maggiore, dove Arona si affaccia sull’acqua dominata dalla statua monumentale di San Carlo Borromeo, una delle più alte statue in rame del mondo. Da qui, il fiume inizia il suo corso planiziale attraversando il Parco del Ticino, un’area protetta che preserva boschi planiziali, lanche, risorgive e una fauna ricchissima.
Lungo questo tratto il Ticino mantiene un carattere quasi alpino: le acque sono limpide e veloci, le sponde boscose, i ponti antichi testimoniano secoli di storia. Si attraversano paesi come Sesto Calende, porta d’ingresso al lago, e Vigevano, con la sua spettacolare Piazza Ducale considerata una delle più belle d’Italia, un capolavoro rinascimentale progettato per celebrare il potere dei Visconti e degli Sforza.
L’arrivo a Pavia chiude il cerchio: la città universitaria, con il suo Ponte Coperto che attraversa il Ticino da oltre sei secoli (nella sua ricostruzione novecentesca), il Castello Visconteo, le torri medievali che punteggiano il centro storico. Da Pavia, poi, si può scegliere: tornare verso Milano o proseguire nell’esplorazione dell’Oltrepò, chiudendo così un anello che abbraccia paesaggi diversissimi tra loro ma tutti accomunati da quella bellezza discreta che caratterizza la Lombardia più autentica.
Riscoprire il territorio su due ruote
Questi percorsi sono particolarmente adatti a chi ama le due ruote: moto, ma anche biciclette per chi preferisce una fruizione più lenta ed ecologica. La rete di piste ciclabili lombarde si è notevolmente ampliata negli ultimi anni, rendendo possibile collegare Milano ai laghi o ai parchi fluviali in sicurezza, lontano dal traffico automobilistico.
L’autunno è la stagione ideale per questi viaggi: le temperature sono miti, i colori del paesaggio raggiungono la massima intensità, e l’affollamento turistico dell’estate lascia spazio a una dimensione più intima e contemplativa. I boschi di castagni che ricoprono le colline prealpine si trasformano in cattedrali dorate, i vigneti dell’Oltrepò assumono tonalità che vanno dal giallo paglierino al rosso porpora, i laghi riflettono cieli tersi e montagne già imbiancate dalle prime nevi.
C’è un piacere particolare nel fermarsi lungo questi percorsi, nel concedersi una pausa in una trattoria di paese dove il menù propone risotto con zucca e gorgonzola, brasato al vino rosso, polenta e funghi. Nel chiacchierare con gli abitanti del luogo che, superata la diffidenza iniziale tipicamente lombarda, si rivelano custodi di storie e tradizioni millenarie. Nel rallentare il ritmo e riscoprire che la bellezza non si trova sempre lontano da casa, ma spesso è nascosta dietro l’angolo, in attesa di essere cercata e apprezzata.
La Lombardia, questa regione che il mondo conosce per la sua efficienza produttiva e il suo dinamismo economico, custodisce in realtà un’anima segreta fatta di silenzi, natura, borghi addormentati e paesaggi che tolgono il fiato. Basta uscire dalla cerchia delle tangenziali, imboccare una strada secondaria, lasciarsi guidare dalla curiosità. La ricompensa è sempre dietro la prossima curva.

Racconto il mondo attraverso gli occhi di chi ama scoprire, esplorare e vivere esperienze autentiche. Dalle mete più celebri a quelle meno conosciute, approfondisco culture, tradizioni, paesaggi e storie locali, offrendo ai lettori una visione completa e coinvolgente del viaggio. Mi dedico a raccontare non solo le destinazioni, ma anche i modi di viaggiare, le emozioni, i suggerimenti pratici e le tendenze che animano il settore. Con uno stile fresco e narrativo, porto alla luce dettagli unici che ispirano a partire, con curiosità e apertura mentale. Per me, il viaggio è un incontro continuo con l’altro, un arricchimento personale e una fonte inesauribile di ispirazione, e attraverso i miei articoli cerco di trasmettere questa passione a chi desidera scoprire il mondo in tutte le sue molteplici sfaccettature.Reporter appassionata di viaggi in tutte le loro sfaccettature, racconto il mondo attraverso gli occhi di chi ama scoprire, esplorare e vivere esperienze autentiche. Dalle mete più celebri a quelle meno conosciute, approfondisco culture, tradizioni, paesaggi e storie locali, offrendo ai lettori una visione completa e coinvolgente del viaggio. Mi dedico a narrare non solo le destinazioni, ma anche le modalità di viaggio, le emozioni, i consigli pratici e le tendenze che animano il settore. Con uno stile fresco e coinvolgente, porto alla luce dettagli unici che ispirano a partire con curiosità e apertura mentale. Il viaggio per me è incontro, arricchimento personale e fonte inesauribile di ispirazione, e attraverso i miei articoli trasmetto questa passione a chi desidera scoprire il mondo in tutte le sue sfumature.






































