Se volete passare una serata a ridere a crepapelle, fino alla befana, al Teatro Nuovo di Milano c’è lo spettacolo giusto per voi.
Elio, famoso frontman del gruppo Elio e le Storie Tese qui chiamato ad indossare le vesti di Re Artù, con l’irriverente comicità che lo contraddistingue porta in scena Spamalot, adattamento teatrale in forma di musical del celebre film “Monty Python e il Sacro Graal” nell’adattamento italiano dell’amico Rocco Tanica.
Dove c’è Elio, c’è la garanzia che gli sketch saranno assurdi, ma che le risate saranno gustose… e contagiose.
Lo spettatore, con una breve deviazione nelle lande olandesi, viene catapultato nel regno di Britania dove un autoproclamato Re Artù vaga seguito dal fidato Patsy, un po’ scudiero un po’ equino, e da uno sgangherato corteo di cavalieri-fenomeni da baraccone.
Missione divina affidata ad Artù sarà il ritrovamento del Sacro Graal. Tante le vicissitudini nella sua ricerca… dalla derisioni dei Normanni, passando per Conigli di Troia, fino a foreste popolate da singolari personaggi che spingono l’esercito a prove al limite del pudore.
Come ogni storia che si rispetti, non manca il lato romantico. L’amore si manifesta in tutta la sua passione, sia etero che omosessuale.
Insomma, un concentrato di battute demenziali, situazioni paradossali al limite del ridicolo, turpiloquio e elegante scurrilità, fanno di questa rappresentazione un evento irrinunciabile per chi ama la commedia e ridere di gusto.
Nel nuovo anno, il tour iniziato a Milano prosegue toccando di teatri di Montecatini, Bologna, Verona, Genova, torino, Varese, Assisi, Roma e tanti altri ancora.

Viaggiatore iperattivo, tenta di sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.