Quante volte, con i miei cari, perdendoci nei discorsi con le dita, riuscivamo a fermare la pietà indignante dei curiosi che, con le bocche aperte e indispettite, non riuscivano a entrare nei nostri discorsi.
Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti h o cercato al telefono e tu non c’eri, ma lì, nella tua lontananza, ti trattano bene? Mi raccomando: se solo ti sfiorano un capello, tu mandami a dire, che con la rabbia del corpo mi mangio la strada e ti raggiungo, e dopo voglio proprio vedere.
Sapessi che rimpianto quando mi giro e guardo la nostra cronaca di ieri, ora pagherei tutta la fatica che ho per prendermi le spalle e mettermele davanti, trasformando il nostro passato in futuro, succede anche a te? Se si, mandami a dire, sarà meno dura sperare.
Ti scongiuro, mandami a dire, la mia solitudine ha bisogno di sapere.
Un libro che parla all’anima.
Il libro è composto da quattordici racconti. Ogni racconto è la sintesi di un protagonista o di più protagonisti che vivono una vita che li ha messi a dura prova, emarginati, non totalmente integrati, persone con disabilità psichiche o fisiche. Persone.
Pino Roveredo, persona sensibile e dal cuore “umano”, ha scritto dei bellissimi libri che ho avuto la fortuna di leggere.
Anche lui, come alcuni dei protagonisti ha avuto una vita al di fuori dei margini della società. Sapeva che significano le umiliazioni, i morsi della fame e del gelo, sentirsi fuori luogo, fuori tutto. Finire in prigione e in un reparto psichiatrico.
Mandami a dire, il mio racconto preferito, ha per protagonisti due persone che a seguito della riforma Basaglia vengono dimessi dalla struttura psichiatrica e se ne tornano alle loro famiglie. Ma
in quella struttura è nato anche l’amore. Per anni lui continuerà a scriverle nella speranza di potersi un giorno rivedere, e continuerà a farlo malgrado non abbia ricevuto mai risposta.
La sua scrittura è quasi poetica, una scrittura dall’animo sensibile.
Un libro scritto da un Autore che ha conosciuto i bassifondi della società, della solitudine e dell’autodistruzione e da li è riuscito a risalire e a dar voce a ciò che ha visto e vissuto.
Mandami a dire
di Pino Roveredo
Bompiani 2005 (171 pp.)
