Danzando un fuso ti addormentò e, danzando un principe ti svegliò…
L’eccellente balletto russo ha portato, magistralmente, in scena una delle più belle fiabe di Charles Perrault.
La fata dei Lillà ha saputo incantare il pubblico in ogni parte del suo balletto, la grazia dei passi, l’armonia del corpo la bravura con cui ha eseguito ogni passo di danza ci ha fatto sognare. I volteggi sono paragonabili a petali di rose fatti ondeggiare da folate di brezza marina.
Non da meno è stata l’interpretazione della perfida maga Carabosse. A tratti molto più simpatica che non cattiva ma non per questo meno notevole.
La scenografia più bella in assoluto è nella scena finale dove si delinea lo sfondo del castello e le scalinate laterali e dove la “finta vasca d’acqua” tanto finta non sembrava, ma anzi sembrava danzasse insieme ai ballerini.
E nella scena in cui Aurora (Nadezda Ivanova ), bellissima e ammirata da tutti, viene corteggiata da quattro pretendenti giunti da altri regni per chiedere la sua mano, ci ha mostrato tutti gli anni di studio e le ore di lezione e l’eccelsa bravura mentre con stacco preciso alzava la sua mano da una pretendente all’altro restandosene sulle punte di un solo piede mentre l’altra gamba piegata all’indietro ci ricordava le ballerine dei carillon di anni ormai lontani. Quanto sognare mentre lei eseguiva le giravolte.
E anche le femministe più agguerrite sono uscite dal teatro sognando un Principe Desirè (Alexandr Tarasov ), perché un bacio a passo di danza può risvegliare anche la più pigra delle dormiglioni.
La nota vincente di questo classico balletto è dovuto all’entrata in scena, durante i festeggiamenti delle nozze di: Il Gatto con gli stivali e la gatta bianca, L’uccellino blu e la Principessa Florine, Cenerentola e il Principe Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo. Tutti danzano in onore di Aurora e Desiré che chiudono con il grand pas de deux in un’apoteosi di felicità
Voto 9 alla scenografia
Voto 7 ai costumi
Voto 9 ai ballerini

