Il Teatro Manzoni, in un momento di metamorfosi della società, nell’ambito della rassegna dedicata alla comicità, ha deciso di portare in scena Platone. La caverna delle informazioni – Il lato comico dell’attualità.
I quattro spettacoli (27 novembre, 15 gennaio, 5 febbraio, 26 marzo) mirano fare riflettere su tematiche di attualità proposte dal giornalista di Radio 24 Alessandro Milan con la partecipazione di ospiti a sorpresa, coadiuvati dalle spassose battute del comico Leonardo Manera. Lo spettacolo propone temi di politica, economia e società; l’esibizione porta a riflettere su ciò che veramente si sa di quello accade intorno a noi con poche e semplici battute.
In un momento di profondo cambiamento della società che, inondata dalle notizie che i media tradizionali e moderni propongono, dovrebbe essere altamente informata, ma paradossalmente appare invece ignorante sui fondamentali. Uno degli argomenti trattati durante lo spettacolo di domenica scorsa è stato il referendum. Senza ovviamente andare ad indagare la preferenza di voto, i protagonisti hanno indagato le reali conoscenze del pubblico alla soglia di questo importante evento politico, e il risultato è stato sconcertante: quasi nessuno sapeva con certezza il vero oggetto della consultazione.
I concetti trattati sono stati alleggeriti da momenti di satira, conditi con una grande dose di ilarità e momenti musicali.
Uno spettacolo esilarante, ottimo per trascorrere una serata allegra e, perchè no, aprire la mente osservando il mondo da un’altra prospettiva.

Viaggiatore iperattivo, tenta di sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.