Gli astrofotografi di 30 nazioni hanno candidato i loro migliori lavori all’edizione inaugurale di ASTRO2021, concorso fotografico organizzato dalla no-profit Save a Star. ASTRO2021 è un’estensione della missione del gruppo per salvare il cielo notturno dall’inquinamento luminoso. La selezione di foto vincitrici è sicuramente un ottimo motivo per mantenere i nostri cieli notturni limpidi e visibili.
Il fotografo australiano Andy Campbell ha ricevuto il titolo di Astronomy Photographer del 2021. Campbell è noto nella comunità dell’astrofotografia e il suo portfolio di immagini parla da sé. Attraverso il suo lavoro, veniamo trasportati in misteriose galassie e nebulose.




D’altra parte, Larryn Rae della Nuova Zelanda ci mostra quanto possano essere attraenti i cieli anche quando i piedi sono ben piantati per terra. Il fotografo neozelandese è stato nominato Nightscape Photographer del 2021 e il suo lavoro che mostra splendide scie stellari e evocative aurore dimostrano la bellezza della natura quando non viene contaminata.




Diverse altre categorie, tra cui la Via Lattea, La Luna/Il Sole, le Galassie e gli Asteroidi, celebrano tutte la festa per gli occhi che i nostri cieli ci regalano. Il lavoro di Save a Star è volto a garantire che saremo sempre in grado di godere di questi panorami praticando ciò che chiamano Astro-Advocacy. Educando il pubblico, le imprese e i funzionari governativi, sperano di invertire l’inquinamento luminoso.
Le immagini vincitrici del concorso fotografico sono sicuramente una buona motivazione per unirsi alla causa in modo che le stelle rimangano sempre visibili per il divertimento di tutti.









Viaggiatore iperattivo, tenta di sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.