Nella vallata del fiume Meandro, nella Turchia sud-occidentale, la natura ha impiegato millenni per creare uno spettacolo che toglie il fiato. Pamukkale, il cui nome significa “castello di cotone” in turco, si erge come una cascata pietrifcata di un candore abbagliante sulla pianura di Çürüksu. Le acque termali ricche di calcio e anidride carbonica emergono da diciassette sorgenti naturali, depositando carbonato di calcio che ha creato nel corso dei secoli terrazze bianchissime di travertino lungo i 200 metri di dislivello della collina.
Questo fenomeno geologico straordinario nasce dai movimenti tettonici che caratterizzano la regione. L’acqua che sgorga dalle profondità terrestri è sovrasatura di ioni di calcio e anidride carbonica, formando acido carbonico che, una volta emergendo in superficie, perde gran parte dell’anidride carbonica e precipita in strati bianchi di calcare, creando un paesaggio che sembra uscito da un sogno.
Le terrazze di travertino: architetti invisibili della bellezza
Il vero spettacolo di Pamukkale si rivela nelle sue piscine naturali, un sistema complesso di vasche che si susseguono come gradini di una scala gigantesca verso il cielo. Il carbonato di calcio si deposita dall’acqua come una gelatina morbida, che eventualmente si indurisce trasformandosi in travertino. Le terrazze di travertino si creano attraverso la precipitazione di carbonato di calcio dall’acqua termale ricca di bicarbonato di calcio disciolto, che emerge dalle sorgenti a temperature elevate.
Ogni piscina è un microcosmo perfetto dove la chimica si trasforma in arte. Diciassette sorgenti termali ricche di carbonato di calcio sgorgano in superficie, e quando il liquido caldo e ricco di calcio raggiunge la superficie, rilascia anidride carbonica, lasciando infine una crosta di sporgenze di carbonato di calcio. Le vasche si riempiono e traboccano dolcemente, creando un effetto a cascata che ha plasmato il paesaggio per oltre 400.000 anni.
La tonalità lattea dell’acqua non è solo un effetto visivo: è il risultato della costante dissoluzione e deposizione di minerali che conferisce a ogni vasca una lucentezza quasi lunare. L’acqua gocciola lungo il versante della montagna, rivestendo le rocce di carbonato di calcio che si è accumulato nel corso di millenni per formare una crosta di calcare bianco. Vista dall’alto, questa formazione ricorda un piccolo ghiacciaio che si è fermato nel tempo, con i suoi contorni morbidi e le sue superfici riflettenti che catturano la luce del sole anatolico.
Hierapolis: la città sacra delle acque curative
Sulle colline che dominano questo miracolo naturale, alla fine del II secolo a.C., i re greci Attalidi di Pergamo fondarono Hierapolis, una città termale che divenne rapidamente uno dei centri di cura più rinomati del mondo antico. Il nome stesso, che significa “città sacra”, rivela l’importanza spirituale che le acque termali rivestivano per gli antichi abitanti.
La prosperità di Hierapolis durò per secoli, attraversando l’epoca ellenistica e raggiungendo il suo apogeo sotto l’Impero Romano. Sotto il dominio ellenistico e romano, l’area divenne un centro di guarigione utilizzando le proprietà curative delle sorgenti termali. Tuttavia, la città prosperò fino al VII secolo quando i persiani invasero gran parte dell’Asia minore, e il vero declino fu causato dal grave terremoto del 616 che distrusse molti edifici che non vennero mai ricostruiti.
La leggendaria piscina di Cleopatra
Tra le meraviglie che ancora oggi incantano i visitatori, la Piscina di Cleopatra rappresenta un ponte affascinante tra mito e realtà. Questa antica piscina termale, conosciuta e sfruttata fin dai tempi dei romani, offre ai visitatori la possibilità di immergersi nelle stesse acque che un tempo furono teatro di bagni curativi.
La storia di questa piscina è scritta nelle sue stesse acque. La piscina come la vediamo oggi è stata modificata dal devastante terremoto del VII secolo d.C., che distrusse gran parte dei monumenti, incluso il tempio di Apollo, le cui colonne doriche caddero all’interno della vasca termale. Originariamente la piscina era incorniciata da portici ionici in marmo eretti nel II secolo a.C., oggi le colonne che componevano quegli antichi portici si trovano sul fondo di questa particolare piscina.
Nuotare tra questi resti archeologici sommersi è un’esperienza surreale: le colonne di marmo bianco giacciono sul fondale cristallino come testimoni silenziosi di una grandezza perduta, mentre l’acqua termale mantiene una temperatura costante di 34 gradi, la stessa che riscaldava i corpi degli antichi romani duemila anni fa.
Un patrimonio dell’umanità da preservare
L’eccezionale valore di questo sito non è sfuggito al riconoscimento internazionale. Hierapolis-Pamukkale è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, rappresentando un paesaggio unico di terrazze di travertino formate da acque ricche di calcite provenienti da sorgenti termali. Le terrazze si formano attraverso la deposizione di carbonato di calcio mentre le acque ricche di minerali scendono a cascata lungo il pendio in una serie di cascate pietrificate, creando piscine poco profonde che traboccano dolcemente oltre bordi naturali.
La conservazione di questo sito rappresenta una sfida continua. La proprietà è largamente intatta e include tutti gli attributi necessari per esprimere il suo Valore Universale Eccezionale, ma richiede un delicato equilibrio tra la protezione del patrimonio naturale e l’accesso dei visitatori che vengono da tutto il mondo per ammirare questo spettacolo irripetibile.
Camminare a piedi nudi sulle terrazze di travertino, sentire l’acqua calda scorrere sui piedi mentre lo sguardo spazia sulle rovine di Hierapolis, è un’esperienza che connette visceralmente il visitatore con la forza creatrice della Terra e con le tracce indelebili che l’umanità ha lasciato in questo angolo di paradiso anatolico.

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