Dopo la partecipazione al talent di “X Factor”, dove si è fatto conoscere oltre che come cantante multi premiato anche come giudice con la sua simpatia e freschezza, Mika torna ad esibirsi il 10 giugno sul palco del Fabrique di Milano.
Durante il concerto ha dimostrato che non si è dimenticato come si coinvolge il pubblico, sfruttando sia l’atmosfera colorata e divertente del palco sia l’interpretazione tutta particolare che dà alle sue canzoni, iniziando con una versione sognante di Toy boy ma successivamente imprimendo forza e carattere con Grace Kelly.
Scaletta del concerto di Mika al Fabrique di Milano
Toy Boy
Popular Song
Grace Kelly
Blue Eyes
Talk About You
Big Girl
Elle Me Dit
Underwater
Relax
Origin Of Love
Billy Brown
Good Guys
Boum Boum Boum
Happy Ending
Last Party
Love Today
We Are Golden
Durante la serata ha conquistato il pubblico con la sua gestualità e ballando sul pianoforte come se fosse la cosa più naturale del mondo, divertendosi e facendo divertire gli spettatori, ma questo è uno dei talenti dell’artista libanese, quello di essere al tempo stesso spontaneo ed elettrizzante, dando una carica strepitosa alle persone che lo guardano; con questa atmosfera ha mischiato grandi successi, come Boum Boum Boum, con le novità del suo nuovo disco “No Place in Heaven”.
Questo album ha permesso a Mika di crescere come cantante sperimentando nuovi generi, avvicinandosi a cantautori degli anni ’70 del calibro di Elton John e Billy Joel nei suoi primi successi, mischiando nelle canzoni elementi allegri ma anche malinconici, elemento che ricorre anche sulla copertina dove su uno sfondo colorato c’è in primo piano l’immagine ombrosa di Mika in bianco e nero.
Così con questa prima serata il cantante ritorna e apre le porte per una serie di concerti che faranno ballare tutta l’Europa sulle note delle nuove canzoni che richiamano classici italiani, come “Sarà perché ti amo”, rimodernandoli e travolgendo lo stile pop, proponendo una versione alla Mika.


Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.