“… Questi due ragazzi sapevano ovviamente un sacco di più di quello che davano a vedere. Se però nascondevano qualcosa, l’avrei scoperto presto. I segreti, persino nei criminali incalliti, sono soltanto sacche d’aria imprigionate sotto una falda di detrito sul fondo di un oceano. Magari ci voleva un terremoto, o dovevi immergerti come un palombaro fin laggiù, a rovistare nella melma, ma la loro tendenza naturale era sempre a puntare dritto verso la superficie … a saltar fuori.       

…Il mattino sembrava stancamente passare la spugna sul cielo, rivestendo i cartelli stradali e i parabrezza di una luce fiacca e brodosa come l’acqua di una vasca, mentre sotto gli pneumatici pompava il ritmo dell’autostrada.

Neanch’io avevo voglia di parlare. Ero troppo sbalordito dalla situazione in cui mi ritrovavo: con due totali sconosciuti, un assortimento di storie alle nostre spalle e chissà che cosa davanti, ma per il momento le nostre vite erano tre linee incerte che correvano una parallela all’altra”.

 

Tutto inizia con un suicidio. Un suicidio che smuove l’assopita smania di una verità che da tempo il giornalista Scott Mc Grath cerca sul regista Cordova. La ragazza che si è suicidata è sua figlia.

Personaggi che si intrecciano, si sfiorano, si distruggono, astri nascenti del cinema che si annientano ammorbate dai film che hanno recitato, persone scomparse nel nulla senza lasciare traccia. Strane storie di magia nera che girano tutto intorno ad un piccolo agglomerato di case sulla cui altura sorge una mastodontica villa, il Picco questo è il nome della residenza. Una villa contornata da una recinzione militare alta 6 metri e alla cui sommità si erge del filo spinato elettrificato, persino l’accesso del lago è vietato agli estranei. Ma di militari nemmeno l’ombra. Nella villa vive Cordova insieme alla sua famiglia, alla sua assistente personale, agli addetti ai lavori, attori, filosofi e persino un prete.

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Mc Grath si metterà alla ricerca della verità, incontrerà ed interrogherà oscuri personaggi, attrici sul filo del tramonto e persone dalla vita, apparentemente, normale. Vivrà situazioni tra realtà e allucinazione. Si ritroverà da solo contro il mondo e contro tutti ma installerà un’autentica amicizia con due perfetti sconosciuti messi in contatto con lui da un cappotto e da un vecchio edificio abbandonato. Cercherà risposte ed otterrà nuovi interrogativi, avrà spiegazioni ma il dubbio non si affievolirà mai del tutto.

Si troverà solo, anelerà la verità talmente tanto da rinunciare anche a vedere sua figlia, verrà messo in guardia, subirà l’infrazione e il furto di tutto il materiale che negli anni aveva raccolto su Cordova.

Fino ad arrivare alla fine, per un finale che non ti aspetti mica.

Perché la realtà non è mai quella che vediamo.

Un Thriller, ma anche un noir ed insieme un racconto. 774 pagine che tengono il lettore incollato alla poltrona a leggere. Un libro che ti entra nelle pelle come una spina di qualche pianta esotica, non riesci a liberartene fin quando non hai finito di leggerlo. Oppure no? Ti rimane sotto la pelle, ti entra in testa come un’infezione e non ti lascia più?

“Ho sempre sospettato che il buio fosse li per rivelare la luce”.

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