Se c’è una persona che può raccontare la rinascita dalle proprie ceneri quella è sicuramente la cantante statunitense Demi Lovato. Da stellina della Disney fino a diventare una popstar internazionale idolo di milioni di adolescenti e che, insieme a Selena Gomez e Miley Cyrus, ha inaugurato la dorata epoca degli enfant prodige degli anni 2000. Ma qual è stato il duro prezzo da pagare? Quello di rischiare ciò che è più prezioso: la propria vita. Un vissuto incontrollato che la stessa star ha voluto raccontare nella nuova docu-serie Dancing With The Devil, uscita lo scorso 23 marzo sulla piattaforma Youtube Premium, prodotta e diretta dal regista Michael D. Ratner, già autore di un’altra serie incentrata sulla carriera del famoso cantante Justin Bieber (Justin Bieber: Season).

Demi Lovato rinasce il 24 luglio 2018, giorno dell’overdose che l’ha portata ad un passo dalla morte.

Ho avuto tre ictus ed un infarto. I medici mi hanno detto che sarei potuta morire nel giro di cinque o dieci minuti

Il terribile “ballo col Diavolo” che la cantante ha voluto raccontare in prima persona in questa produzione, affiancata dalle testimonianze di color che hanno avuto un ruolo cardine nel suo processo di recupero. Da quelle della madre, del padre adottivo e dei migliori amici fino ad arrivare a quelle di coloro che hanno vissuto appieno l’ascesa e il crollo emotivo della cantante, manager e varie figure del suo entourage.

Punti cruciali della serie sono i periodi che antecedono e susseguono quella data. Senza pudore o paura di essere giudicata, la Lovato racconta quali sono stati gli aneddoti della vita che l’hanno resa schiava dell’alcol e della droga.

Dal successo no-stop con annessa pressione mediatica che l’ha costretta ad essere una piccola grande donna troppo velocemente fino ad arrivare alle ferite insormontabili dovute alle due violenza sessuali subìte: la prima all’età di quindici anni ad opera di un addetto all’entourage della Disney.

Ho dovuto continuare a vedere quella persona tutto il tempo, quindi ho smesso di mangiare e ho affrontato il trauma in altri modi. Ho perso così la mia verginità”

La seconda, ancora più terribile, avvenuta la stessa notte dell’overdose da parte dello spacciatore che si trovava con lei.

Quando mi sono svegliata ero in ospedale, mi hanno chiesto se avessi avuto rapporti sessuali consensuali. C’era un flash di lui sopra di me”

Ciò che ha distrutto emotivamente la popstar, però, è senza dubbio la ricerca di quella perfezione fisica imposta da manager ed esperti del settore musicale e nella quale non si è mai sentita propriamente sé stessa fino in fondo, tanto da fargli sorgere seri disturbi alimentari come la bulimia e pensieri distorti che l’hanno accompagnata in gran parte della sua carriera.

Oggi la cantante è espressione del body positive e dell’amor proprio sui social network. E racconta anche questo in Dancing With The Devil: l’apprezzarsi senza rincorrere modelli di bellezza richiesti ad oltranza dalla società odierna a favore della propria salute psico-fisica. Un vero inno al non rinunciare mai, nemmeno per un secondo, ad essere sé stessi, all’amarsi in modo incondizionato accettando pregi e difetti della propria persona.

Diretta dal regista Michael D. Ratner, Dancing With the Devil è una docu-serie che racconta la storia di una rinascita. Una rinascita sofferta, agognata e che ha richiesto un grande lavoro psicologico alla cantante, la quale deve ancora fare i conti con i postumi di quella terribile notte. La Lovato ha infatti raccontato di avere tutt’oggi dei danni cerebrali derivanti dall’overdose, in primis la vista offuscata, che le impediscono di fare azioni comuni come guidare un’auto o leggere un libro.

La serie si suddivide in quattro puntate dalla durata di circa 20/25 minuti ognuna seguendo le linee guida del genere documentaristico: quello di limitarsi a raccontare la verità degli eventi, senza pudore. Scena dopo scena, questa produzione è un pugno al cuore, una lacrima sofferta, un’accorata convinzione di quanto la vita possa sfuggire di mano per via di vizi pericolosi come alcol e droga.

Una giovane esistenza che, quel 28 luglio di due anni e mezzo fa, poteva essere freddamente spezzata ma che invece è servito come campanello d’allarme per tornare sulla retta via. Da sempre molto sincera con i suoi fans, con Dancing With The Devil la Lovato ha voluto renderli partecipi anche di questa brutta vicenda privata, proponendosi come esempio vivente di rinascita dopo aver toccato con mano il fondo.

L’uscita della docu-serie è stata accompagnata da quella del settimo album della popstar, Dancing With The Devil – The Act Of Starting Over, annunciato il 15 marzo e rilasciato al pubblico lo scorso 2 Aprile insieme all’omonimo singolo nel cui videoclip la Lovato racconta e rivive immagine dopo immagine quella maledetta notte.

Dancing With The Devil è in streaming dal 23 marzo sulla piattaforma Youtube Premium.