Nel panorama dei cocktail Tiki, pochi drink raccontano una storia tanto affascinante quanto il Don’s Special Daiquiri. Questa creazione di Donn Beach rappresenta l’evoluzione perfetta del classico Daiquiri cubano, arricchito da una complessità aromatica che sa di isole lontane, spiagge dorate e avventure tropicali. Un drink che sfida il tempo, attraversando quasi un secolo di storia della miscelazione, e che oggi torna prepotentemente alla ribalta nelle carte dei migliori bar internazionali.
La genesi di un mito tropicale
La storia del Don’s Special Daiquiri inizia nel 1934, quando Donn Beach aprì il suo primo locale a Hollywood, California, battezzandolo “Don the Beachcomber”. In quella stessa epoca, Beach creò il Mona Daiquiri, utilizzando come base il leggendario Myers’s Mona rum invecchiato 30 anni, e modificando la formula classica del Daiquiri con l’aggiunta di sciroppi di frutto della passione e miele. Fu l’inizio di una rivoluzione nel mondo della mixology.
Il cocktail originale prendeva il nome proprio dal rum Mona, un distillato giamaicano di eccezionale qualità che Fred L. Myers & Son produceva utilizzando materie prime provenienti dalla storica Mona Estate di Kingston. Un prodotto così prezioso da essere venduto negli anni Quaranta a circa dieci dollari, cifra considerevole per l’epoca. Ma la storia, come spesso accade, prese una piega inaspettata.
Nel 1946, quando il Mona rum venne ritirato dal mercato, Beach – fedele al suo personale mantra secondo cui “ciò che un rum non può fare, diversi rum possono” – modificò la ricetta chiamando in causa una miscela di rum giamaicano oro e rum portoricano chiaro, dando vita al Don’s Special Daiquiri che conosciamo oggi. Una reinvenzione necessaria che si trasformò in un nuovo classico, dimostrando come la creatività in miscelazione possa trasformare un ostacolo in un’opportunità.
Negli anni Settanta, il cocktail venne ulteriormente perfezionato e codificato nella ricetta che oggi viene considerata standard. Nel 2024, il drink è entrato ufficialmente nella lista dei classici redatta dall’International Bartender Association, consacrazione definitiva per un cocktail che ha attraversato tre generazioni di bartender.
La ricetta classica: equilibrio tra potenza e raffinatezza
La ricetta classica del Don’s Special Daiquiri è un esempio magistrale di bilanciamento, dove ogni ingrediente ha un ruolo preciso nell’architettura finale del drink:
Ingredienti:
- 30 ml di rum giamaicano oro
- 15 ml di rum portoricano chiaro
- 15 ml di sciroppo di frutto della passione
- 15 ml di honey mix (sciroppo di miele 1:1)
- 15 ml di succo di lime fresco
Preparazione: La tecnica originale prevede l’utilizzo del milkshake mixer, strumento caratteristico della mixology Tiki che permette di ottenere una texture cremosa e vellutata. Gli ingredienti vengono mixati con ghiaccio tritato per pochi secondi, poi versati in una coppa cocktail ghiacciata. Il bicchiere viene quindi riempito con ulteriore ghiaccio tritato per mantenere la temperatura ideale.
Per chi non dispone del milkshake mixer, è possibile utilizzare la tecnica shake and strain con uno shaker Boston, ottenendo comunque risultati eccellenti, specialmente se si utilizzano rum non eccessivamente invecchiati. La scelta del metodo dipende anche dall’intensità aromatica dei distillati: rum più corposi e complessi beneficiano maggiormente della miscelazione con il mixer.
Il rum giamaicano deve essere la vera stella del cocktail: cercate espressioni con carattere deciso, note di spezie, caramello e frutta tropicale matura. L’Appleton Estate 12 anni rappresenta una scelta sicura, mentre i più audaci possono sperimentare con selezioni di Hampden o Worthy Park. Il rum portoricano, invece, deve portare leggerezza e pulizia, fungendo da ponte tra la potenza giamaicana e la dolcezza degli sciroppi.
Lo sciroppo di frutto della passione è fondamentale: preparatelo a freddo per preservare le note acidule e fresche che bilanciano il miele. Quest’ultimo, con la sua dolcezza rotonda e avvolgente, non è solo un dolcificante ma un vero ammorbidente che leviga eventuali spigoli tannici del rum invecchiato.
Gli abbinamenti: quando il Tiki incontra la tavola
Il Don’s Special Daiquiri è un cocktail versatile che si presta a molteplici abbinamenti gastronomici, sorprendendo per la sua capacità di dialogare con piatti anche complessi.
Cucina asiatica: L’acidità del maracuja e del lime lo rende perfetto con la cucina thai e vietnamita. Provate ad abbinarlo a un pad thai con gamberi, dove la dolcezza del tamarindo nel piatto trova eco negli sciroppi del cocktail, mentre il lime rinfresca il palato dalla piccantezza dei peperoncini. Anche i roll di gamberi vietnamiti con salsa di arachidi trovano nel Don’s Special un compagno ideale.
Pesce e crostacei: La struttura del cocktail sostiene magnificamente piatti di pesce grasso come il salmone marinato o scottato, dove il rum giamaicano dialoga con gli oli del pesce e l’acidità pulisce il palato. I ceviches rappresentano un matrimonio naturale: l’acidità del lime nel drink amplifica quella del piatto, mentre il miele bilancia i sapori.
Formaggi: Osate con formaggi erborinati di media intensità come il Gorgonzola dolce o il Bleu d’Auvergne. La dolcezza del miele nel cocktail ammorbidisce la sapidità del formaggio, mentre il frutto della passione porta una nota esotica che sorprende. Anche formaggi caprini freschi con miele trovano nel Don’s Special un alleato perfetto.
Dessert: Con la pasticceria tropicale il cocktail si esalta: cheesecake al lime, tarte tatin con frutta esotica, panna cotta al cocco con coulis di maracuja. La dolcezza non si sovrappone ma si integra, creando un finale di pasto armonioso e rinfrescante.
Momento della giornata: Perfetto come aperitivo serale quando il sole cala e la temperatura si fa più mite, il Don’s Special Daiquiri prepara il palato al pasto con la sua complessità equilibrata. È anche un eccellente digestivo leggero dopo una cena a base di pesce, grazie alla sua freschezza che non appesantisce ma rigenera.
Il Don’s Special Daiquiri non è semplicemente un cocktail: è un viaggio sensoriale che dalla Hollywood degli anni Trenta ci trasporta nelle piantagioni di canna giamaicane, attraverso l’oceano fino alle spiagge dorate dei Caraibi. Ogni sorso racconta una storia di creatività, adattamento e passione per la miscelazione di qualità. Un classico moderno che continua a conquistare nuove generazioni di appassionati.

Direttore editoriale di nonewsmagazine.com | Il magazine dell’ozio e della serendipità.
Direttore responsabile di No News | La free press dell’ozio milanese.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare agli amori sofferti tra le campagne inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo, c’è chi lo chiama “il fondamentalista del Loggione”. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita, tuttavia, rimane la Tosca.





































